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Comunale di Ferrara |
18/03/1981 |
h.18.00 |
S.P.A.L. - TORINO 1-0 (0-0) S.P.A.L.: Renzi, Cavasin, Ferrari, Miele, Albiero, Brilli, Giani (al 70' Tagliaferri), Castronaro, Gibellini (al 63' Bergossi), Rampanti, Grop. A disposizione: Gavioli, Domini, Masuero. All.: Rota. Torino: Copparoni, Cuttone, Volpati, Sala P., Danova, Van De Korput, D'Amico (al 46' Mariani), Pecci, Graziani, Sclosa, Pulici. A disposizione: Biscatto, Francini, Masi, Bertoneri. All.: Cazzaniga. Arbitro: Mattei di Macerata. Reti: Ferrari 77' rig. Spettatori: 10.299 per un incasso di 57.943.500 lire. Cronaca [Tratto da La Stampa del 19 marzo 1981] Neppure la Coppa Italia, ultimo traguardo per riscattare una stagione davvero infelice, è riuscita a rilanciare il Torino, sconfitto dalla Spai ben più nettamente di quanto non dica il punteggio (1-0) e soprattutto il fatto che il gol della vittoria dei ferraresi sia venuto su calcio di rigore a soli 14' dalla fine. La Spal nel primo tempo è andata vicinissima a dilagare: tre volte il Torino è riuscito a salvarsi grazie all'intervento disperato di un difensore sulla linea, quando Copparoni era già battuto, altrettante volte è stato il portiere a limitare i danni con uscite assai tempestive: il tutto in poco più di mezz'ora, con i ferraresi - inutile dirlo - che sembravano uno squadrone e il Torino niente più che uno sparring-partner, incapace della pur minima sortita per cercare di ribaltare la situazione. Non una squadra che si conosce da tempo, sembravano i granata, ma un gruppo di giocatori messi insieme per la prima volta. Già, perché il lato più negativo ed evidente della formazione di Cazzaniga è che in questo momento difficilmente la si può definire una squadra: sul piano dell'impegno in molti possono essere assolti, ma il collettivo non esiste, trame di gioco non se ne vedono, la manovra risulta stentata e priva di idee. Cazzaniga riproponeva per l'occasione D'Amico accanto a Pulici e Graziani, ma l'ex laziale è risultato ben poco ispirato ed ineccepibile la sua sostituzione nella ripresa con un Mariani che almeno lottava caparbio su ogni palla. Ma riversare tutte le colpe su D'Amico sarebbe ingiusto: il "male" è ben più vasto, e le polemiche recenti non contribuiscono certo alla sanità generale. Sicuramente, giocare con due punte e mezzo per il Torino attuale è un lusso eccessivo. Oltretutto, i demeriti del Torino di ieri ben si sposavano con i pregi di una Spal per nulla timorata dalla compagine della serie superiore, ben decisa a imporre il suo gioco che ha nell'ex granata Rampanti un fulcro intorno al quale ruotano giocatori pronti all'inserimento e al ripiego, ed in particolare ha in Ferrari un difensore di fascia che non spreca un pallone. Ieri Ferrari è stato un'autentica spina nel fianco: prima per la libertà che gli concedeva D'Amico, quindi cogliendo l'occasione giusta per sganciarsi abbandonando la guardia di un Mariani che almeno lo infastidiva maggiormente, per arrivare puntuale all'invito di Bergossi e procurare il rigore che ha deciso la partita. Null'altro poteva fare Van De Korput, che stenderlo per evitare il gol, e l'olandese non ha esitato. Penalty sacrosanto, che lo stesso terzino si è incaricato di trasformare sulla destra di un Copparoni che aveva intuito la direzione Le intenzioni della Spal sono sembrate subito evidenti: dopo appena due minuti, Van De Korput respingeva sulla linea una ravvicinata conclusione di Gibellini. All'8' Copparoni salvava in uscita su Brilli ed un minuto dopo si ripeteva su Giani intervenendo addirittura di piede fuori dall'area. Cercava a questo punto di organizzarsi il Torino, ma con poco costrutto, ed era presto ancora la Spal a rendersi pericolosa. Danova, Cuttone, lo stesso Van De Korput tamponavano come potevano, ma non era sufficiente. Al 25' Grop non arrivava a prendere un pallone di testa, probabilmente per una spinta, che Mattei, molto vicino, faceva finta di non vedere. Due minuti dopo, lo stesso giocatore si vedeva respinto un tiro da Cuttone sulla linea. Altri 60 secondi, ed era Danova a rimediare in extremis, sempre su conclusione dell'ala spallina. Un assedio, insomma, con Copparoni che al 31' salvava in uscita su Gibellini, il quale faceva esultare le gradinate dieci minuti dopo, mettendo in rete di testa. Ma la sua posizione era di netto fuorigioco. Mentre la Spal dilagava, il Torino riusciva a rendersi pericoloso una sola volta con Sclosa (40') autore di una bella serpentina in area e tiro però alto. A questo punto la Spal aveva dato molto, moltissimo, sema raccogliere nulla, e nella ripresa risentiva della fatica, adeguandosi a un ritmo più congeniale al Torino attuale che poteva così far valere del suo maggior lignaggio, affacciandosi un po' più spesso nella metà campo avversaria. Ed anzi i granata sfioravano anche il gol, prima con Un'incornata di Pulici (53') quindi con una punizione di Sala (86'). Ma entrambe le volte Renzi era bravissimo a parare. Il tutto veniva inframmezzato dal rigore di Ferrari, che dava alla Spai la giusta vittoria, rendendo probabilmente problematica la qualificazione del Torino. |
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