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Comunale |
19/11/1978 |
h.14.30 |
JUVENTUS - TORINO 1-1 (0-1) Juventus: Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti (al 49' Virdis), Bettega. A disposizione: Alessandrelli, Cabrini. All.: Trapattoni. Torino: Terraneo, Danova, Vullo, Salvadori, Mozzini, Zaccarelli, Sala C., Sala P., Graziani, Pecci, Pulici. A disposizione: Copparoni, Erba, Iorio. All.: Radice. Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa. Reti: Graziani 37' (T), Scirea 81' (J). Spettatori: 63.505 di cui 11.380 abbonati e 52.125 paganti. Note: Ammoniti Pecci e Virdis per gioco scorretto, Causio per proteste, Pulici per simulazione. Cronaca [Tratto da La Stampa del 20 novembre 1978] Il Torino prima si esalta e poi si spegne confidando troppo nel gol di Graziani al 37' minuto, la Juve prima soffre e poi riprende fiato, sfrutta la rinuncia dell'avversario per pareggiare a dieci minuti dalla fine con un bell'inserimento di Scirea: dal derby del Comunale è uscito un uno a uno che non stona rivedendo l'andamento del match, ma che delude chi sperava nel gioco. Juventus e Torino non hanno rassicurato affatto sulle loro condizioni di salute, e tanto meno sul loro equilibrio di squadra. Perugia e Milan, anche l'Inter che va avanti con i suoi babies di valore, possono ancora sorridere: l'ex babau torinese è ancora tale, forse ci vorrà del tempo prima che bianconeri e granata riescano di nuovo ad incutere paura e rispetto. L'indubbio impegno agonistico, mantenuto entro livelli accettabili se si escludono alcune entrate troppo esuberanti di Vullo ed una sciocca reazione di Virdis sullo stesso granata, non è riuscito a nascondere le lacune individuali e di reparto. I soli scampoli di gioco vero, esaltante, li ha offerti il Torino per tre quarti del primo tempo, quando gli scambi fra i due Sala sulla destra e le incursioni di Vullo sulla sinistra hanno consentito alla squadra di sfruttare la vena eccellente di Pecci, il migliore in campo in assoluto. Ma i granata bilanciavano tutto il buono prodotto da metà campo e punte (Pulici e Graziani scatenati per un tempo) con i balbettamenti difensivi, un disagio continuo come dimostra il tourbillon delle marcature. Nella ripresa, inattesa pur conoscendo la cronica incapacità della squadra di Radice a tenere in pugno un risultato positivo, arrivava la rinuncia a tentare il raddoppio a favore di una tattica di contenimento (con quella difesa..). Granata ammosciati e poi calanti al punto che la Juventus, pur continuando a macinare un gioco senza squilli, è riuscita a comprimere a lungo gli avversari nella loro metà campo. Bastavano i cross a spiovere in area, l'unico sistema di attacco che la squadra di Trapattoni mostra di possedere dall'inizio della stagione, a creare mischie, e pericoli per Terraneo. Le cose si complicavano per il Torino quando la Juventus sostituiva lo stanco Benetti (Romeo aveva già fatto un miracolo ad andare in campo, dopo una settimana di vigilia fatta più di dubbi che di allenamenti) con Virdis: Radice, brillante nell'impostazione tattica del match per quanto si era visto nel primo tempo, sbagliava mandando addosso al sardo il suo Vullo, che non poteva più far pesare la sua potenza atletica in appoggio alle punte. Premeva quindi la Juventus contro un rivale cui di colpo la gara era sfuggita ai mano, e logico appariva il gol del pareggio di Scirea del cui inserimento manco si accorgeva l'evanescente Zaccarelli (anche se si vuol far credere, da parte granata, in una corresponsabilità di Terraneo). Un Torino che riesce a mostrarsi superiore all'avversario per 45 minuti e poi ha paura di se stesso, una Juventus tetragona e irriducibile ma non brillante malgrado la magnifica partita di Boninsegna (che professionista: chiamato in campo dopo lunga assenza dal clima di gara, eccolo giocare al miglior livello): questo ha detto il derby, ed è parso un po' poco a chi lo considerava un test sul rendimento delle due formazioni sul metro della concorrenza milanese ed umbra. Un Torino che non riesce, potendolo, a dare una svolta al suo campionato ed a quello del rivale più temuto, una Juventus costretta a gioire di un pareggio acciuffato in extremis. Speriamo che la stagione offra presto riscontri più confortanti per entrambe le squadre cittadine. Subito, ad un minuto dall'avvio, la partita ha offerto la prima emozione. Zaccarelli rompeva un bel palleggio di Boninsegna per lanciare sulla sinistra Pulici, il quale subiva il sandwich di Cuccureddu e Scirea ma riusciva a deviare di testa per Graziani sul quale Morini compiva un recupero miracoloso: allungava la palla togliendola al controllo del granata, che rotolava poi a terra toccato dall'avversario al piede d'appoggio. Si aveva l'impressione che senza l'aggancio con lo stopper Graziani saiebbe ancora riuscito a proiettarsi sulla sfera prima di Zoff, ma l'arbitro era vicino e non interveniva. Resta come testimonianza definitiva il parere a caldo del centravanti: "Morini è stato bravo, non era rigore.." Sul rovesciamento di fronte, il Torino in difesa cominciava a soffrire. Vullo, ottimo nella spinta ma scarso e troppo focoso come marcatore, pativa Causio: Radice affidava dopo cinque minuti il barone a Danova, chiamando Salvadori su Boninsegna (Mozzini seguiva Bettega come da copione) e spedendo Vullo a dividersi con Pecci nel reggere - e vincere per 45 minuti - il confronto con la coppia Tardelli-Benetti. Dispositivo tattico d'avvio rivoluzionato d'acchito, con non poca confusione per Zaccarelli (è il suo alibi, ma il libero non è parso ancora sicuro dei propri mezzi atletici, mai à uscito ad appoggiare anche quando la sua squadra teneva il pallino), ma la Juventus non stava meglio nel suo settore sinistro dove i cambi di compiti e di posizioni fra i due Sala (Claudio che spesso faceva la mezz'ala, Patrizio a viaggiare nel corridoio esterno) disorientavano e preoccupavano non poco Furino e Gentile. Sullo slancio del primo affondo, il Torino cercava di insistere, la Juventus replicava con furia ma con idee appannate, gli unici rischi per Terraneo arrivavano su sbandamenti dei propri compagni. Come al 12 quando un tiro dell'avanzante Scirea su passaggio laterale di Causio si perdeva sul fondo, al 15' quando in seguito ad un fallo inutile su Boninsegna, Furino toccava per il centravanti la cui secca botta era fermata pin presa sicura da Terraneo, come ancora al 17' su botta di Boninsegna, lasciato solo sulla sua destra, ancora bloccata in tuffo dal portiere. Più incisive le offensive del Torino, dopo l'avanzamento di Vullo a fianco di un Pecci dominatore a centrocampo. Già al 9' un centro di Pecci era deviato da Morini dopo la schiacciata di testa di Graziani, poi i pericoli maggiori li portava Patrizio Sala che al 32 entrava bene di testa su un cross di ma trovava Zoff piazzatissimo, un minuto dopo ancora si inseriva sulla destra ma arrivato solo al tiro calciava malamente a lato. Venivano ammoniti Pecci per fallo su Tardelli e Causio per proteste, quindi mentre la partita offriva qualche scintilla di troppo la Juve chiedeva a sua volta un rigore per un ruzzolone di Tardelli, strattonato mentre si inseriva di slancio su una deviazione di testa di Boninsegna, ma ancora una volta Agnolin vedeva giusto e lasciava che il gioco proseguisse. Al 37' il Torino coglieva il frutto della superiorità del suo attacco. Pecci allargava sulla sinistra per Vullo, il cui cross era sfiorato da Pulici e solo rallentato da Cuccureddu: sulla palla, tre metri dentro l'area, si avventava Graziani che anticipava la spaccata di Morini per scagliare di sinistro una bomba che lambiva il montante alla destra di Zoff per carambolare in porta. La replica della Juventus era immediata, Bettega riusciva a farsi luce in attacco (l'unica volta del match) per schiacciare a fil di palo un centro di Tardelli. La controrisposta del Torino era ancora di Patrizio Sala, che si presentava solo ma calciava sulla rete esterna. Il Torino aveva ancora due folate offensive valide in apertura di ripresa, prima con una manovra Graziani-Pulici-Graziani fermata da Morini con bella scelta di tempo, quindi con un affondo di Vullo, subito dopo ammonito per fallo da tergo su Causio. Si vedeva intanto Virdis riscaldarsi ai bordi del terreno, ed al 5° minuto Benetti esausto gli lasciava il posto. Il Torino lasciava Mozzini vagare sperduto sull'arretrato Bettega, mentre Salvadori continuava a fare lo stopper su Boninsegna, Danova cominciava a denunciare qualche pausa su Causio e Vullo veniva assorbito dal duello acre con Virdis. Che confermava ottime doti di palleggio e scarse caratteristiche di sfondatore. Con un pivot in avanti - Boninsegna - con Bettega, Virdis, lo stesso Tardelli, che entravano ed uscivano dal pacchetto di punta, la Juventus poteva premere grazie soprattutto alla progressiva rinuncia ad offendere dell'avversario, che arretrava Claudio Sala in copertura perdendo tre quarti della spinta, lasciando isolato Pulici e costringendo Graziani a dispendiose rincorse. Gli scontri Vullo-Virdis, culminati al 17° con l'ammonizione del sardo per una testata al rivale (l'ultimo cartellino giallo sarè poi per Pulici, inciampatosi nei piedi di Morini) rompevano le monotone offensive della Juve, che avevano però il pregio della continuità. Viste le difficoltà degli avanti, rimediava Scirea inserendosi magnificamente in area al 35' per cogliere, di destro, il cross di Furino proveniente dalla sinistra e battere Terraneo. Era il giusto pareggio per la Juve, la giusta punizione per il Torino. |
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