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Bentegodi |
07/05/1978 |
h.16.00 |
HELLAS VERONA - TORINO 0-0 Hellas Verona: Superchi, Logozzo, Spinozzi, Busatta, Bachlechner, Negrisolo, Trevisanello, Mascetti, Luppi, Maddé, Zigoni. A disposizione: Pozzani, Esposito, Fiaschi. All.: Valcareggi. Torino: Terraneo, Danova, Gorin, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci, Graziani, Zaccarelli (al 25' Butti), Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Pileggi. All.: Radice. Arbitro: Ciulli di Roma. Reti: - Spettatori: 20.713 di cui 9.477 abbonati e 11.236 paganti per un incasso di 34.283.300 lire. Note: Giornata fredda, cielo coperto con costante minaccia di pioggia, terreno comunque in buone condizioni. Nessun ammonito, qualche fischio durante la gara da parte del pubblico a causa della scialba prestazione dei calciatori in campo; al termine della gara consueta invasione da parte del pubblico di casa in cerca di maglie ricordo. Cronaca [Tratto da La Stampa del 8 maggio 1978] La traversa colpita da Graziani, a cinque minuti dalla fine, con un tiro di alleggerimento sferrato da oltre venti metri e che si è trasformato in un'autentica palla-gol poiché Superchi era distratto, è stato l'unico brivido di Verona-Torino. Per il resto, noia, sbadigli e Inevitabile "zero a zero" tra due squadre che avevano sottoscritto un tacito patto di non aggressione. Il Torino, evidentemente, non ha voluto guastare l'addio alla panchina di Ferruccio Valcareggi. Per l'ex commissario tecnico della Nazionale, la festa è stata doppia poiché, come il Verona, anche la Fiorentina - che nella prossima stagione dovrebbe affidargli l'incarico di direttore sportivo - è riuscita a salvarsi. Prima del via, Claudio Sala aveva consegnato a Valcareggi un mazzo di fiori e un gagliardetto ricevendo in cambio un caloroso abbraccio. Era il segno che la gara non avrebbe avuto contenuto agonistico: con il pareggio il Verona si è messo al sicuro e il Torino ha raggiunto il Lanerossi Vicenza, battuto dalla Juventus, al secondo posto, anche se la differenza reti favorevole ai vicentini accredita loro il titolo di vicecampioni ad honorem. Al Bentegodi non c'è stata partita. Si è assistito a una parodia del calcio vero. Solo il duello tra Mozzini e Zigoni ha movimentato qualche azione. L'attacco granata non è praticamente esistito. I "gemelli" Pulici e Graziani (traversa a parte) hanno fatto atto di presenza senza mai impegnare la difesa avversaria, e tantomeno Superchi. Claudio Sala ha abbozzato un paio di dribbling e altrettante rifiniture, restando a lungo emarginato dal vivo del gioco. Zaccarelli, vittima di una leggera contrattura muscolare alla coscia destra, è uscito di scena dopo 25 minuti, cedendo il posto al volonteroso Butti. Solo Patrizio Sala e Pecci hanno abbozzato qualche trama, che, però, si è spenta regolarmente sulla soglia dell'area avversaria. In retrovia Gorin ha avuto una partenza vivace, poi si è adeguato al tran-tran generale, e lo stesso discorso riguarda Danova alle prese con Luppi. Caporale ha fatto la sua parte: non avendo molto lavoro da sbrigare in chiave difensiva, dove solo una volta ha sbrogliato una situazione critica respingendo un tiro di Mascetti a portiere battuto, si è spinto talvolta in avanti senza trovare però collaborazione. Anche per Terraneo, come Superchi, si è trattato di un pomeriggio di.. Vacanza. D'altra parte, quando manca la volontà di vincere, il calcio scade a sterile accademia: abbiamo assistito a una serie di passaggi laterali e raramente le due squadre hanno accelerato il ritmo. Al pubblico - piuttosto scarso anche per la minaccia di un temporale - interessava soprattutto che il Verona restasse in serie A e poco importava se mancavano il gioco e lo spettacolo. Il Verona era partito di slancio, attaccando con una certa energia. Tradito dal vento, Mozzini respingeva di testa un cross di Trevisanello sui piedi di Luppi che non sfruttava la favorevole situazione. Sempre su traversone dell'attivo Trevisanello, ancora Mozzini anticipava Zigoni sbilanciandolo con una spinta da tergo e toccando verso Terraneo. Zigoni reclamava invano il penalty. Il Torino si faceva vivo nei pressi di Superchi al 17' con un cross di Gorin che il portiere neutralizzava comodamente. Poi c'era un tiro senza pretese di Graziani a lato. La gara si trascinava stancamente, il pallone danzava a metà campo. Soltanto il "trucco" del fuorigioco, adottato con successo dal Torino, suscitava commenti ammirati da parte degli spettatori. L'incontro aveva un sussulto al 27': Luppi vinceva un tackle con Danova e, dalla linea di fondo, toccava indietro verso Zigoni il cui tiro era ribattuto dalla difesa; la replica di Mascetti era fuori bersaglio. Un minuto dopo Zaccarelli usciva dal campo ed era sostituito da Butti. Al 28' su corner battuto da Luppi, Terraneo respingeva corto e Mascetti lo infilava, ma Caporale intercettava il pallone allontanandolo. L'ultima azione degna di rilievo dei primo tempo, al 38'. Spinozzi eludeva la trappola dell'off-side avanzando con il pallone al piede anziché passarlo: coglieva così in contropiede la retroguardia granata ma commetteva poi il fallo su Caporale, che aveva recuperato affannosamente, e l'arbitro fischiava. Trevisanello concludeva ugualmente consentendo a Terraneo di prodursi nella più bella, anche se inutile, parata. La ripresa non aveva più nulla da offrire, tranne la traversa di Graziani, che se si fosse tradotta in gol avrebbe probabilmente scatenato un dramma. I legni hanno salvato Superchi e, sul rimbalzo, Pecci di testa ha graziato il portiere. Poi c'è stata da parte dei tifosi l'invasione di campo, pacifica ma non troppo; è volato anche qualche pugno da parte dei giocatori che hanno rischiato di essere travolti dalla marea. Per favorire la loro fuga negli spogliatoi, i carabinieri hanno sparato un paio di colpi a salve. Così Verona ha festeggiato la salvezza e Valcareggi. Per il Torino si è chiusa un'annata storta che va archiviata in fretta, meditando sul da farsi. |
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