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Comunale |
23/09/1979 |
h.16.00 |
TORINO - ASCOLI 1-0 (1-0) Torino: Terraneo, Volpati, Vullo, Sala P., Mandorlini, Salvadori, Sala C., Pecci, Graziani, Pileggi, Pulici P. (al 78' Mariani). A disposizione: Copparoni, Paganelli. All.: Radice. Ascoli: Pulici F., Perico, Boldini, Scorsa, Gasparini, Bellotto, Torrisi, Moro, Iorio, Scanziani, Pircher (al 59' Paolucci). A disposizione: Muraro, Anzivino. All.: Fabbri. Arbitro: Milan di Treviso. Reti: Graziani 14'. Spettatori: 32.233 di cui 11.443 abbonati (campagna abbonamenti non ancora conclusa, dato non definitivo) e 20.790 paganti, per un incasso di 64.822.000 lire più 62.285.066 della quota abbonati. Note: Ammoniti Scanziani per fallo su C.Sala, Graziani per proteste, Moro e Pileggi per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 9-1 per il Torino. Cronaca [Tratto da La Stampa del 24 settembre 1979] Un'ora di Torino bello ed efficace, ma la montagna del gioco frutta soltanto il topolino di un gol. Ed allora nel finale viene fuori l'Ascoli, che vede come una liberazione l'allentarsi della morsa dell'avversario e può portarsi in avanti trovando finalmente spazio per il suo contropiede. Al pubblico è rimasta negli occhi, pi&iugrave; marcata, l'ultima impressione, che fa torto al Torino del primo tempo e dell'inizio del secondo, brillante attorno alla coppia Pecci-Graziani che è il fulcro della manovra. E' stata una giornata importante e delicata, quella di ieri, per il Torino. Rientrava Paolino Pulici dopo una lunghissima assenza, dopo dolori e paure. E "Pupi" subito riprendeva il suo posto di ariete, di spalla a Graziani: tentativi di scambio, acrobazie, collaborazione nell'azione del gol vincente del centravanti. Ma nel contempo, per il ritorno del bomber, la squadra già per l'ennesima volta rinnovata in difesa (la coppia centrale era un mese fa Carrera-Danova..) doveva cambiare anche gli schemi d'attacco. Da una punta sola (Graziani), da un movimento rotante che rafforzava il centrocampo, al tandem di avanti con la zona cruciale del terreno meno presidiata, con il conseguente rischio di sfilacciare un poco la squadra quando la fatica cominciava a farsi sentire. La prova di Pulici garantisce a tempi brevissimi il pieno recupero del cannoniere. Radice sistemerà ora il Torino sullo schema a due punte, senza dimenticare le esperienze di questo tribolato inizio di stagione. Lo scopo è di arrivare ad una maggiore capacità realizzatrice (pensando soprattutto allo Stoccarda). Si è già visto contro l'Ascoli che l'ingresso di Pulici può consentire una maggiore libertà di movimenti a Graziani, e se Francesco saprà conservare l'eccellente forma di questo momento saranno guai per molte difese. L'Ascoli ieri però ha limitato i danni. Il Pulici avversario era al rientro, il suo Pulici portiere ha fatto miracoli, ed in un'occasione è stato clamorosamente salvato da un errore di Graziani da breve distanza. Giovan Battista Fabbri ha impostato una squadra piacevole che sa difendersi senza farti barricate, ed è capace di rovesciare la situazione cor rapidità ed efficacia. Il Torino ha sofferto nel finale non appena ha rallentato la presa. Orchestrati da Moro sia Iorio che Pircher, che Scanziani hanno impensierito non poco la difesa granata. Il rientro di Pulici ha raccolto gran parte delle attenzioni, ma il Torino di ieri ha offerto altri motivi di interesse. La prova di Andrea Mandorlini, soprattutto. Il diciannovenne ravennate da tempo ha conquistato la considerazione di Gigi Radice, e contro l'Ascoli ha confermato di meritarla. Ha giocato con la maglia numero cinque sulle spalle, ma ha fatto in pratica il terzino d'attacco, controllando Pircher e lasciandolo spesso per appoggiare l'attacco. Mandorlini interpreta, giocando, la disinvoltura e il coraggio della maggior parte dei giovani d'oggi, senza - per ora - cadere nella sufficienza. Deve ancora migliorare nella tecnica, ma ha gi&agarve; molto del giocatore moderno: lo spirito offensivo, la duttilità, quella sfacciataggine che non guasta. Dalla prova soddisfacente contro Hansi Muller a Stoccarda, a quella autoritaria contro l'Ascoli. Radice facendo di necessità virtù ha trovato un altro giocatore utilissimo. Contro un Ascoli prima soltanto solido in difesa, poi in grado di replicare a viso aperto, il test è stato importante anche per Claudio Sala: che si batte per ritrovare la piena condizione, frenato come sempre in ogni avvio di stagione. Il capitano deve soprattutto affinare lo scatto, in qualche fase le idee non sono state appoggiate dallo spunto utile per aggirare l'avversario. Ma la cronaca dice però che Claudio Sala ha messo lo zampino in tutte le azioni pericolose: il suo cross, o il suo calcio di punizione, sanno come trovare Pulici e Graziani. L'importante è che il Torino sappia alternare i vecchi schemi ai nuovi: molto dipende dalla vena di Pecci, dalla sua capacità di variare i suggerimenti. Lineare nello svolgimento; con il predominio e la flessione granata a distinguere due fasi, la partita con l'Ascoli ha detto queste cose: un Torino capace di offrire più volti, con più elementi validi pur in un periodo di "gessi" ricorrenti. Problemi di abbondanza in futuro? Radice tocca ferro, e spera davvero che arrivi il momento dell'imbarazzo nella scelta. |
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