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Comunale |
02/03/1980 |
h.15.00 |
TORINO - PERUGIA 2-0 (0-0) Torino: Terraneo, Volpati, Vullo, Sala P., Danova, Salvadori, Sala C. (all'89' Greco), Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Copparoni, Mandrlini. All.: Rabitt. Perugia: Malizia, Nappi, Ceccarini, Frosio, Della Martira, Dal Fiume, Goretti, Butti (al 39' Zecchini), Rossi, Casarsa, Tacconi. A disposizione: Mancini, Calloni. All.: Castagner. Arbitro: Bergamo di Livorno. Reti: Sala C. 66', Graziani 83'. Spettatori: 25.329 di cui 11.583 abbonati e 13.746 paganti. Note: Giornata fresca, cielo coperto, terreno in buone condizioni. In tribuna due ex calciatori del Torino, Aldo Agroppi e Gianni Bui. A pochi minuti dal termine, dopo la rete di Graziani, una tifoso si è sentito male sugli spalti. Prontamente soccorso, è deceduto durante il tragitto verso l'ospedale. Ammoniti Graziani, Butti e Della Martira. Cronaca [Tratto da La Stampa del 3 marzo 1980] Francesco Graziani ha stravinto, con la collaborazione di Danova, il duello indiretto con Paolo Rossi. Una traversa, un palo ed un magnifico gol al volo di sinistro, hanno coronato la prova del centravanti granata che, sebbene sia stato Claudio Sala a sbloccare il risultato, ha dato la sua impronta al successo (2-0) sul Perugia. Un successo non facile, a dispetto del punteggio all'inglese, che il Torino ha raggiunto solo dopo oltre un'ora, concretizzandolo a sette minuti dal termine. Era una partita scorbutica giacché il Perugia in trasferta è squadra che fa poche concessioni: prima di ieri aveva perso tre volte ma aveva anche conquistato cinque pareggi e una vittoria. Era dunque un avversario scomodo, anche per la strategia rinunciataria di Castagner che contemplava il solo Rossi di punta, con Tacconi, Casarsa, Butti (poi Zecchini), Goretti e Dal Fiume a metà campo a fare cerniera, con improvvisi inserimenti offensivi. Il Torino premeva ma accusa asfissia, per mancanza di spazi utili, per carenze di palleggio in qualche uomo (Pulici, in particolare) e per l'arcigno controllo dei difensori sugli attaccanti granata, il movimento rotatorio di Casarsa, che gioca con guanti neri come il portoghese Alves per civetteria e non per il freddo, creava problemi di marcatura al Torino che, all'ultimo momento, aveva dovuto rinunciare a Masi (postumi della contusione ad una coscia) spostando Salvadori come libero e rilanciando Volpati a terzino destro. Solo quando Patrizio Sala si spostava stabilmente a destra, le sue puntuali fughe lungo l'out creavano seri problemi al Perugia. Sull'altro versante era l'ottimo Vullo a costringere gli umbri ad allargare le maglie del bunker e Malizia vedeva i sorci verdi. Il portiere, però, era salvato dai legni sui quali s'infrangevano due bordate di Graziani (24' e 37'). Il Torino meritava il gol ma anche il Perugia, su azioni di rimessa, avrebbe potuto segnare prima con Goretti (41') sul quale Terraneo compiva una parata decisiva, poi con Tacconi che sballava la conclusione. Nel bilancio del primo tempo il Torino aggiungeva anche un fallo sospetto di Della Mar tira ai danni di Graziani (29') che inutilmente invocava il calcio di rigore. Solo nella ripresa il Torino coglieva i frutti della propria superiorità, sfruttando il gran lavoro che i soliti Vullo e Pat Sala sviluppavano sulle fasce laterali, la migliore organizzazione tattica e la crescita di Pecci nell'impostazione, nonché la maggior partecipazione di Zaccarelli alla manovra e alle conclusioni, il Perugia, sotto l'incalzare del Torino, si chiudeva a riccio attorno al battitore Frosio. La perdita del bravo Butti (39'), sostituito da Zecchini (su Claudio Sala) aveva reso più rigido lo schema degli umbri i quali puntavano chiaramente al pareggio. E faceva tenerezza Rossi tutto solo là davanti ad aspettare palloni che non arrivavano, con l'implacabile Danova appiccicato alle costole e con il pubblico che lo fischiava ogni volta che un suo tentativo di dribbling era stroncato dall'avversario. Castagner non disponeva di Bagni ma avrebbe potuto affiancare Galloni a Rossi in partenza: viceversa ha preferito la prudenza, sperando ne! contropiede. Il suo disegno è saltato quando Zaccarelli ha recuperato un pallone da fondo campo rimettendolo sul centro dove Pulici, lisciandolo, ha involontariamente servito Claudio Sala il cui destro ha infilato Malizia (66'). Il capitano, che solo in rare occasioni era riuscito a svincolarsi da Nappi e poi da Zecchini, s'era però trovato al momento giusto sotto porta per piazzare la zampata decisiva. Passato in vantaggio il Torino ha offerto scampoli di bel gioco con Graziani in cattedra, il centravanti, che è in splendide condizioni fisiche ed è moralmente caricatissimo dopo il rinnovo del contratto, si è prodotto in spunti alla Bobby Charlton, impostando l'azione da metà campo e andando a concludere come nel punto del 2-0. Pareva di vedere il Graziani dello scudetto, che da solo impegnava due o tre avversari (il suo gemello Pulici, purtroppo, ha ancora grosse difficoltà a coordinare i movimenti anche in cose che, ai bei tempi, gli riuscivano ad occhi chiusi): mandava in gol Volpati, che impegnava Malizia, e suggellava in gloria la sua bella partita con una fiondata al volo di sinistro. Così il Torino ha riscattato il derby del non gioco e della paura, riconciliandosi con il proprio pubblico. Per Rabitti un'altra soddisfazione (cinque punti in tre partite) e per la squadra un importante passo avanti in classifica alla vigilia della doppia trasferta milanese dove incrocerà i ferri prima con la capolista Inter e poi con il Milan. C'è anche in gioco il prestigio di un Torinoche, dopo tante traversie, sta gradualmente ritrovando i suoi connotati. |
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