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Comunale |
25/03/1979 |
h.15.30 |
TORINO - JUVENTUS 0-1 (0-0) Torino: Terraneo, Santin, Vullo, Salvadori (al 48' Mozzini), Danova, Zaccarelli, Sala C., Pecci, Graziani, Greco, Iorio. A disposizione: Copparoni, Mandorlini. All.: Radice. Juventus: Zoff, Cuccureddu, Cabrini, Gentile, Brio, Scirea, Causio, Tardelli, Virdis, Benetti, Bettega. A disposizione: Alessandrelli, Verza, Fanna. All.: Trapattoni. Arbitro: Casarin di Milano. Reti: Cabrini 88'. Spettatori: 51.757, di cui 10.156 abbonati e 41.601 paganti per un incasso di 167.239.700 lire. Note: Ammoniti Cabrini per gioco falloso, C.Sala per proteste. Cronaca [Tratto da La Stampa del 26 marzo 1979] Solo a due minuti dalla fine, la Juventus ha potuto gioire per la vittoria - dopo più di cinque anni - in un derby che meritava di vincere già prima, e nel quale si è mostrata superiore per gioco, iniziativa, potenza atletica, voglia di imporsi, adattabilità al terreno viscido, al pallone che scivolava come una saponetta sull'erba bagnata creando difficoltà nella misura dei passaggi e nei controlli. Proprio in extremis, quando i bianconeri avevano rallentato un poco la presa come se fossero convinti dell'inutilità dei loro sforzi, è arrivata la botta decisiva dell'avanzante Cabrini. Così concretizzatasi, la sconfitta può anche essere considerata una beffa dal Torino, ma solo perché è arrivata allo scadere del match. Soltanto per questo. Gli uomini di Radice hanno sbagliato sia nella impostazione tattica che nell'interpretazione della gara, ed hanno commesso errori clamorosi anche nell'occasione in cui sono stati puniti. Prima uno sciocco ritardo nell'effettuare la rimessa laterale, sulla sinistra, quindi un fallo inutile di Pecci su Gentile e poi sulla lunga punizione calciata con parabola alta dallo stesso bianconero, respinta da Santin di testa e, ricacciata dentro da Cuccureddu, lo sbaglio di Claudio Sala che ha valutato male la traiettoria del pallone lasciandolo a Cabrini, al limite dell'area. La botta trasversale dello stesso, di collo sinistro, partiva a pelo d'erba come sparata da un cannone. Terraneo si distendeva, ma la sfera si infilava alla sua sinistra, fra la punta delle dita ed il montante. Così la Juventus ha vinto il derby, cosi ha dimenticato un clamoroso errore di Virdis il quale al 35' del primo tempo, partito sul filo del fuori gioco e. liberato a rete da un intervento maldestro in uscita di piede di Terraneo, è riuscito a non centrare la porta completamente libera, mandando la palla sul fondo vicino al montante. Pareva un segno del destino: poco dopo ancora Virdis falliva da vicino una deviazione di testa, il Torino forse si illudeva di poter condurre in porto il pareggio continuando a giocare soprattutto in difesa, lasciando quasi completamente l'iniziativa all'avversario. E la Juventus dopo aver insistilo a lungo pareva anche lei arrendersi, a considerare per lei stregata la sfida cittadina, quando arrivava il gol vincente del suo terzino. Non è stato un bel derby, in fatto di spettacolo, per colpa quasi esclusiva dei granata. Adesso si discuterà della impostazione tattica data al match da Gigi Radice - gioco soprattutto difensivo, rare uscite offensive sino a quando non è stata la Juve a frenare, rallentamenti e passaggi indietro - ma siamo certi che il tecnico ha disposto le forze disponibili ben conoscendo le possibilità di chi andava in campo. Greco era al rientro dopo l'infortunio di San Siro ed aveva le gambe fiacche al punto da scomparire presto dalla partita, Claudio Sala è al cinquanta per cento per vecchi acciacchi e difficili recuperi, Pecci non doveva neppure giocare e si è deciso solo dopo un provino poco prima del match, Iorio non era la punta adatta a far da spalla a Graziani su avversari solidi e su quel terreno, Pulici era in tribuna. Così Radice deve aver pensato, fiutata l'aria che spirava dall'altro clan, che il tentativo di congelare la gara in qualche modo sullo zero a zero era l'unico possibile. Gli è andata bene, con qualche brivido, per 88 minuti. La Juventus, certo, non si aspettava un avversario così moscio e povero di iniziativa. Pur senza dimostrare grossi progressi a centrocampo, ed avendo sempre un Virdis sconcertante, i bianconeri hanno potuto disputare la loro partita con una certa serenità, privi com'erano di disturbo nella zona di difesa, dove Brio giocando con autorità il suo primo derby di serie A ( prendendosi alla fine una abbondante rivincita sulle delusioni patite in passato nella Primavera) conteneva un Graziani tanto indomabile quanto privo di una decente collaborazione. A Brio stava vicino Scirea, altri erano pronti a raddoppi di marcatura, ma lo stopper il più delle volte se l'è cavata da solo, senza troppi problemi. La gara non è stata cattiva, anche se non sono mancati gli episodi nervosi. Claudio Sala è stato ammonito per proteste, Cabrini per un fallo in più sullo stesso capitano granata, il duello fra i due è stato fra i più piccanti del match. Un'altra ammonizione la meritava Vullo per una testata, in reazione, a Tardelli, ma evidentemente arbitro e guardalinee seguivano il pallone, schizzato lontano da un precedente scontro fra i due. Per il resto, duelli e falli di ordinaria amministrazione, anche se in due occasioni, come dirà la cronaca, la Juventus ha potuto chiedere - non esaudita - il calcio di rigore. Subito, all'avvio del gioco, si è delineato il tema tattico della partita. Due guizzi in avanti di Graziani non hanno che mascherato le intenzioni del Torino, presto attestatosi nella sua metà campo. I primi affondi della Juventus erano di Tardelli e di Bettega, faceva seguito una timida replica granata con Vullo, e Graziani vedeva il suo tiro frenato dalla difesa avversaria. I bianconeri potevano spingere con i terzini, Gentile come centrocampista faceva la sua parte anche se con minor disinvoltura di quando non si muove sulla fascia laterale, Benetti non era impensierito da Pecci. Un colpo di testa sul fondo di Graziani era l'ultimo pericolo, e lieve, per Zoff di tutto il primo tempo. Graziani stesso doveva a volte retrocedere in difesa, come al 14' quando recuperava su Gentile, pronto a scoccare il tiro. I bianconeri collezionavano inutili calci d'angolo, i granata riuscivano a porre in atto con efficacia e logici rischi (legati alla vista buona dell'arbitro e dei giudici di linea) la tattica difensiva del fuorigioco. Al 24', su calcio in profondità di Causio, Santin in area cercava il pallone e trovava le gambe di Virdis, ma Casarin non infieriva. Si infortunava Salvadori al ginocchio, prendeva una botta Graziani da Brio, poi Virdis cancellava ogni altra impressione precedente con l'errore clamoroso al 35', sull'uscita affannosa di Terraneo. I bianconeri avevano un momento di incertezza, ma non mollavano la presa. Virdis aveva ancora una occasione favorevole per riscattarsi, ma la deviazione di testa finiva sul fondo. Il tempo finiva con la Juventus sempre in attacco, ed il Torino incapace di organizzare manovre di risposta di un certo peso, vista l'evanescenza di Greco, la scarsa potenza di Iorio destinato ad appoggiare lo sperduto Graziani. All'inizio della ripresa, il Torino era costretto a cambiare la sua disposizione difensiva, ma non cambiava la tattica. Salvadori, dolorante, lasciava il posto a Mozzini che andava su Bettega, mentre Danova si spostava su Virdis, Vullo cercava Causio, Zaccarelli lasciava il ruolo di libero a Santin spostandosi a centrocampo nella zona di Tardelli. Ma era sempre la Juventus a mantenere l'iniziativa, confermando i progressi già palesati a San Siro contro il Milan. Un timido colpo di testa di Zaccarelli finiva sul fondo, Causio replicava con una botta forte ma dritta su Terraneo, quindi partiva Cabrini e Santin in recupero lo toccava netto alle gambe. Ancora Casarin vedeva l'iovolontarietà del difensore, proteso verso il pallone. Il primo vero tiro del Torino era di Zaccarelli, da fuori area, al 20', quindi i bianconeri spingevano ancora e Terraneo doveva uscire di piede su Bettega. Al quarto d'ora finale, la Juve pareva averne abbastanza, concedeva qualche spazio ai granata che per altro non creavano veri pericoli per Zoff. Veniva ammonito Cabrini, il terzino si arrabbiava vendicandosi con la staffilata vincente. E' il gol che ha chiuso il campionato a favore del Milan? Sembra di sì: è un peccato che una Juve di nuovo in forze abbia poche domeniche per inseguire, e che poche siano pure concesse al Torino per riprendersi da una sconfitta che lascerà il segno. |
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