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Comunale di Perugia |
26/11/1978 |
h.14.30 |
PERUGIA - TORINO 0-0 Perugia: Malizia, Redighieri, Ceccarini, Frosio, Della Martira, Dal Fiume, Bagni, Butti, Casarsa, Vannini, Cacciatori. A disposizione: Mancini F., Zecchini, Goretti. All.: Castagner. Torino: Terraneo, Danova, Vullo, Salvadori, Mozzini, Zaccarelli, Erba, Sal aP., Graziani (all'80' Greco), Pecci, Pulici. A disposizione: Copparoni, Iorio. All.: Radice. Arbitro: Bergamo di Livorno. Reti: - Spettatori: 24.202 di cui 5.924 abbonati e 18.278 paganti. Note: Ammniti Cacciatori e Vullo. Cronaca [Tratto da La Stampa del 27 novembre 1978] Un tempo di gioco anche bello, soprattutto efficace sia per la scelta delle marcature che per il movimento attuato una volta in possesso di palla, poi il Torino si è dedicato al puro contenimento correndo i suoi bravi rischi: due mischie che hanno scatenato giocatori e pubblico locali e nel folto delle quali Bergamo è stato bravo a vedere che il fallo da rigore su Cacciatori e Bagni non c'era, ad annullare un gol dello stesso Bagni per un fuorigioco possibile ma non netto, almeno dalla tribuna e neppure dalla linea laterale, tanto è vero che il guardalinee se ne stava già andando a centrocampo per la ripresa del gioco quando l'arbitro che seguiva da vicino l'azione l'ha fermato con un trillo che ha ridato il sorriso a Pecci e colleghi. Ancora una volta, come nel derby, un Torino a due facce: Gigi Radice afferma che non ci sono misteri, che nessuna formazione riesce a reggere novanta minuti allo stesso ritmo, ma non si può essere d'accordo con il trainer. Se la squadra rallenta per carenza di fondo la cosa deve invece preoccupare, o almeno si deve badare ad una migliore distribuzione delle energie; se rallenta per calcolo, allora fa calcoli sbagliati, che sono costati un punto nel derby e potevano costare ieri la sconfitta senza che ci fosse da gridare allo scandalo. Queste le indicazioni del gioco, anche se la gara può essere esaminata cifre e nomi alla mano, ed allora vengono fuori altre considerazioni che peraltro non possono accontentare chi - come noi - non guarda unicamente alla classifica. Nomi e cifre dicono che un Torino privo di. Claudio Sala (il capitano ha provato ancora al mattino, ma non se l'è sentita di giocare) e con Zaccarelli andato coraggiosamente in campo malgrado il piede dolorante ed i due leggeri interventi subiti in settimana all'alluce ha pareggiato nello stadio della capolista, dopo aver chiuso alla pari la settimana prima sul campo dei campioni d'Italia. Tutto è relativo, nel calcio, ma resta chiara l'impressione di un Torino che a Perugia ha giocato al meglio delle sue possibilità, compatibilmente con l'assenza del suo trascinatore, soltanto per 45 minuti e senza che il ritmo della partita avesse raggiunto livelli massacranti. Chi vede la squadra di Castagner ogni domenica sostiene però che nessun avversario era riuscito ad impensierirla, ad impaurirla addirittura, come ha fatto il Torino ieri. E' stato questo il grande merito dei granata per metà partita, e per loro buona sorte il Perugia si è accorto in ritardo che i rivali erano calati di tono, che alcuni loro elementi erano quasi scomparsi dalla partita (Pulici, soffocato sempre più dalla potenza atletica di Della Martira, Graziani dopo 45 minuti da Nazionale, lo stesso Vullo il quale aveva perso in precisione pur restando uno del più combattivi). Il primo tempo dei granata non va certo dimenticato, anzi va preso come esempio delle possibilità della squadra in assoluto. In campo gli uomini di Radice hanno superato subito lo choc per l'assenza di Claudio Sala, arrivata a fine settimana quando ormai tutti tornavano a far conto sulla presenza stabile del capitano. Patrizio Sala ha indossato la maglia n. 7 svolgendo un lavoro oscuro ma prezioso di contenimento sul forte terzino d'attacco Redeghieri, Erba pur senza brillare aveva il passo e la statura giusti per fronteggiare Vannini (con opportuni scambi di avversari con Mozzini sui calci piazzati), Vullo surclassava il pur diligente Butti in fatto di dinamismo, dilagando spesso sull'out sinistro, Salvadori si sacrificava ancora una volta con profitto sull'avversario più temuto, Casarsa, numero 9 di maglia ma in realtà suggeritore di ogni manovra di attacco, Danova anticipava implacabilmente Bagni il quale evidentemente accusava l'emozione, voleva strafare contro la squadra che tutti gli dicono sarà la sua nella prossima stagione. Sottolineato ancora che Mozzini seguiva bene l'agile ma grezzo Cacciatori, si capisce come il Torino per 45 minuti non ha praticamente corso pericoli, se non su alcuni cross neutralizzati peraltro con tempismo da Mozzini e Zaccarelli il quale, ottimo per posizione e senso del gioco, era in qualche frangente evidentemente rallentato nei movimenti minimi e nel calciare dal piede malconcio. Con alle spalle una difesa ben addestratarPecci a centrocampo ha potuto confermare l'ottimo aumento di forma, lavorando palloni su palloni con intelligenza e nerbo, cercando corridoi nei quali lanciare un Graziani in vena dopo i primi minuti di studio, ed un Pulici purtroppo più ricco di buone intenzioni che di sostanza. L'ottima partenza del Torino ha messo in soggezione il Perugia, peraltro abituato ad aspettare, anche a soffrire, per piazzare poi con fiammate isolate il suo gol. Temendo queste reazioni, per qualche minuto pur controllando il gioco il Torino non ha rischiato, non ha affondato i suoi colpi. Ma già al 7' Salvadori serviva bene Graziani sul quale il libero Frosio era costretto ad un intervento difficile. Un cross di Cacciatori sul fondo, ed un tiro, da lontano di Casarsa fuori misura erano lo scarno prodotto del tentativi di attacco del Perugia. Meglio facevano i granata, come al 16' quando si snodava una manovra fluida Pecci - Salvadori - Erba - Pecci sul cui tocco Graziani si girava molto bene vedendo la sua botta deviata in angolo da Ceccarini. Sulle risposte perugine, Zaccarelli orchestrava bene il fuorigioco difensivo, ma come sempre l'azione difensiva non era priva di rischi. Al 20' infatti l'arbitro non si avvedeva della posizione irregolare di Cacciatori il quale poteva proseguire costringendo lo stesso Zaccarelli ad un recupero affannoso in angolo. Subito dopo Erba chiudeva bene Vannini lanciato da Casarsa, poi era Graziani a mettere la palla davanti a Pulici in un corridoio invitante, ma il capitano ieri davvero non aveva i ri-' flessi pronti e si faceva bloccare da un recupero di Frosio. Pecci liberava ancora al tiro Graziani al 33', poi partiva in contropiede Vannini e Zaccarelli lo bloccava con un tackle deciso. Il finale del tempo era ancora del Torino. Prima partiva Vullo che andava fin sul fondo, saltava anche Frosio per mandare al centro un pallone che scavalcava il portiere Malizia senza che Graziani fosse pronto all'appuntamento. Il tempo di assistere alla ammonizione di Bagni per proteste (colto in. Fallo dall'arbitro per uno stop tra petto e braccio) ed il Torino falliva in contropiede la sua più bella occasione. Terraneo usciva fino ai tre quarti della metà campo granata per anticipare Cacciatori fuggito sul filo del fuorigioco, il suo lungo rinvio era un invito per Graziani il quale partiva secco, evitava due avversari e andava sino a fondo campo per attirare su di sé la difesa e toccare indietro per Pulici il quale siglava la gara-no con una violenta botta addosso all'accorrente Ceccarini, il quale arrivava con tale precipitazione da offrirsi come un pollo alla minima finta (che, ovvio, avrebbe lasciato Pulici solo davanti al portiere). Diversa la ripresa, con un Torino di colpo prudente e un Perugia più attivo in attacco e più autoritario a centrocampo. Le prime urla al rigore negato arrivavano al 5' (aggancio in mischia di Mozzini a Cacciatori), poi il gol di testa (cross di Butti) annullato a Bagni colto in fuorigioco e lo stadio Curi rischiava davvero di crollare, anche senza le stolte profezie della maga: Al 70' era Bagni a ruzzolare in area, e si chiudevano i fuochi di artificio delle proteste ed i rischi granata. Nel mezzo, le ammonizioni di Cacciatori e Vullo, quindi all'80' l'ingresso di Greco al posto di Graziani, infortunatosi al ginocchio rincorrendo Redeghieri. All'88' si vedeva anche Pulici davanti a Terraneo fermare in mischia il pallone e porgerlo con calma al portiere. Era il suggello di un secondo tempo granata che ha davvero stonato con il primo. |
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