WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Comunale
27/09/1978
h.20.30
TORINO - SPORTIN GIJON 1-0 (0-0)
Torino
: Terraneo, Danova, Vullo, Salvadori, Mozzini, Onofri, Greco (al 33' Iorio), Sala P., Graziani, Pecci, Pulici. A disposizione: Copparoni, Santin, Camolese, Erba. All.: Radice.
Sporting Gijón: Castro, Redondo, Cundi, Uria, Maceda, Rezza, Criaco, Joaquim, Quini, David, Ferrero (all'83' Moran). A disposizione: Rivero, Gonzales, Doris, Abel. All.: Miera.
Arbitro: Nagy (Ungheria).
Reti: Graziani 64'.
Spettatori: 25.219 per un incasso di 93.547.300 £.
Note: Serata calda, rovinata da un fastidioso vento; presenti al Comunale circa 300 sostenitori giusti dalla Spagna.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 settembre 1978]
Platonica vittoria del Torino (1-0) sullo Sporting Gijon Soltanto a 25' dalla fine, per merito di Graziani, i granata sono riusciti a concretizzare il loro lungo assedio alla porta di Castro. Il gol (preceduto da due traverse colpite da Graziani e da Mozzini) è giunto troppo tardi per poter sperare di rimontare la pesante sconfitta per 0-3 di Gijon. Il Torino viene così eliminato dalla Coppa Uefa, ma se sul piano del gioco la squadra di Radice è ancora lontana dal miglior rendimento (l'assenza di Claudio Sala e Zaccarelli toglie fantasia e creatività al centrocampo), sotto l'aspetto atletico i granata hanno dato vita ieri ad una gara apprezzabile che, se non cancella le perplessità suscitate in questo deludente scorcio di stagione, può essere un promettente passo avanti verso il campionato che scatterà domenica prossima. Il Torino, in attesa di recuperare i titolari assenti, cercherà ora di partire con il piede giusto nel torneo nazionale, dove potrebbe ancora farsi valere. Gravato dal terribile "handicap" dei tre gol subiti a El Molinon, il Torino ha aggredito subito con la forza della disperazione lo Sporting, sospinto dal suo generoso ed appassionato anche se non numeroso pubblico: appena 30 mila spettatori (di cui 300 asturiani giunti a Torino in aereo e con una carovana di auto) sugli spalti. Evidentemente la prospettiva di soffrire invano aveva indotto molti tifosi granata a disertare il Comunale. Ma ad aver paura era Vicente Miera, l'allenatore dello Sporting: l'ex-terzino del grande Real Madrid, con una mossa a sorpresa lasciava in panchina Moran, il velocissimo avanti che nell'incontro di andata aveva realizzato due gol ed era l'uomo ad hoc per il contropiede. Evidentemente Miera preferiva non correre rischi per amministrare il vantaggio acquisito nella precedente partita. E schierava un difensore in più, Maceda, gigante biondo di 22 anni al suo debutto europeo. Con Maceda libero, l'altro biondo Rezza si piazzava su Graziani, mentre Redondo tallonava Pullci e Cundi operava su Greco. Il centrocampo spagnolo era foltissimo, con Uria, David, Ciriaco e Joaquin, ai quali di tanto in tanto veniva in appoggio Quini, centravanti di manovra, che risucchiava in avanti Mozzini. L'unica punta era l'italo-argentino Ferrero, preso in consegna da Danova. Miera snaturava così le caratteristiche offensive dello Sporting, preoccupate soprattutto di contenere le scorribande di Vullo. Nello stesso tempo scompaginava i piani di Radice, che aveva destinato l'ex-palermitano al controllo di Moran. Viceversa, con Moran in panchina, Vullo agiva su Ciriaco. Soffiava un vento caldo, sciroccoso, che disperdeva migliaia di coriandoli tricolori lanciati dal tetto della tribuna al momento del via. Un vento traditore, che soffiava contrario al Torino, disturbando il controllo del pallone e falsandone le traiettorie. Ciò non facilitava il compito dei granata, che si erano catapultati nella metà campo avversarla. Il primo brivido per Castro lo procurava una fiondata di sinistro di Graziani, che però terminava d'un metro a lato. Radice si agitava in panchina, spronando i suoi uomini ad allargare il gioco per cercare di aggirare lo Sporting sulle fasce laterali, ma il gioco convergeva sul centro, insistentemente, verso la testa di Graziani o di Pulici, ben controllati dalle torri avversarie. All'11', per un fallo di Reza su Graziani, il Torino fruiva d'una punizione. La calciava Pecci e Castro, disturbato da Graziani, perdeva il pallone in calcio d'angolo. Sulla susseguente azione Vullo centrava e dopo una difettosa respinta di Maceda, Pulici sparava oltre la traversa. Molto attivo appariva Patrizio Sala sul piano dinamico, pur andando a volte tuori misura nei passaggi. Al quarto d'ora il Torino sfiorava il gol. Onofri, che era parso un po' titubante e che manteneva una posizione arretrata per evitare di essere infilato in contropiede, decideva di spingersi in avanti e traversava sotto porta: Maceda pasticciava e di testa serviva involontariamente Pulici. Che al volo, di destro, staffilava in porta, ma Castro, piazzato, bloccava. Si assisteva ad una partita a senso unico, con il Torino proteso in un cieco assalto e lo Sporting barricadero attestato nella propria metà campo. Pulici e Graziani, stretti nel mucchio, ricevevano pochi rifornimenti utili e aveva buon gioco la difesa asturiana nel liberare. Al 33' Radice decideva di giocare la carta Iorio in un Torino a tre punte. L'ex-foggiano subentrava al posto di Greco e il Torino si sbilanciava un po' in avanti, consentendo allo Sporting di avvicinarsi per la prima volta a Terraneo (36'): il tiro di Quini era però abbondantemente fuori bersaglio. Il primo tempo si concludeva con un'uscita di Terraneo sui piedi di David, il quale però aveva commesso un fallo, rilevato dall'arbitro. In apertura di ripresa il Torino aveva una orgogliosa impennata, e sfiorava il gol in tre occasioni. La prima al 49', con Iorio che convergeva sul centro e poi, di sinistro, sferrava un gran tiro, deviato in corner dal provvidenziale intervento di Cundi. La seconda al 52': su punizione di Salvadori, la testa di Graziani svettava sul limite dell'area piccola e mandava il pallone a colpire la parte superiore della traversa. Dopo un velleitario tiro a lato di David, il Torino colpiva un'altra volta i legni della porta di Castro (55'). Su una punizione-bomba di Mozzini, che schizzava sullo spigolo alto alla confluenza dei pali. Ancora Mozzini (60) tentava la via del gol, ma il suo bolide era casualmente intercettato da Maceda. Lo Sporting tentava di spezzare il ritmo del Torino con la melina e abbozzava qualche timido contropiede che abortiva senza esito. Ed era il Torino, finalmente, a sbloccare il risultato (65') con Graziani. L'azione si sviluppava sulla sinistra con Vullo, che, da fondo campo, traversava molto bene sotto porta: Redondo anticipava di testa Pulici, ma la palla perveniva a Graziani che l'agganciava con il destro, evitava l'intervento di Reza, e di sinistro, con un tiro angolato a mezza altezza, insaccava. Un gran gol, quello di Graziani, che nell'azione riportava una ferita al labbro inferiore, ma dopo le cure, tornava al suo posto. Continuava il forcing del Torino, che produceva un'altra occasione (69'), non sfruttata da Iorio. Su punizione di Pecci, deviata da Mozzini. Iorio di testa da felice posizione indirizzava sul fondo a lato di un metro. Il Torino collezionava calci d'angolo e al 76', per un fallo di Reza su Graziani, otteneva una punizione che Pulici scodellava molto bene per Iorio, il quale ninnava e il tiro finale di Graziani era deviato in calcio d'angolo. Dimostrando di avere ancora energie da spendere, il Torino insisteva e impegnava Castro con un violento rasoterra da fuori area di Patrizio Sala. All'83' Miera decideva di sostituire Ferrera con Moran, che veniva subito messo in azione da un cross di Uria, ma il suo tiro al volo era abbondantemente fuori bersaglio. Gli ultimi minuti non avevano più storia, ormai il Torino appariva rassegnato, mentre lo Sporting controllava sempre più agevolmente il risultato. Com'era scontato, il Torino non ce l'ha fatta a ribaltare il pesante passivo dell'andata ed esce così dalla scena europea dopo solo centottanta minuti.