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Comunale |
03/09/1980 |
h.20.30 |
TORINO - CATANZARO 3-1 (2-0) Torino: Terraneo, Volpati (al 75' Cuttone), Salvadori, Sala P., Danova, Van De Korput, D'Amico, Pecci (al 76' Sclosa), Garziani, Zaccarelli, Mariani. All.: Rabitti. Catanzaro: Zaninelli, Sabadini, Ranieri, Boscolo (all'80'Mandello), Menichini, Morganti, Braglia (al 60' Mauro), Orazi, Borghi, Sabato, De Giorgis. All.: Burgnich. Arbitro: Prati di Parma. Reti: Sala P. 8' (T), D'Amico 15' (T), Graziani 59' (T), Ranieri 78' (C). Spettatori: 25.477, tutti paganti, per un incasso di 106.392.500 £. Cronaca [Tratto da La Stampa del 4 settembre 1980] Il Torino ha liquidato il Catanzaro senza eccessive difficoltà, con il rotondo punteggio di tre a uno. La gente granata sulle gradinate se ne è andata via contenta, soddisfatta, commentando che questa squadra darà un mucchio di soddisfazioni e spiegandosi con dovizia di particolari come sono bravi i due nuovi acquisti D'Amico e Van de Korput. Una serata, insomma, di piena soddisfazione per tutti: il Torino sinora non ha fatto altro che vincere, ha addirittura trionfato nel suo girone di Coppa Italia. Tutto bene, quindi? A grandi linee certamente sì. La squadra si muove bene, ha già acquistato lodevoli automatismi, come nel caso del primo gol, davvero una prodezza collettiva. Il Torino di oggi sembra una squadra senza problemi (e probabilmente lo è), una squadra che ha saputo darsi in brevissimo tempo una fisionomia ben precisa, che sa quello che vuole e lo cerca con assoluta serenità di spirito. I due nuovi, infatti, non hanno avuto difficoltà di inserimento e questo è un mèrito che spetta a Rabitti, il quale ha avuto coraggio a portare avanti la sua battaglia della formazione. D'Amico si è visto soprattutto in principio ed è andato calando con il passare dei minuti. L'olandese (che ha fatto molto in fretta a diventare un beniamino dei tifosi granata) gioca con molta sicurezza, ma sarebbe un errore trovare tutto bello, esaltante, sopraffino quello che fanno i due, semplicemente perché rappresentano la novità. Sono due pedine di un gioco molto più complesso di quanto si immagini: bravi sono senz'altro, ma in granata debbono ancora dimostrarlo con i fatti. Che D'Amico sia un sopraffino giocoliere, che possegga numeri che ben pochi altri hanno in Italia, lo sapevamo già dai tempi della Lazio. Che Van de Korput sia un difensore duttile che è in grado di proiettarsi proficuamente avanti, anche. Ma non facciamoli diventare oggi gli unici eroi granata, perché non è ancorail caso. Il Torino, che è partito benissimo, è la squadra di tutti, con i suoi meriti (molti) ed i suoi difetti (pochi). Non c'è posto per il culto della personalità. Detto tutto il bene che questa squadra si merita, cerchiamo di scoprire quel pochissimo di male, soprattutto per avere un riferimento in futuro. Un punto che può essere criticato nella partita con il Catanzaro è costituito dall'eccessiva ''allegria'' con cui i granata hanno affrontato la ripresa, soprattutto in fase difensiva. D'accordo, si dirà che il Torino vinceva per tre a zero ed in queste condizioni è impossibile pretendere la concentrazione massima. Può essere, anzi, sarà certamente cosi. Mail Catanzaro ha avuto troppa libertà, in troppe occasioni. Della cosa era perfettamente consapevole anche il portiere Terraneo, il quale non perde il vizio di parare i calci di rigore. ''E' vero - ha commentato - abbiamo lasciato troppa libertà a centrocampo agli avversari, questi hanno preso confidenza ed hanno segnato una rete. In futuro dovremo stare più attenti''. Non è tanto un appunto che si rivolge ai difensori, piuttosto la raccomandazione di ''chiudere'' meglio e con più attenzione a centrocampo. Rabitti vede queste cose molto bene e certamente non gli saranno sfuggite, anche in una serata in cui la sua squadra ha praticamente demolito l'avversario. Sono considerazioni marginali, ma è il caso di farle: il Torino va bene, stiamo attenti a farlo andare - se è possibile - sempre meglio. |
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