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Comunale
24/02/1980
h.15.00
JUVENTUS - TORINO 0-0
Juventus
: Zoff, Cuccureddu, Cabrini, Furino, Brio, Scirea, Causio, Tardelli, Bettega, Gentile, Marocchino. A disposizione: Baratella, Prandelli, Virdis. All.: Trapattoni.
Torino: Terraneo, Salvadori, Vullo, Sala P., Danova, Masi, Sala C., Pileggi, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Copparoni, Mandorlini, Mariani. All.: Rabitti.
Arbitro: Ciulli di Roma.
Reti: -
Spettatori: 51.941 di cui 40.891 paganti e 11.050 abbonati per un incasso di lire 163.419.200 lire.
Note: Giornata quasi primaverile, terreno in buone condizioni. Ammoniti Brio (per fallo su Graziani), Causio e Pileggi per proteste, Furino per gioco falloso. Sorteggio antidoping per Cabrini, Brio, Tardelli, Danova, C.Sala e Graziani.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 febbraio 1980]
Illusioni di derby vero nei primi minuti al Comunale. Partiva con bello slancio Patrizio Sala sulla destra, la sua botta era fermata con sicurezza da Zoff sotto la traversa. Replicava la Juventus, Bettega era fermato sul filo del fuorigioco, quindi era Causio a calciare da lontano, e Terraneo bloccava senza rischi. Insisteva la Juventus, su corner di Marocchino dalla destra Bettega calciava al volo, molto alto sulla traversa. Al 20° una delle poche emozioni del match. Pileggi tentava di esterno destro un appoggio in profondità, Scirea sbucciava la palla, scattava Pulici e Scirea in recupero cercando la sfera agganciava l'attaccante che finiva a terra. Il rigore ci stava, ma Ciulli iniziava la sua partita da zero a zero ed al Torino restava il solito coro di vane proteste. L'episodio scaldava un po' gli animi, saliva anche il ritmo, si assisteva ad una serie di capovolgimenti di fronte. Finiva fuori un bel tiro di Gentile da lontano. Masi zoppicava leggermente dopo un intervento in spaccata su Marocchino, ma reggeva sino alla fine, con Mandorlini sempre in preallarme. Riusciva un'azione corale ai granata, Graziani dopo un bell'uno-due con Pulici vedeva il suo tiro respinto fortunosamente dalla difesa. Il tempo finiva con un capolavoro di Ciulli: punizione per il Torino, Furino non si poneva a distanza regolamentare, l'arbitro lo richiamava, si perdeva una ventina di secondi, e appena Claudio Sala calciava Ciulli fischiava la fine dei 45 minuti, premiando cosi chi era in difetto. Sin che gli arbitri avranno certe teste, sarà difficile vedere un football serio. All'apertura della ripresa veniva ammonito Brio per una durezza su Graziani (lo seguiranno poi sul taccuino dell'arbitro Causio per proteste. Pileggi per un applauso ironico al direttore di gara, Furino per un brontolio di protesta troppo prolungato). Il gioco era sempre scadente, ancora spezzettato dai fischi maldestri di Ciulli. Rischiava l'autogol Scirea all'8°, al 14° Pulici azzeccava la prima''giocata'' giusta della partita ma il suo affondo era bloccato. Al 15°, Bettega era chiuso in area fra Salvadori e Zaccarelli senza che Ciulii battesse ciglio, al 22' era Pat Sala con un tocco al volo dal fondo ad impegnare Zoff (unica difficoltà per Dino). Insisteva il Torino, che offriva un discreto momento, Graziani in acrobazia calciava fuori. Si andava verso un finale da mutuo soccorso, ma il Torino stuzzicava la Juve con un affondo di Patrizio Sala, i bianconeri rispondevano con un lancio di Causio per Tardelli, libero di scattare verso Terraneo. Pileggi, in area, abbrancava da tergo il bianconero, che però resisteva barcollando e toccava ancora, ma senza forza, verso Terraneo. Ciulli pareggiava il conto, non concedeva il penalty, se ne andava con la ''coscienza tranquilla''.Zero a zero, come da sbiadito copione, come da speranze generali. Non ce stata sollecitazione capace di smuovere bianconeri e granata, ora saranno tutti felici di un punto che non serve a nessuno, che vanifica tutti i discorsi ancora speranzosi della Juventus dopo il nuovo punto perso nei confronti dell'Inter. Anche l'arbitro si è adeguato, negando in apertura un rigore su Pulici ed in extremis uno su Tardelli(con l'alibi, in questa occasione, dell'onestà del bianconero che ha continuato a correre malgrado la stretta di Pileggi) e soprattutto spezzettando il gioco in modo da trasformare la partita, già deludente, in una serie dì flash-back senza sugo. Vietato avvicinarsi alle porte, per Ciulli, consentito abbracciare (vero Brio?)spingere e trattenere. Non c'è stato derby, se non in alcuni isterismi dei singoli, non c'è stata neppure partita. La gente è uscita dallo stadio comunale giurando di non metterci più piede, sino a quando lo spirito delle squadre non cambierà. Parole dette sotto la spinta della delusione, la fiducia del tifoso nella provvidenza è grande. Ma è certo che Juventus e Torino non hanno fatto i loro interessi, ieri. Risultato a parte, il gioco offertonon ha fatto buona propaganda per i futuri due derby di Coppa Italia, anche se allora il traguardo della qualificazione obbligherà le squadre a prendere qualche iniziativa. Si è cominciato a non capire le intenzioni dei due tecnici. Che cosa pensasse Trapattoni quando ha deciso di porre Gentile sulla fascia destra, né terzino, né centrocampista, né ala. Un mistero. Non crediamo volesse bloccare Vullo. I due si sono guardati a distanza, inutili. Se Gentile doveva affondare i colpi dalla sua parte, l'obiettivo non l'ha raggiunto. Su Claudio Sala, temuta nuova fonte del gioco granata, è andato Furino come era previsto. Si sono annullati a vicenda, con maggior danno per il Tonno privato degli affondo del suo capitano. Un Torino che ha dato : impressione, a lungo, di non sapere quale gioco volesse, dovesse, svolgere. La barriera di centrocampo, migliorata poi nella ripresa, all'inizio ballonzolava contro quella bianconera, con i singoli incerti nei compiti e nelle marcature. Spazi larghi, solo fissa la coppia Claudio Sala-Furino: Zaccarelli e Pileggi naviganti su Tardelli e Causio, per fortuna (granata) incapaci di prendere decisamente l'iniziativa come avrebbero potuto. Si sentiva, nel Torino, l'assenza di Pecci: se dovesse durare, sarà meglio provare con Greco almeno capace di qualche genialità. Marocchino, sul quale faticava per differenza di peso e di gambe Salvadori, a lungoè stato una spina nel fianco della difesa granata ma era troppo solo, anche troppo testardo nel dribbling. Danova. Uno dei pochi validi granata, bloccava Bettega che invano cercava spazio arretrando, e che finiva per scomparire dalla partita. E cosi, fra balbettamenti vari, il match si trascinava offrendo pochissime emozioni. Alle iniziative di Marocchino, il Torino replicava soltanto con le volate ed i lanci di Patrizio Sala, per un Graziani sovrastato dalla mole di Brio, e privo di una efficace collaborazione di Pulici. Il quale ben raramente riusciva ad emergere dalla marcatura di Cuccureddu. Complicato da decisioni tattiche per lo meno strane, bloccato dalla preoccupazione dei giocatori che. Tutti, avrebbero invece avuto ben poco da perdere nella stima del tifoso con una sconfitta, il derby si è cosi trascinato stancamente, fra errori di tocco ed imprecisioni, senza che nessuna delle due squadre riuscisse a prendere l'iniziativa. La partita ha deluso anche gli spettatori meno severi, ma ci rifiutiamo di pensare che i giocatori, presi uno per uno. Non sappiano o non vogliano offrire di meglio. Evidentemente sono gli ambienti a loro più vicini a condizionarli, contemporaneamente c'è uno scadimento evidente della presa che il derby una volta aveva sui protagonisti e sul pubblico. Le difficoltà di gioco, che nessuno come i giocatori avverte, completano gli ingredienti di un piatto senza sapore. Adesso, superata senza danni reciproci la sfida diretta, è sperabile che Juventus e Torino si sblocchino, ritrovino il gusto del gioco, il coraggio, la voglia di vincere. I bianconeri hanno ancora il traguardo della Coppa delle Coppe, i granata solo quello dello spettacolo per far pace con il loro pubblico.