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Via del mare
26/08/1979
h.16.45
LECCE - TORINO 2-3 (2-1)
Lecce
: Nardin, Bacilieri, Lo Russo, Gaiardi, Grezzani, Miceli, Re, Panitto, Piras, Cianci, Magistrelli. A disposizione: De Luca, Piagetti, Merlo, Tutini, Maragliulo. All.: Mazzia.
Torino: Terraneo, Volpati, Salvadori, Sala P., Danova, Carrera, Pileggi (al 77' Mariani), Pecci, Graziani, Zaccarelli, Greco. A disposizione: Copparoni, Mandorlini, Paganelli, Sclosa. All.: Radice.
Arbitro: Benedetti di Roma.
Reti: Zaccarelli 26' (T), Magistrelli 28', 44' (L), Pecci 47' (T), Greco 87' (T).
Spettatori: 15.597 paganti per un incasso di 55.934.700 lire.
Note: Pomeriggio caldissimo con vento di scirocco, terreno in buone condizioni; calci d'angolo 7-3 per il Torino. Ammoniti Pileggi, Pecci e Lo Russo, tutti per gioco falloso.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 agosto 1979]
E' una vittoria che conta, perché apre al Torino la strada delle finali della Coppa Italia, tuttavia è una vittoria sofferta, forse anzi "rapinata" ad un Lecce che meritava almeno il pan. Ma nel calcio conta la classe e sostanzialmente contano i gol, e proprio quando la partita pareva bloccata sul pari, ecco lo scatto perentorio di Zaccarelli. La sua fuga imprendibile, il suo centro e il gol di Greco, un leccese di nascita che dava ai suoi compaesani il dispetto di un gol irreparabile. E' bene dire che se il 3-2 piace e serve per la classifica, il Torino non ha confermato tutte le cose belle palesate mercoledì a Palermo. Qualche rotella nell'ingranaggio della manovra si è inceppata. Nessuno può dire quale sia questo ingranaggio Certo il Torino di Lecce era la brutta copia del Torino di Palermo. Più nervoso, meno preciso, più fragile, addirittura anche falloso. Come non era il case di eccedere in lodi dopo la gara in Sicilia, non sarebbe giusto esagerare ora in critiche dopo il match in terra di Puglia. E' certo un problema di continuità, torse di condizione fisica. Ma il Torino di Lecce non è stato neppure un lontano parente della bella squadra ammirata e applaudita a Palermo soltanto tre giorni prima. Siamo all'inizio della stagione e le precarie condizioni potrebbero influire anche sul rendimento e sulla continuità. Però c'è anche da ammettere che ravvedano era assai diverso. Non che il Lecce sia più forte del Palermo, tecnicamente le due squadre si equivalgono. Ma mentre i siciliani hanno giocato al ritmo blando di una amichevole, senza un fallo, senza grinta e con scarsa determinazione, i leccesi hanno lottato, hanno corso e hanno combattuto. Sbagliando, ma ruggendo su ogni palla come leoni senza pace Forse la differenza di rendimento sta tutta qui Non è che il Torino abbia giocatori che non sappiano lottare. Forse subiscono il dinamismo e la grinta altrui, perché oppongono le stesse armi. Certo, esaminando la prova dei granata bisogna essere prudenti. Gli errori di Terraneo non hanno precedenti. I due gol incassati portano alcune sue responsabilità. Né esente da critiche può rimanere Volpati, anche se al momento del secondo gol, Volpati era a terra per un precedente scontro con Terraneo. Salvadori, Carrera e Patrizio Sala hanno lottato con la solita determinazione, ma non con eguale rendimento. Qualcosa non ha funzionato. Difficile trovarne le cause. I passaggi assurdi di Patrizio Sala, le scorribande inutili di Salvadori hanno costretto i compagni a recuperi difficili. Carrera ha la colpa dell'azione che determinava il calcio di rigore; un suo errato tocco di testa metteva in azione Magistrelli su cui interveniva di slancio Terraneo. Da ciò il penalty, che sinceramente ci è parso esagerato. A Danova nessun appunto, anzi un pieno elogio. Ha combattuto alla sua maniera senza fermarsi mai, protestando con i compagni che sbagliavano, correndo in soccorso di chi era in difficoltà. Non è bello litigare con i colleghi. Ma nella foga del gioco si possono perdonare certi atteggiamenti di protesta di Salvadori. Servono se non altro a richiamare chi è assente. Il centrocampo granata ha vissuto sugli slanci generosi di uno strepitoso Zaccarelli E' stato il fulcro del gioco. Scarso l'aiuto di Pecci. Piuttosto fermo, ma non' dimentichiamo che Pecci è stato male tutta la settimana per un noioso foruncolo all'orecchio destro. Comunque l'attenuante non annulla l'impressione di un Pecci in ritardo di preparazione né sono andati meglio Pileggi e Greco. Non sollecitiamo una nuova polemica sugli assenti. Claudio Sala e Pulici devono guarire bene prima di rientrare, ma è bene dire che senza l'apporto dei due anziani attaccanti il reparto perde forza d'urtoepotenza di gioco. Pileggi non ha confermato a Lecce la bella impressione di Palermo. E' parso troppo nervoso, tanto da essere sostituito appena dopo essere stato ammonito Greco, forse voglioso di fare tutto bene davanti al suo vecchio pubblico, ha esagerato in dribbling inutili. Ha sbagliato molto, ma alla fine si è riabilitato con un gol. Quello vincente. Di Mariani poco da dire. E' entrato sul finire, e ha potuto lare poco Il Lecce piange sul risultato, ma deve anche ricordare i suoi errori. E' una squadra viva, ma ha una difesa inconsistente Sono stati ceduti Zagano e Pezzella, due difensori validissimi, e non sono stati sostituiti per motivi di bilancio. Ieri era assente anche La Palma. Il reparto non ha retto fino alla fine. La squadra ha una certa manovra in zona di raccordo, e un attacco abbastanza valido in Magistrelli e Piras. Nessuno può prevedere cosa potrà tare il Lecce in campionato. Non appare comunque squadra da primissime posizioni. La partita è stata densa di tatti interessanti, a cominciare naturalmente dai cinque gol. Il Tonno partiva all'attacco per tentare di sorprendere gli avversari impreparati. Cera un sole accecante. Ma l'aria era respirabile. La risposta leccese veniva immediata. Nasceva un calcio d'angolo battuto da Cannilo. Terraneo confermava la sua scarsa vena tallendo la presa. Magistrelli. Da terra, deviava nella rete, sulla linea respingeva Pecci (3'). Un gol salvato. C'era un certo equilibrio in campo e azioni alterne più di alleggerimento che di potenza. Al 26' nasceva un calcio d'angolo. Batteva Zaccarelli con palla tagliata. Sul primo palo era appostato Gaiardi che tentava la respinta. Clamoroso errore, e la palla entrava in rete. Gol di Zaccarelli, comunque, non c'erano dubbi. Poteva raddoppiare Graziani un minuto dopo, ma il centrattacco dopo aver girato bene non riusciva a deviare in rete la palla respinta malamente da Nardin. Sul contropiede veniva il pareggio: Nardin lanciava in avanti e sul pallone correvano due leccesi. Lorusso centrava e Carrera sbucciava di testa verso l'accorrente Magistrelli. Terraneo in uscita bloccava palla e uomo. Calcio di rigore? A nostro avviso no, ma Benedetti decideva per il penalty, che Magistrelli trasformava (29') 1-1 La partita diventava nervosa. Lorusso era ammonito per gioco scorretto. Prima della fine del tempo il Lecce passava ancora. Cianci centrava. Terraneo in uscita respingeva centralmente scontrandosi per di più con Volpati che rimaneva a terra. Interveniva Re. Dava a Cianci, che toccava per Piras. La palla giungeva a Magistrelli che batteva Terraneo con un sinistro intelligente 2-1 perii Lecce. Il pareggio veniva all'inizio della ripresa (47): calcio d'angolo per i granata battuto da Greco. Toccava un difensore. Graziani buttava nuovamente nel mucchio. Zaccarelli di testa correggeva verso Pecci che sempre di testa batteva Nardin Fuorigioco? Diremmo di si, ma l'arbitro Benedetti era a due passi e convalidava il gol. La partita diventava difficile. Molti giocatori erano in riserva di fiato. Magistrelli sbagliava incredibilmente un gol al 75', e all'87' Zaccarelli partiva di prepotenza sulla sinistra, invano tallonato da Gaiardi. Il suo centro veniva raccolto al volo da Greco ed era gol. 2-3, sipario.