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San Paolo |
09/12/1979 |
h.14.30 |
NAPOLI - TORINO 1-0 (1-0) Napoli: Castellini, Bruscolotti, Bellugi, Caporale (al 14' Improta), Ferrario, Tesser, Capone, Vinazzani, Musella, Filippi, Speggiorin. A disposizione: Di Fusco, Damiani. All.: Vinicio. Torino: Terraneo, Volpati, Mandorlini, Sala P., Danova, Masi, Sala C., Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici (al 46' Mariani). A disposizione: Copparoni, Greco. All.: Radice. Arbitro: Ciulli di Roma. Reti: Capone 37'. Spettatori: 47.500 di cui 8.502 paganti e 38.998 abbonati. Note: Giornata piovosa, terreno molle e scivoloso. In tribuna il tecnico azzurro Sergio Brighenti. incidenti di gioco per Pulici e Zaccarelli. Ammoniti Tesser, Vinazzani e Capone, sorteggio antidoping per Caporale, Filippi, Speggiorin, Danova, Pecci e Pulici. Cronaca [Tratto da La Stampa del 10 dicembre 1979] Piove, ma non fa freddo. C'è abbastanza gente sugli spalti nonostante il maltempo. Sono tornati i tamburi, che infastidiscono tanto la gente. Il Napoli comincia subito e tenta il gol in apertura con un'azione a sinistra di Speggiorin. Il centro dell'ala è raccolto da Capone, ma Danova ''stoppa'' la palla da vero campione. Passano pochi minuti ed il Napoli deve modificare il suo schieramento. Caporale, che rientrava dopo lunga assenza, comincia a zoppicare. Deve abbandonare per stiramento. Entra Improta (15'). Il Napoli insiste all'attacco, ed al 10' va vicino al gol: il lancio è di Vinazzani che serve Capone spostato a sinistra. Il centro è raccolto da Speggiorin. Il tiro è a colpo quasi sicuro, ma la palla va e sta entrando in porta. Castellini salva miracolosamente. E' il momento più bello - si fa per dire - del Torino. Si fa vivo anche Pulici che fugge tutto solo sulla sinistra e centra in corsa. Graziani tira al volo, ma manda altissimo (32'). Cinque minuti dopo il gol che doveva decidere la partita. C'è una punizione quasi sulla linea laterale. Batte Improta buttando al centro; c'è mischia, i granata respingono, riprende Improta che tocca verso Capone. Il tiro del rientrante napoletano è preciso ed è gol. Capone è in fuorigioco, ma un attimo prima Masi, uscito per legarsi una scarpa, era rientrato da fondo campo. L'arbitro Ciulli vede il guardalinee suggerirgli la posizione irregolare di Capone, ma vede anche Masi sul terreno di gioco e convalida il gol. Si potrà discutere sulla decisione di Ciulli, ma l'ingenuità di Masi è stata enorme. Nella ripresa entra Mariani al posto di Pulici, e il Torino attacca con determinazione, ma più che gioco crea confusione. Il Napoli agisce in contropiede, perde qualche occasione per raddoppiare. Da segnalare al 74' una stupenda azione del giovane Musella che avanza, scarta tre avversari poi appoggia debolmente a rete. Salva Patrizio Sala. I granata si accontentano di qualche tiro di Patrizio Sala da lontano, di una punizione (perfetta) di Claudio Sala che Castellini blocca e di' una testata di Graziani parata facilmente. Tutto qui, veramente poco. C'è poco da recriminare, il risultato è giusto. Il Napoli ha vinto con merito, e il Torino ha perso senza attenuanti. Vorremmo trovare un motivo che giustificasse il non gioco dei granata, vorremmo escogitare una ragione alle difficoltà incontrate dagli uomini di Radice in questa trasferta del Sud. Ma non ne troviamo neppure una, se si esclude l'anomalia del gol di Capone. E' stata una leggerezza di "Masi, che rientrava dal fondo annullando il trucco del fuorigioco realizzato bene dai difensori. L'arbitro ha convalidato il gol non ascoltando i consigli del suo collaboratore, il guardalinee che agiva sotto le tribune. Giusto? E' una decisione che forse farà discutere, ma è solo un episodio, importante, che comunque non può modificare il giudizio sulla prova dei granata. Il Torino ha fallito la partita. Non è colpa di uno solo, è colpa di tutti. Contro un Napoli che giocava alla maniera forte per raddrizzare una situazione difficile, il Torino si è scomposto, ha tentato qualche allungo, ha provato ad anticipare i tempi della manovra che risultava lenta e quasi sempre prolissa e dispendiosa. Dopo il gol. più casuale che bello, ma valido, il Torino doveva tentare il recupero. Ma non ha fatto gioco, ha fatto solo confusione, favorendo i disimpegni di un avversario che intravedeva la luce di una vittoria e con la vittoria la tranquillità di una classifica meno pericolosa. Non sarebbe difficile entrare nel discorso delle responsabilità. Meno facile peròè discernere bene chi ha operato con criterio e chi invece ha sbagliato. La caduta ha trascinato tutti, difensori ed attaccanti, ma specialmente i centrocampisti. Contro un Napoli creato per lo 0-0 bisognava prendere le redini del gioco e manovrare con grinta fin dall'inizio. Invece il Torino ha subito. Claudio Sala stava arretrato quasi sulla linea dei mediani. Patrizio Sala non' rischiava uscite importanti, Pecci era il solito centromediano metodista che suggeriva sbagliando troppo. Zaccarelli è ai primi passi dopo un grave infortunio, e dopo lunga assenza. Ha dimostrato di non avere ancora ritrovato il ritmo, ma purtroppo non ha espresso la fantasia e il rendimento che lo avevano portato all'apice dei valori nazionali. Il vero Zaccarelli non è quello visto a Napoli. Con un centrocampo cosi fragile, la squadra ha perso la determinazione di un tempo. E' vero: Graziani ha fatto poco, Pulici addirittura ha fatto niente. Ma bisogna anche ammettere che i rifornimenti sono stati scarsi, i suggerimenti evanescenti. Purtroppo la prova di Napoli ha confermato che la bella squadra di qualche anno fa è in crisi. Si fa ancora pressing, ma senza convinzione; gli scontri sono duri ma non portano mai al disimpegno. Il Napoli aveva paura della partita. L'ha affrontata con la formazione rinnovata e potenziata. Ben presto si faceva male Caporale, e Vinicio doveva rivoluzionare il settore arretrato mandando in campo Improta che è un suggeritore non certo un difensore. La squadra non ha sofferto la variazione. Anzi ne ha tratto vantaggio perché Improta è un inventore di gioco. Con il nuovo entrato il Napoli potenziava il reparto proprio dove il Torino dimostrava le pecche più gravi, il centrocampo. Chiusa la crisi del Napoli? Non è chiusa, ma il non gioco del Torino ha favorito la ripresa di una squadra che stava andando verso una china pericolosa. Perdere di fronte a un avversario più forte è possibile e non susciterebbe meraviglia. Ma il Torino ha perso contro un avversario inferiore per classe ed anche per condizione. La critica deve essere perciò più severa. Non è il caso di fare dei nomi, ma Radice deve studiare la situazione e provvedere. I giovani Mandorlini, Masi, Mariani - entrato nella ripresa al posto di Pulici - non hanno colpe. Non possono creare il gioco, caso mai possono cooperare a mantenerlo. Bisogna invece suonare la sveglia agli altri, a quelli che forse si sono seduti nell'illusione di essere arrivati. Non possiamo accettare un Torino ''accomodante''. I granata ci avevano abituati a giocare con determinazione ma anche con ordine. I guai del Torino sono ingigantiti quando, data la situazione negativa del punteggio, bisognava attaccare. Hanno attaccato, dimostrando di non avere più il gioco di una volta. La situazione è grave e pretende opportune decisioni. Non sta a noi dire perché Pecci è cosi evanescente, perché Zaccarelli è cosi lontano da una condizione accettabile, e perché Claudio Sala preferisce stare arretrato avanzando una o due volte in tutta la partita. E non è neppure piacevole notare come Graziani e Pulici e poi Graziani e Mariani abbiano tentato il gol una o due volte in tutta la gara. Se una squadra non ha attaccanti pazienza. Ma questo non è il caso del Torino che vanta in formazione Pulici. Graziani. Mariani ed all'occorrenza anche Greco. Se pure il Torino difetta di gioco d'attacco vuol dire che è crisi vera. La sconfitta di Napoli deve almeno insegnare qualcosa. |
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