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Comunale |
11/11/1979 |
h.14.30 |
TORINO - MILAN 0-1 (0-0) Torino: Terraneo, Volpati, Vullo (al 70' Greco), Salvadori, Danova, Masi, Sala C., Sala P., Graziani, Pecci, Pulici. A disposizione: Copparoni, Mariani. All.: Radice. Milan: Albertosi, Collovati, Maldera, De Vecchi, Bet, Baresi, Novellino, Bigon, Antonelli (al 68' Morini), Buriani, Chiodi. A disposizione: Rigamonti, Romano. All.: Giacomini. Arbitro: Menegali di Roma. Reti: Novellino 88'. Spettatori: 37.563 di cui 11.583 abbonati e 25.980 paganti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 12 novembre 1979] Un Torino autolesionista ha regalato due punti al Milan perdendo una grossa occasione, forse decisiva, per un rilancio nell'area-scudetto. L'harakiriè cominciato al 70' quando Radice, intravedendo la possibilità di vincere, ha inserito Greco al posto di Vullo. In teoria la mossa di Radice era logica visto che il Torino aveva assunto con autorità l'iniziativa a centrocampo ma non riusciva a creare problemi seri ad Albertosi sia per la sterilità dell'attacco sia per l'attento controllo della retroguardia milanista. Psicologicamente, invece, il cambio ci è parso azzardato: Vullo era stato fra i migliori, anche se stava scontando sul piano della lucidità la sua generosissima prestazione ed era andato fuori misura in un paio di comodi traversoni ma continuava a rappresentare una spina nel fianco degli avversari; Greco, in settimana, era apparso un po' frastornato dalle critiche e dall'esclusione in favore di Salvadori e non era, nella circostanza, la pedina ideale. Perché non provare con Mariani? Greco dava subito torto al proprio allenatore (e ragione al pubblico che aveva fischiato Radice al momento del cambio, applaudendo Vullo): non solo non s'inseriva in partita ma, con un passaggio indietro avventuroso e con un pallone perso malamente, metteva nei guai il Torino. Lo stesso assetto tattico della squadra subiva una modifica poiché Claudio Sala era passato a destra e il Torino, che in precedenza era apparso insuperabile in retrovia, cominciava a sbandare. Terraneo, che aveva svolto un lavoro di ordinaria amministrazione, in tre minuti vedeva i.. Sorci verdi: prima doveva uscire su Chiodi, lanciato a rete da un involontario passaggio di Masi (tradito da un rimpallo), poi era graziato da Bigon che ''bucava'' in pieno davanti alla porta dopo un errore di Danova. La situazione precipitava all'88' quando un'incertezza di Volpati dava via libera a Chiodi il cui cross, sbucciato da Danova, finiva sui piedi di Novellino che non perdonava. Gli errori del Torino gratificavano cosi un Milan al quale il pareggio andava largo e che aveva subito la supremazia territoriale dei granata per il resto della gara. Una gara piuttosto scialba, per la verità, in cui il Torino aveva però sovrastato il Milan a centrocampo. Pur mantenendo più a lungo il possesso del pallone, non sempre i granata ne facevano buon uso. Pecci dava segni di progresso rispetto alla deludente prestazione con l'Inter ma sia lui che Salvadori ed i compagni chiamati ad impostare ignoravano sistematicamente Patrizio Sala il quale, alle prese con un Maldera sotto tono ed in non perfette condizioni fisiche, si trovava costantemente libero in posizione di ala destra. Il gioco convergeva sul centro o a sinistra, in zone intasate. Patrizio Sala non è certo un rifinitore ma se fosse stato chiamato più sovente all'azione, sicuramente avrebbe messo a disagio il Milan in un settore scoperto. Suo l'unico passaggio-gol (anche se un po' lungo) per Graziani (26'). Sala-junior è stato servito troppo tardi quando il Milan mirava chiaramente al pareggio e se ne stava rintanato nella propria metà campo, con Baresi che raramente si affacciava fuori dell'area per dar man forte a Bet e Collovati che sui palloni alti, dominavano su Pulici e Graziani e anche nel gioco rasoterra, facevano poche concessioni. C'è da dire che Graziani, ancora una volta privo di rifornimenti utili, sta accusando una flessione dopo un avvio di campionato strepitoso e Pulici è volenteroso ma purtroppo lontano dal ''Puliciclone'' che infiammava la curva Maratona. E senza dimenticare che Claudio Sala ha l'aassist difficile di questi tempi. Le difese hanno prevalso sugli opposti attacchi, specie quella del Torino per merito di Vullo che ha ridicolizzato Antonelli (con la collaborazione di Masi), di Volpati e Danova che hanno messo il guinzaglio a Chiodi e Novellino per poi allentare la presa proprio nel finale, quando ormai la gente sembrava rassegnata allo ''zero a zero'', e favorire il successo del Milan. Un risultato tanto insperato quanto prezioso, che consente ai rossoneri di restare da soli nella scia dell'Inter ma non cancella certi problemi di fondo riaffiorati anche ieri nella formazione di Giacomini. Per il Torino, comunque, un'autentica beffa. Alla fine qualche tifoso si consolava con la clamorosa sconfitta della Juventus sul campo dell'Inter. Mal comune mezzo gaudio, ma è una magra consolazione: da almeno quattro stagioni le torinesii non erano mai cadute cosi in basso. E poi il Torino si sta creando una sorta di complesso del ''Comunale'' dove i granata non vincono dal 23 settembre scorso (1-0 con l'Ascoli) ed hanno rimediato due pareggi (con Fiorentina e Inter) e due sconfitte (Juventus e Milan). Speriamo che la lezione di ieri sia l'ultima. |
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