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Sant'Elia
16/09/1979
h.16.00
CAGLIARI - TORINO 0-0
Cagliari
: Conti, Lamagni, Longobucco, Casagrande, Ciampoli, Brugnera, Bellini, Quagliozzi, Selvaggi (al 77' Gattelli), Marchetti, Piras. A disposizione: Bravi, Canestrari. All.: Tiddia.
Torino: Terraneo, Volpati, Salvadori, Sala P., Danova, Zaccarelli (all'87' Vullo), Sala C., Pecci, Graziani, Pileggi, Mariani. A disposizione: Copparoni, Mandorlini. All.: Radice.
Arbitro: Ciulli di Roma.
Reti: -
Spettatori: 35.889, di cui 22.889 paganti e 13.000 abbonati (dato da definire).
Note: Giornata di sole, terreno duro, gran festa sugli spalti per festeggiare il ritorno in serie A dei salrdi. Ammoniti Piras per proteste e Zaccarelli per gioco falloso. Angoli 4-3 per il Cagliari, esordio assoluto in serie A per Volpati, , Corti, Casagrande, Ciampoli, Bellini, Gattelli e Mariani.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 17 settembre 1979]
E' stata una partita senza gol e senza brividi, giocata sotto un sole feroce e davanti a 40 mila persone poco coinvolte nella sfida. Il Torino cercava il pareggio e l'ha trovato, il Cagliari ha finito con l'adeguarsi con buona pace di tutti: in fondo, entrambe le squadre alla vigilia avrebbero ben volentieri sottoscritto il risultato. Radice ha impostato una gara accorta, limitando al minimo le avventure. Visto che Greco non è stato in grado di giocare, l'allenatore granata ha deciso per l'esordio di Mariani come seconda punta a fianco di Graziani. Ma per non sbilanciare troppo in avanti la squadra ha anche fatto assumere a Claudio Sala una posizione più arretrata, di sostegno al centrocampo, dove il Torino ha cercato di tenere palla, di far filtro contrastando efficacemente gli avversari nel loro reparto migliore. Evidentemente Radice fidava nelle possibilità del contropiede e negli inserimenti offensivi, a turno, di Pileggi e Patrizio Sala. Il Cagliari, però, ha lasciato intendere fin dalle prime battute che non si sarebbe lasciato trascinare dalla foga. La giovane formazione di Tiddia ha messo in mostra un gioco svelto e razionale a centrocampo, dove Marchetti contrastava Pecci, Casagrande Patrizio Sala, e Quagliotti agiva nella zona di Pileggi, ma l'azione sfumava quasi sempre al limite dell'area per mancanza di peso offensivo di Selvaggi e Piras. Così, conscio dei suoi limiti, il Cagliari non aggrediva in massa e toglieva al Torino l'arma del contropiede. A loro volta, i granata tentavano il contrasto a centrocampo e applicavano (troppe volte, comunque), la trappola del fuorigioco. La variante tattica era dovuta soprattutto alla posizione di Zaccarelll come libero. Zaccarelli, invece di agire alle spalle dei compagni della difesa, sovente cercava l'anticipo sull'avversario in possesso di palla venendosi così a trovare avanzato rispetto alla linea difensiva. Logico, in simili condizioni, che il Torino si affidasse con frequenza al trucchetto. Soprattutto nel primo tempo, quando il Cagliari appariva più vivo e pronto al triangolo, l'arbitro romano Ciulli è stato spesso costretto ad intervenire su segnalazione dei guardalinee, fra le urla di disapprovazione del pubblico che non sempre si è trovato d'accordo con le decisioni del direttore di gara. Il primo tempo, come si può vedere dalla cronaca, è stato leggermente favorevole ai padroni di casa che hanno creato qualche pericolo senza tuttavia sfiorare mai il gol. Nel secondo, invece, è stato il Torino a mantenere più a lungo l'iniziativa e ad affrontare con maggiore decisione l'azione. Pileggi in questa fase è stato il più pericoloso. Claudio Sala per esigenze tattiche manteneva una posizione arretrata sulla destra, dietro al giovane Mariani evitando quelle incursioni offensive sulla fascia sinistra che costituiscono in genere una delle varianti dello schema granata. In questa zona del terreno, partendo da lontano, si è spesso lanciato Pileggi in un lavoro che richiedeva un grande dispendio fisico. Eppure Pileggi ha svolto bene il compito, sfiorando addirittura il gol in due occasioni e concludendo la sua prova in crescendo. Accanto a lui, sul piano individuale, è stato molto bravo Patrizio Sala, specie nel primo tempo, autore di una partita diligente e ordinata in funzione del collettivo. La difesa granata è piaciuta solo a tratti. Salvadori ha bloccato con decisione Bellini, idolo locale, ma Volpati all'inizio ha trovato qualche difficoltà su Selvaggi, e anche Danova aveva i suoi piccoli problemi con Piras. Poi, una volta prese le misure degli avversari, è stato tutto più facile: resta comunque l'impressione che qualcosa debba essere registrato nel reparto arretrato anche se non va dimenticato che l'assenza di Carrera ha costretto Radice a soluzioni improvvisate. Zaccarelli, è vero, ha già giocato in passato nel ruolo, ma in quel campionato è stato assai bravo come centrocampista ed è logico che qualche riserva psicologica abbia frenato il suo rendimento in difesa. Data la caratteristica della partita, con il pareggio che in fondo accontentava entrambe le squadre, non si è vista in campo grande decisione. Pecci ha dettato bene il gioco ma con inusuale lentezza. Graziani si è dato molto da fare ma il tipo di gara non faceva per lui: troppo prevedibili i servizi in area, troppo orizzontale l'azione offensiva. A sinistra ha esordito il giovanissimo Mariani, 17 anni, appena compiuti. Non è stata una gara entusiasmante, tuttavia Mariani ha lasciato intendere belle doti. E' forte fisicamente e possiede carattere. Forse in casa sarebbe andato meglio, tuttavia fa bene Radice a credere in lui: è una punta che sarà molto utile al Torino.