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Comunale |
12/11/1978 |
h.14.30 |
TORINO - L.R.VICENZA 4-0 (1-0) Torino: Terraneo, Danova, Vullo, Salvadori, Mozzini (al 73' Greco), Zaccarelli, Sala C., Sala P., Graziani, Pecci, Pulici. A disposizione: Copparoni, Iorio. All.: Radice. L.R.Vicenza: Galli, Secondini, Simonato, Guidetti, Prestanti, Callioni, Bonafé (all'85' Dal Prà), Briaschi, Rossi, Faloppa, Rossi. A disposizione: Bianchi M., Bombardi. All.: Fabbri. Arbitro: Mattei di Macerata. Reti: Pulici 15', Graziani 46', 62', 86'. Spettatori: 32.863 di cui 10.156 abbonati e 22.707 paganti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 13 novembre 1978] Si respira aria di derby e il Torino si ritrova alla grande, aiutato per la verità da un Vicenza piccolo piccolo. Quattro gol e tre pali dei granata, con Graziani nella parte dell'autentico mattatore grazie a una tripletta e in più tutta una serie di occasioni mancate per un soffio e un paio di parate-miracolo del povero Ernesto Galli, lasciato alla mercé degli scatenati attaccanti torinesi da una difesa colabrodo quale raramente è dato di vedere. Non si toglie nulla alla ritrovata salute tecnica e fisica della squadra di Radice e Ferretti ma è sconsolante inconsistenza dell'avversano, pallida ombra del Vicenza che fu. E' giusto ricordare che ''Gibi'' Fabbri ha dovuto rinunciare oltre che al libero Carrera, assente cronico ancora per un bel po' di settimane, anche al suo sostituto Miani e al tornante Cerini, squalificati, nonché all'ammalato Salvi. Una situazione di netta emergenza, che induce a moderare ogni giudizio sulla squadra biancorossa che, giudicata sulla base della sconcertante prova di ieri, andrebbe considerata come una delle più autorevoli candidate a battersi per la salvezza. Al di là del fattore contingente delle gravissime assenze, il Vicenza è comunque parecchi gradini al di sotto della brillantissima squadra di un anno la. Farina ha voluto a tutti i costi tenersi Paolo Rossi, smembrando l'ossatura della compagine con la cessione del "motorino" Filippi e del roccioso difensore Lelj, col bel risultato che al momento attuale non ha più né la squadra né Rossi. Paolino, in fase di faticosa e lentissima ripresa dopo l'incidente subito a Praga, annaspa caparbiamente per il campo cercando aiuto alla precaria condizione fisica in una grinta che non possiede e sperando invano in un aiuto da parte di altre "punte" che il Vicenza non ha. In attesa che il suo centravanti d'oro ritrovi lo scatto e la prontezza nel tiro e meriti di riscattarsi dagli umilianti fischi con cui la curva ''Maratona'' ha crudelmente punteggiato ieri la sua scolorita prestazione, la squadra di Fabbri non possiede più gioco d'attacco e stenta a trovare la mentalità adatta a una compagine costretta dalle circostanze a puntare tutto sulla difesa. Chi deve vivere alla giornata amministrando parsimoniosamente ogni punto per la sua magra classifica, non può far giocare gli avversari come ha fatto ieri il Vicenza, lasciando a disposizione degli scatenati Pulici. Sala e Graziani non dei ''corridoi'' ma delle autentiche autostrade, con una permissività tale da rasentare il suicidio.. ''Gioca e lascia giocare'', questo è stato il motto del Vicenza dell'anno scorso, che si divertiva dando spettacolo. Ora non si diverte più tanto e - a parte i miglioramenti che si avranno sicuramente col ritorno dei titolari assenti - si divertirà ancora meno in futuro se non imparerà a far blocco davanti alla sua area, a difendersi con marcature meno tolleranti e, perché no? - a picchiare il giusto in un campionato in cui il gioco maschio, a dispetto dell'accentuata severità degli arbitri, ha pur sempre un'importanza preponderante. Il Torino, di fronte a una squadra tanto morbida e arrendevole, ha potuto quindi giocare liscio, senza problemi tattici, senza alcun condizionamento psicologico. Quando Pulici. dopo un quarto d'ora, ha sbloccato il risultato, ci si era ormai resi conto che i biancorossi veneti non costituivano un grosso pericolo e che l'entità del punteggio sarebbe dipesa soltanto dalla vena più o meno ritrovata degli attaccanti torinesi E Graziani soprattutto, ma anche Pulici e Claudio Sala hanno confermato di avere ormai superato tutti i loro problemi, aiutati in questo dalla possibilità di giocare in spazi larghissimi, senza l'assillo di marcature asfissianti. Alle loro spalle Eraldo Pecci ha mostrato di essere ormai molto vicino a quello di un tempo, con alcuni lanci illuminanti che sono stati alla radice di tre dei quattro gol, mentre Patrizio Sala, sempre efficace nel suo "avanti e indré" in mezzo al campo con frequenti incursioni sulla fascia laterale destra, si è pure prodotto in un paio di bordate da fuori area, una fermata dal palo, l'altra finita alta. La difesa ha avuto qualche incertezza soprattutto all'inizio, quando Mozzini si lasciava risucchiare a centrocampo da un Briaschi che cercava la partenza da lontano, ma poi non ha avuto più problemi: il Vicenza in novanta minuti avrà fatto si e no un paio di tiri in porta e il ''poeta'' Terraneo, perennemente disoccupato, avrebbe avuto tempo e modo di scrivere un intero poema, così come Zaccarelli, già per conto suo allergico al ruolo di libero, ha avuto modo di accentuare la sua idiosincrasia per questa posizione in campo, annoiandosi mortalmente per l'intera partita. Un buon allenamento in vista del derby insomma, che conferma la ritrovata salute del Tonno, il quale ha mostrato le sue intenzioni bellicose sin dalle prime battute di gioco. Già al 1' infatti Prestanti era costretto a salvare in angolo per impedire il tiro a Pulici, liberato da uno ''stop'' impreciso di Faloppa, mentre al 3' il primo dei lanci ispirati di Pecci trovava ''Puliciclone'' pronto, in posizione di ala destra, a una gran stangata di destro cui Galli rispondeva con una brillante respinta a pugni Altre due occasioni fallite da Pulici (mancata rovesciata al 4'. Tiro da posizione angolatissima respinto da Galli al 6'), poi il primo boato di disappunto del pubblico all'8' quando su centro dalla destra di Patrizio Sala, ancora Pulici di testa colpiva in pieno la traversa. Un autentico assedio per il Vicenza, appena interrotto da una incursione in area granata di Guidetti ben fermato da Zaccarelli, e poi il Torino, al quarto d'ora, arrivava meritatamente al gol. Sia pure in modo non troppo limpide. L'azione nasceva da un cross di Vullo, imprecisamente controllato di testa da Callioni che ricadendo malamente, metteva fuori causa anche il compagno di squadra Prestanti. La palla schizzava verso Graziani che. Con un tocco laterale, serviva sulla destra per Pulici. La cui staffilata bassa ai detro non lasciava scampo a Galli. Ci si attendeva una reazione dei vicentini, ma come reagire con un Paolo Rossi cosi bolso (e del resto ottimamente controllato da Danova) e nessun altro pronto a sfruttare l'inesauribile lavoro di ricucitura tentato, a centrocampo, dal generoso Rosi e da Guidetti? Il Torino ha quindi ripreso a macinare, sfiorando ancora il gol al 26' (quasi autorete di Secondini, con pallone sul fondo rasente il palo), al 28' (palo di Salvadori di testa dopo una mischia caotica susseguente a un cross di Graziani dalla sinistra) e al 30' (centro di Patrizio Sala, rimpallo su un difensore, tiro di Graziani dalla sinistra addosso al portiere) e finalmente al 32' quando Patrizio Sala, servito dal so'ito Pecci. Faceva tremare il palo alla sinistra di Galli con una gran bordata da fuori area. , Il Vicenza, in questo periodo, assisteva impotente al ''festival'' granata, trovando pure nell'arbitro Mattei - piuttosto impreciso - un nemico nelle rare occasioni in cui riusciva a svincolarsi dalla pressione del Tonno. Al 44' ad esempio Guidetti, liberatosi bene sulla sinistra dopo un calcio d'angolo, è stato punito per un fallo di sfondamento quando la giusta sanzione sarebbe slata una punizione dal limite contro il Torino, per intervento irregolare di Mozzini sul vicentino. Nella ripresa comunque il Torino ha letteralmente dilagato Mattei aveva appena fischiato l'inizio quando Pecci. Dopo uno scambio con Claudio Sala, indovinava un perfetto lancio per Graziani, liberatosi sulla sinistra. Il centravanti non aveva difficoltà a controllare il pallone e a battere Galli con un secco tiro di sinistro. Ancora un paio di occasioni fallite da Pulici. Per precipitazione o impreciso controllo del pallone, poi Graziani al 61', metteva a segno il terzo gol, sua seconda prodezza personale. Su centro di Pecci dalla sinistra. Pulici faceva velo al centro dell'area e Graziani arrivava. Di rapina, a mettere in rete a due metri dalla porta, con una deviazione di esterno destro. Il ritmo della partita, sul 3-0 calava parecchio, tuttavia le palle-gol per i granata venivano fuori a grappoli: al 69' tiro alto di Pulici, al 77' ancora Pulici mandava alto da pochi metri un pallone respinto da Galli su tiro di Graziani, al 78' il portiere vicentino sventava ancora un colpo di testa di Paolino su centro di Graziani All'82' il diciottenne Simonato (un buon esordio malgrado il grosso impegno di marcare Claudio Sala) falliva l'unica occasione per i veneti mandando a lato di un soffio, mentre a cinque minuti dal termine Ciccio Graziani coronava la sua grande giornata con il più bello fra i suoi tre gol. L'assist era ancora del bravissimo Pecci. Che pescava il centravanti ben piazzato sulla destra. Graziani entrava in area, evitava sia il ritorno di Callioni che l'uscita di Galli, infilando poi di destro la rete incustodita. Un gran bel gol per un Graziani che ritrova tutti i suoi mezzi proprio al momento giusto. |
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