Comunale

15/02/1981

h.15.00

TORINO - CATANZARO 2-0 (1-0) Torino: Terraneo, Volpati, Cuttone, Sala P., Danova, Van De Korput, D'Amico, Sclosa, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Copparoni, Masi, Davin, Bertoneri, Mariani. All.: Rabitti. Catanzaro: Zaninelli, Sabadini, Boscolo, Sabato, Menichini, Peccenini, De Giorgis, Mauro (al 75' Borghi), Majo, Braglia, Palanca. A disposizione: Mattolini, Orazi, Morganti, Salvadori. All.: Burgnich. Arbitro: Terpin di Trieste. Reti: Pulici 3', D'Amico 70'. Spettatori: 26.301 di cui 8.796 abbonati e 17.505 paganti per un incasso di 70.946.500 lire. Note: Ammonito per proteste Palanca. Giornata di sole ma fredda, terreno duro. Foltissima rappresentanza calabrese sugli spalti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 15 febbraio 1981] Tarcisio Burgnich, suo malgrado, ha avuto ragione. Il Torino può anche non azzeccare la partita, ma in attacco ha giocatori che possono risolvere comunque il match. Cosi ieri i granata sono andati subito in gol con Pulici, gran ''rapinatore'' in area, già al quarto minuto, e D'Amico ha risolto il match al 70' togliendo dai guai compagni e tifosi, che tutti insieme stavano soffrendo la superiorità di gioco del Catanzaro, che sembrava vicino a cogliere un meritato pareggio. Per i giocatori ed i numerosi supporters calabresi una doccia fredda, tanto lavoro e tanto entusiasmo cancellati. Per il Torino un premio meritato da pochi singoli, in una giornata in cui la manovra d'assieme ha lasciato spesso a desiderare. Il calcio è cosi, quindi matto. I granata recuperavano Van de Korput schierato nel ruolo di libero, erano privi dello squalificato Pecci. Nessun miglioramento in difesa se non nel finale quando - salite a tre le punte avversarie - l'olandese è andato a marcare e ad avanzare sulla fascia destra con lo spostamento di Zaccarelli (in grande giornata) libero, in quel ruolo che se accolto a suo tempo con entusiasmo avrebbe risolto tanti problemi e consentito campagne acquisti più razionali alla società. Qualche difficoltà a centrocampo dove mancava il solito punto di riferimento e dove Sclosa, partito con buone intenzioni di vice-regista è stato obbligato a correre e tamponare un reparto che faceva acqua. Un reparto inguaiato dai blandi ripiegamenti di D'Amico e dalla partita in tono minore di Graziani, il quale con addosso i postumi dell'influenza è rimasto troppo statico in avanti. La coabitazione D'Amico - Graziani - Pulici è comunque non facile, specialmente contro avversari come il Catanzaro che non ci stanno a subire, ma rispondono colpo su colpo. Un gioco corale che fa onore ai singoli, soprattutto all'allenatore Burgnich il quale sta ottenendo molto gioco da un capitale-atleti certamente inferiore a quello di molti avversari. Con qualche stranezza nell'assegnazione delle maglie, Burgnich ha schierato una formazione funzionante: Palanca (controllato da Volpati, che meglio si muove quando ha compiti meno rigidi) e De Giorgis (Danova) punte. Mauro a far movimento sulla destra (Cuttone), Majo numero nove ma centrocampista ispirato ed efficace (nella zona centrale di Sclosa). Buono il lavoro d'appoggio di Braglia (Sala) e Sabato (Zaccarelli), ottimi gli avanzamenti di Boscolo (più centrocampista che difensore) posto a guardia di D'Amico appunto per approfittare degli scarsi rientri dell'avversario e puntare a sua volta in avanti. Con questa disposizione tattica, e con Menichini addosso a Graziani e Sabadini su Pulici (Peccenini libero), il Catanzaro si muoveva bene sin dall'avvio, ma andava subito in svantaggio, al 4' minuto. Pulici cercava di sfondare centralmente, veniva atterrato dieci metri fuori area. D'Amico toccava sulla sua destra per Van de Korput, il quale di destro faceva partire un bolide che Zaninelli non tratteti te va. Pulici. con l'inestinguibile fiuto, era prontissimo a calciare nella porta sguernita. Il Catanzaro reagiva, iniziava a macinare gioco a centrocampo, trovava spazi ma anche un ultimo sbarramento granata deciso, pronto a ribattere. I calabresi (che nel secondo tempo hanno protestato due volte per presunti falli di mano in area di Van de Korput, più sbilanciato che colpevole, e di Zaccarelli colpito fra petto e braccio da un bolide scagliatogli addosso da Palanca) avevano nel primo tempo due preziosi alleati nell'arbitro Terpin e soprattutto nel guardalinee Sbarra (sotto le gradinate), dalla cui collaborazione uscivano ripetuti stop agli attaccanti granata, per alcuni fuori gioco almeno dubbi. il Torino faticava ad attaccare, il Catanzaro replicava sciolto quando entrava in possesso di palla, e con una certa rudezza se costretto a ripiegare. I granata reagivano ma con un movimento frenetico, quindi impreciso. Finiva di poco alta una bordata di De Giorgis al 26', alla mezz'ora era provvidenziale un salvataggio di Volpati su Palanca, lanciato da Majo. Un minuto dopo Oraziani aggirava Zaninelli in uscita, ma dalla destra operava un debole cross riconsegnando la palla al portiere. Il centravanti granata al 36' si vedeva annullare un gol per fuori gioco, e fra le rare manovre efficaci del Torino era il Catanzaro a giocare di più e con maggiore lucidità. I calabresi iniziavano la ripresa attaccando, al 6' su centro dalla destra Van de Korput dormiva lasciando a Palanca la sua specialità, il tiro a volo di sinistro. L'attaccante ''chiudeva'' bene sulla palla, la staffilata si smorzava sulla rete esterna ma Terraneo era già volato a chiudere l'angolo della porta. Il Torino soffriva sempre di più a centrocampo, il Catanzaro dimostrava maggior fondo atletico confermando la bontà dei sistemi di allenamento di Burgnich. Graziani al 16' ed al 21' sbagliava le conclusioni vanificando due delle poche manovre efficaci della squadra. Al 24', però, D'Amico toglieva ogni affanno. Raccoglieva nella sua metà un rinvio alto di Sclosa, dominava la palla con eleganza, partiva in affondo, saltava con due finte altrettanti avversari e dal limite dell'area batteva Zaninelli con un preciso destro rasoterra. Un gol strepitoso. Burgnich mandava in campo Borghi, una terza punta, al posto di Mauro. Rabitti la affidava a Cuttone, Van de Korput passava a guardia di Borghi, Zaccarelli assumeva la posizione di libero. Il Torino prendeva il sopravvento su un avversario provato, soprattutto deluso, ma Cuttone era ancora costretto ad un salvataggio su Borghi. Terraneo neutralizzava in presa una secca punizione di Palanca. Quindi finale granata, senza altri problemi.