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Comunale di Firenze
28/01/1979
h.14.30
FIORENTINA - TORINO 0-0
Fiorentina
: Galli, Lelj, Tendi, Galbiati, Galdiolo, Amenta (al 52' Bruni), Restelli, Orlandini, Sella, Antognoni, Pagliari. A disposizione: Carmignani,Marchi M. All.: Carosi.
Torino: Terraneo, Salvadori, Vullo, Sala P., Danova (al 51' Mozzini), Zaccarelli, Sala C., Pecci, Iorio, Greco, Pulici. A disposizione: Copparoni, Santin. All.: Radice.
Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa.
Reti: -
Spettatori: 32.351 di cui 15.144 abbonati e 17.207 paganti.
Note: Espulso Pagliari al 29' per fallo di reazione.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29 gennaio 1979]
Nel momento di mordere, il Torino si accontenta di sbattere storditamente la testa contro il muro difensivo di una Fiorentina disperata ed impacciata, che faceva del pareggio già dalla vigilia il massimo obiettivo. Il punto perso dai granata pesa doppio in una giornata in cui il Milan ha subito un brusco alt, Perugia e Inter hanno segnato il passo. I buoni propositi della viglia (''Non possiamo più perdere occasioni favorevoli'') si sono concretizzati in un vano premere: Pulici, calciando sul montante al 41' un rigore concesso per fallo di mano di Tendi, ha sprecato l'unica vera occasione da gol che la squadra di Radice ha avuto in tutta la partita. Ed il pericolo più grosso ha finito per correrlo in extremis Terraneo, con i compagni tutti proiettati nella metà campo avversaria. Il match, brutto e crudo, ha avuto una svolta al 29' quando l'arbitro Agnolin ha espulso Pagliari, il quale aveva colpito con una gomitata al collo Salvadori, in reazione. Ineccepibile a termine di regolamento, la decisione del direttore di gara ha praticamente falsato il resto della partita. Il pubblico fiorentino che stava convincendosi della superiorità di gioco degli ospiti, ha trovato un motivo psicologico per stringersi di nuovo attorno alla sua squadra che stava per abbandonare al suo destino. I giocatori viola dal canto loro hanno sentito di avere un alibi alle spalle, ed hanno raddoppiato le loro rudezze (Galdiolo su Pulici, Sella contro Danova, Tendi sullo sperduto Iorio, Amenta su chi gli capitava tra i piedi, sono stati i più aspri), sentendosi autorizzati dall'inferiorità numerica a far blocco nella loro area, rendendo la gara una battaglia in pochi metri quadrati. Agnolin infine ha concesso qualcosa anche ai padroni di casa, dopo avergli tolto un giocatore. Il Torino, che pur lentamente (colpa dello scirocco, una certa fiacchezza generale?) stava cercando le misure e prendendo in pugno la partita, si è trovato impreparato al cambio di situazione, paradossalmente danneggiato dalla menomazione numerica degli avversari. L'assenza di Graziani, che pareva in parte ovviabile in una partita ''normale'', diventava determinante perché in area di rigore ribollente nessun granata era in grado di farsi rispettare. Non il Pulici edizione trasferta e per di più bersagliato da Galdiolo, non Iorio che Tendi intimidiva e respingeva lontano con facilità ad onta del generoso movimento del granata, non Greco che doveva poi sciupare per mancanza di fiducia nel tiro al volo l'unica occasione della ripresa. Claudio Sala sulla fascia laterale andava a corrente alternata, e cercava finezze non ipotizzabili in una battaglia del genere, gli attacchi orchestrati monocordamente da un Pecci a disagio (magari anche per la presenza di Bearzot in tribuna, una presenza che lo porta talvolta a voler strafare quindi a sbagliare) confluivano tutti al centro dove i viola facevano muro tanto è vero che le poche azioni pericolose si sono concretizzate quando lo stesso Claudio, o Patrizio, sulla destra, Zaccarelli e Vullo sulla sinistra si sono spinti con decisione sulle fasce laterali obbligando la difesa toscana ad allargarsi un poco. Così il Torino ha cozzato invano contro la barriera della Fiorentina, dopo che la gara è diventata - espulso Pagliari - una corrida a senso unico, non senza pericolo di cornate in contropiede. E' chiaro che se Pulici avesse messo a segno il penalty, provocato storditamente da Tendi con un fallo di mano a contatto di Iorio, molto sarebbe cambiato, è altrettanto chiaro che magari saremmo usciti dallo stadio a notte perché soltanto il pareggio ha calmato almeno un poco - ma non del tutto - il pubblico fiorentino. Ma questo al Torino non interessa, resta il punto perso per non aver saputo affrontare una situazione nuova, indubbiamente difficile, ma che comunque poteva essere sbloccata. I granata si sono trovati di fronte a un avversario subito scorbutico, ma anche molto impaurito: i primi rinvii affannosi di Galdiolo, le incertezze di Galli su palloni innocui, davano la misura dei timori dei viola, condizionati dalle tre sconfitte subite in precedenza. Gli spettatori dopo dieci minuti erano già rassegnati a soffrire in attesa dell'inevitabile gol granata. Antognoni finiva nella zona di un Pecci ancora lucido e trovava duro (meglio ha poi giocato in spazi larghi nella ripresa, tenendo in campo palloni difficili e dando respiro ai colleghi), Sella era chiuso da Danova, Vullo imbavagliava Restelli e lo sovrastava fisicamente, Salvadori contrava bene il pur combattivo Pagliari. Galli era in difficoltà al 12' sul lungo cross di Patrizio Sala, quindi al 22' era il Sala capitano a entrare in slalom seminando il panico nella difesa viola, dribblando tre avversari ma non trovando nessun compagno pronto a raccogliere il cross. Ma ecco, al 29', l'espulsione di Pagliari che subiva un intervento di Salvadori e, mentre il gioco continuava e il granata cercava di recuperare, bloccava l'avversario con una gomitata al collo. Accorreva Agnolin, usciva il cartellino rosso va la bolgia sugli spalti e cominciava la non partita che il Torino non riusciva più a interpretare. La Fiorentina cominciava a menare, Zaccarelli, Claudio Sala e Pulici ricevevano botte dure da Restelli, Galbiati e Galdiolo, Pulici nella bagarre sbagliava il rigore in modo clamoroso. L'attaccante partiva deciso poi aveva un rallentamento, quasi una fermata e quando toccava la palla sulla destra di Galli la vedeva rimbalzare sotto il montante a portiere battuto. Per quanto delusi, i granata continuavano ad attaccare, si accendevano mischie terrìbili in area viola ma sempre il pallone era respinto fuori. Nella ripresa Radice liberava Pecci (che userà piuttosto male questa sua libertà) affidando Antognoni a Vullo, e Terraneo avanzava spesso fuori area a raccogliere i rilanci avversari, addirittura a dialogare con Zaccarelli sulla rimessa laterale in una metà campo deserta. Dopo sette minuti Danova era colpito da Sella e lasciava il turbolento avversario a Mozzini che lo sostituiva. Carosi toglieva Amenta e inseriva Bruni, un peperino che dava fastidio ai granata, i quali peraltro continuavano a premere sempre allo stesso modo, sbattendo contro un muro. Una deviazione di testa di Greco su centro di Claudio Sala non era trattenuta da Galli ma Iorio aveva ormai desistito, un bel centro dell'avanzante Zaccarelli veniva deviato da Pulici per Greco che non aveva fede nel tiro al volo, attendeva il rimbalzo e vedeva il suo violento tiro respinto da Lelj alla disperata. E dopo tanto vano affannarsi, per poco il Torino non veniva beffato al 33'. Pecci tenendo la palla finiva per terra, andava via Galbiati il quale prima scambiava in velocità con Bruni poi toccava per Sella smarcato sulla sinistra: Terraneo, bravissimo, chiudeva la porta con il corpo e rimandava in angolo. Sarebbe stato troppo per un Torino già deluso di se stesso.