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La Favorita |
22/08/1979 |
h.17.00 |
PALERMO - TORINO 0-1 (0-0) Palermo: Casari, Iozzia, Ammoniaci, Arcoleo, Vermiglio, Silipo, Borsellino, Brignan, Bergossi (al 70' Montesano), Margherini (al 46' De Stefanis), Conte. All.: Cadé. Torino: Terraneo, Volpati, Salvadori, Sala P., Danova, Carrera, Pileggi, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Greco (al 57' Mariani). All.: Radice. Arbitro: Reggiani di Bologna. Reti: Pileggi 62'. Spettatori: 33.251 paganti per un incasso di 117.365.000 £. Cronaca [Tratto da La Stampa del 23 agosto 1979] Il Torino ha vinto una partita importante. L'ha vinta con lo scarno risultato di uno a zero, ma ha avuto tanti meriti: ha combattuto contro un Palermo vivace ed intraprendente, ed ha avuto come avversario anche il caldo, un caldo torrido da mozzare il respiro anche a chi stava in tribuna. Giocare al calcio a Palermo, a metà agosto, in pieno pomeriggio è una pazzia. Bisogna ammetterlo. Non è colpa del Palermo, non è colpa del Torino. Ma il football a certe temperature è controindicato. Uno a zero quindi più che meritato. E' stato un gol forse galeotto, strano nella esecuzione finale, ma un gol ineccepibile dal punto di vista regolamentare ed anche del merito di chi lo ha realizzato. Ha segnato il giovane Pileggi, forse discusso alla vigilia come sostituto di Claudio Sala, ma certamente uno dei migliori granata per intraprendenza, per determinazione ed anche per sacrificio personale. Ha corso, ha lottato in difesa ed all'attacco, ha sbagliato ma ha fatto anche molte cose buone. Graziani ha preparato l'azione, Zaccarelli l'ha proseguita, c'è stato un vizio di intervento dei difensori siciliani, con palla "pizzicata" verso Pileggi che senza indugio la buttava in rete. Un gol meritato. Lo ripetiamo, e con questo non togliamo alcun merito al Palermo, che ha disputato una gara generosa e tatticamente valida, sfortunata nel finale, un finale coraggioso e determinato, che ha portato gli uomini di Cade più volte davanti alla rete di Terraneo. Questo Palermo ha palesato una buona difesa, ed un attacco senza punte. Cade ha presentato nel corso della gara tre attaccanti, ma nessuno dei tre è uno sfondatore. Questo è il limite della squadra, combattiva, tecnicamente pregevole in Arcoleo e Magherini, forte in Ammoniaci ed in Jozzia, un autentico francobollatore di un Graziani, già in grande forma. Il resto è fragile. Forse occorre del tempo per dare al complesso un gioco valido, ma più che altro occorre trovare una punta capace di fare breccia contro difensori chiusi ed arcigni. Non è soltanto un problema di Cadè. E' il problema di molte squadre. Il Torino ha confermato i buoni propositi manifestati nelle gare amichevoli. E' una squadra completata a meraviglia in difesa dove Carrera regge il ruolo con l'autorità di un veterano. Bravo e già in condizione Danova, sempre valido Salvadori. Ma la lieta sorpresa viene da Volpati. E' un difensore che non molla mai, ma che sa avanzare non rinunciando alla costruzione del gioco. Duro senza essere falloso, sicuro nei contrasti e negli affondi. Si dirà: tutto questo è emerso contro il modesto Palermo. E' una obiezione valida solo in parte, perché i siciliani hanno tentato di sopperire alla differenza di classe con una caparbietà ed una determinazione non comuni. Con uno Zaccarelli in smagliante forma, pronto e volitivo, con Patrizio Sala già combattivo e generoso, ha operato con continuità anche Pecci, pur apparso meno brillante che in altre occasioni. Graziani - lo abbiamo già detto - sembra ricostruito nel fisico e nel morale. Ma chi lo aiuta? Graziani era abituato a giocare con Pulici al fianco, e specialmente con i suggerimenti improvvisi ed estrosi di Claudio Sala. Greco non è Pulici e non lo imiterà mai. E cosi Pileggi che non ha l'estro di Claudio Sala. Sono osservazioni emerse in modo evidente anche a Palermo, ma sono considerazioni già fatte e ripetute. Pulici e Claudio Sala sono assenti, e lo saranno ancora per un po'. Ha ragione Radice nel non pensare al passato ed a guardare al presente: Greco è un palleggiatore che non teme confronti, Pileggi è combattente e generoso. Questo è il Torino di oggi, con la possibile variante di Mariani all'ala sinistra. Il giovanissimo attaccante ha confermato tutte le doti di una vera punta. Ha scatto e potenza, ha carattere e determinazione. Gioca bene. Radice potrà contare su luì in alternativa a Greco, sempre in attesa che guarisca Pulici.Non c'è da avere fretta con tanti rincalzi di lusso. Faceva un caldo atroce quando Reggiani chiamava le squadre in campo. Un leggero vento non rinfrescava i quarantamila spettatori, alcuni dei quali, una decina, hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici per malore. Il Torino attaccava subito quasi per paura che il caldo potesse giocare un brutto scherzo. Era il Torino di sempre con le varianti annunciate all'attacco. Graziani, smanioso di far bene, non aveva appoggio concreto da Greco e da Pileggi. I quali - sia chiaro - giocavano benissimo, ma recitavano la loro parte, che era e sarà diversa da quella degli assenti. La manovra a centrocampo era rapida ed efficace: Zaccarelli suggeriva, Pecci controllava la zona. Greco si intestardiva in serpentine a volte valide a volte poco efficaci, mentre a destra giganteggiava Pileggi. Tutto bene sino a ridosso dell'area palermitana, poi le azioni si frantumavano con l'ultimo passaggio sbagliato o con il tiro fuori porta. Il primo intervento di Casari era al 29' su tiro di Pecci; il portiere si ripeteva poco dopo sempre su tiro dell'interno destro granata. Graziani ci provava, ma non riusciva ad arrivare sotto la porta avversaria. Nella ripresa Magherini rimaneva negli spogliatoi ed entrava De Stefanis. Il Palermo perdeva un suggeritore impareggiabile. Anche il Torino modificava schieramento, usciva Greco ed entrava Mariani. Al 61' il gol vincente: Graziani avanzava con forza e serviva Zaccarelli, il centro del granata era teso, sulla palla c'erano Arcoleo e Silipo che ciccavano svirgolando, irrompeva Pileggi e segnava. Usciva anche l'evanescente centravanti Bergossi. Subentrava Montesano. Il finale era tutto del Palermo, ma il risultato non cambiava. |
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