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Comunale |
10/02/1980 |
h.15.00 |
TORINO - ROMA 1-0 (1-0) Torino: Terraneo, Volpati, Mandorlini, Sala P., Danova, Masi, Sala C. (al 67' Sclosa), Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Copparoni, Mariani. All.: Rabitti. Roma: Tancredi, Amenta, De Nadai, Rocca, Turone, Peccenini, Conti B., Di Bartolomei, Pruzzo, Benetti (al 74' Giovannelli), Ancelotti. A disposizione: Conti, Spinosi. All.: Liedholm. Arbitro: Lo Bello di Siracusa. Reti: Graziani 18'. Spettatori: 27.016 di cui 11.583 abbonati e 15.433 paganti.< Note: Giornata piuttosto fredda, terreno in buone condizioni. Sugli spalti discreto pubblico ad ammirare il Toro versione Rabitti. In Maratona, tirata a lucido con gli striscioni al gran completo, ricompaiono i tamburi e il solito tifo trascinante. Ammoniti De Nadai e Mandorlini per proteste. Cronaca [Tratto da La Stampa del 11 febbraio 1980] Mentre i fotografi si attardano a immortalare Rabitti, il Torino aggredisce la Roma e dopo 45" sfiora il gol. Claudio Sala scatta sulla sinistra, si sgancia da Benetti e dal fondo, pennella il traversone: Pulici fa velo per Graziani che controlla ma tradito dal rimbalzo, sciupa di destro la favorevole occasione. La sfuriata infiamma il pubblico e il Torino lo ripaga con un'altra travolgente azione 7'). Mandorlini s'invola e. da sinistra, crossa al centro: Graziani, di testa, scodella per Pulici che folgora al volo di sinistro e Tancredi respinge. Al 10'. su corner di Claudio Sala, Mandorlini schiaccia in porta di testa e Benetti sulla linea intercetta. Al 18' il Torino passa in vantaggio. Da Pecci a Claudio Sala che dribbla un avversario ed effettua un invitante assist per Graziani: il centravanti, con un destro rasoterra, infila Tancredi. La Roma è come frastornala dal ritmo dei granata. Tancredi ha altri brividi su conclusioni di Graziani e Pulici. Al 21', lanciato da Pecci, Pulici si trova a tu per tu con Tancredi ma gli tira addosso. Poi Terraneo compie il primo non difficile intervento su punizione di Conti. Al 12' viene ammonito De Nadai. Quindi Tancredi respinge due volée di Pat Sala e Pecci. Anche Mandorlini finisce sul cartellino giallo (43') e un minuto dopo su punizione di Di Bartolomei, deviata dalla barriera, la palla sfiora minacciosa il palo. Il tempo si chiude tra gli applausi mentre uno spettatore, colto da malore nella curva Maratona, lascia lo stadio in barella. Ripresa. 49', Benetti smista a Conti il cui tiro-cross rimbalza sulla traversa. Dopo la fiammata romanista il Torino (55') manca il 2-0. Graziani lancia Pulici sul filo del fuorigioco: ce un indugio del granata e Tancredi, uscito fuori area, respinge con il gomito. Lo Bello non fischia il mani. 59' altro tiro di Pulici deviato in corner. 67' Claudio Sala, vittima di una leggera distorsione alla caviglia sinistra, cede il postoa Sclosa e al 73' l'episodio del rigore. Lanciato da Masi. Graziani entra in area, supera Turone che gli taglia la strada. Lo Bello fischia la massima punizione: inutili le proteste di Turone. Graziani batte di destro, non forte, sulla sinistra di Tancredi (mossosi in anticipo) che riesce a bloccare. Disperazione del centravanti rincuorato da Pulici e da Rabitti. 75' Giovannelli sostituisce Benetti e Danova è ammollito. Altre due opportunità per Graziani (84') fermato fallosa mente e per Pulici (85') il cui destro è parato. Agli sgoccioli, su cross di Peccenini. Ancelotti schiaccia di testa ma Terraneo evita il pareggio. Forse l'arbitro aveva già fischiato la fine prima del tiro. La regola che vuole vittorioso l'esordio in panchina del nuovo allenatore, non ha fatto eccezioni per Ercole Rabitti. E cosi il Torino post-Radice è tornato al successo dopo cinquantasei giorni, ma lo striminzito 1-0 con cui ha battuto la Roma ha vacillato proprio allo scadere quando Ancelotti, con un colpo di testa, ha impegnato Terraneo nell'unica vera palla-gol costruita dalla Roma: in precedenza c'era stata una traversa di Bruno Conti con un tiro-cross dal fondo piuttosto innocuo e un'occasione per Benetti, mentre i granata avevano fallito molte occasioni, compreso un rigore con Graziani. E' stata una vittoria con il brivido che il Torino ha meritato largamente ad onta dell'avaro punteggio. Anzi, poteva essere il festival del gol ma l'abilità di Tancredi e. soprattutto, errori di mira e precipitazione di Graziani (tre. penalty compreso). Pulici (quattro). Mandorlini, Pecci. Patrizio Sala e Zaccarelli hanno evitato una dura punizione per la Roma ed hanno tenuto il risultato sul filo del rasoio sino all'ultimo. Il pubblico, ben disposto verso il Torino, s'era entusiasmato per una buona mezz'ora vedendo i granata giocare a tutto campo, con grinta, determinazione, orgoglio. Sembrava il Torino dei tempi belli, con Claudio Sala nella parte di trascinatore. Il capitano.. al quale Rabitti aveva un po' corretto la posizione tattica accentrandolo a ridosso di Graziani e Pulici. produceva gli spunti più efficaci sulle fasce laterali. Decisamente il miglior Sala della stagione (era ora) dal cui piede sapiente partivano le azioni più pericolose e l'«assist» del gol decisivo di Graziani al 18', il duecentesimo dei gemelli, in campionato. Tutta la squadra, ispirata da Claudio Sala e Pecci. si muoveva con ordine, velocizzando le azioni con passaggi di prima, con lanci in profondità. sfoderando scampoli di pressing, e rispolverando la trappola del fuorigioco, retaggio della gestione-Radice. Veniva spontaneo chiedersi perché ciò non era accaduto anche nelle precedenti partite. Evidentemente ieri i granata si sentivano particolarmente responsabilizzati dopo una settimana di polemiche: non potevano più fallire, altrimenti sarebbe stato il caos. Certe paure, tuttavia, sono riaffiorate specie quando il Torino, dopo lo sforzo compiuto nel primo tempo in cui aveva raccolto solo un gol. cominciava ad accusare pause inevitabili. La Roma, che era stata più volte sul punto di finire k.o., riusciva a scrollarsi di dosso il ruolo di comparsa e costringeva i granata a momenti di affanno. Il rigore concesso al 73' avrebbe potuto chiudere definitivamente la partita ma Graziani ha bissato l'errore di Firenze e il successo è rimasto in discussione sino al triplice fischio di Rosario Lo Bello, un arbitro figlio d'arte che sta maturando anche se ha commesso qualche svista (lui come i suoi collaboratori di linea). Fra le squadre viste al comunale la Roma è quella che. sia con la Juventus che con il Torino, ha concesso il maggior numero di pallegol. Colpa della zona? E' indubbio che la tattica di Liedholm favorisce le caratteristiche delle torinesi ma sarebbe far torto ai meriti del Torino limitarsi a sottolineare i demeriti della Roma. Alcuni granata sono apparsi trasformati, sia nello spirito che nel fisico. Non che Rabitti sia un mago o un taumaturgo, ma in una settimana ha saputo ricostruire nel morale Claudio Sala e ha restituito vivacità a tutta la squadra. C'è anche chi si ò battuto al massimo per dimostrare che Radice aveva ragione: tutto ha concorso a rilanciare il Torino. Una vittoria scaccia-crisi anche se sofferta che riconcilia l'ambiente dei tifodi con la società e che rappresenta il trampolino di lancio per uscire da una situazione di classifica inverosimile, assurda e lontana dal potenziale tecnico della squadra. Rabitti voleva vedere visi allegri dopo la gara e la gente ha lasciato lo stadio con il sorriso sulle labbra. Il derby, in programma fra 15 giorni dopo la pausa internazionale, sarà la verifica più attesa per il Torino del nuovo corso. |
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