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Comunale |
12/04/1981 |
h.15.30 |
TORINO - NAPOLI 0-1 (0-1) Torino: Terraneo, Volpati, Francini, Salvadori, Cuttone, Van De Korput, D'Amico (al 69' Mariani), Pecci, Graziani, Sclosa, Pulici. A disposizione: Copparoni, Masi, Bertoneri, Destro. All.: Cazzaniga. Napoli: Castellini, Bruscolotti, Marangon, Celeste, Krol, Damiani, Vinazzani (al 46' Niccolini), Musella (al 71' Cascioni), Guidetti, Pellegrini. A disposizione: Fiore, Speggiorin, Ciccarelli. All.: Marchesi. Arbitro: Michelotti di Parma. Reti: Musella 6'. Spettatori: 36.835 di cui 8.796 abbonati e 28.039 paganti per un incasso di 49.810.000 lire. Note: Ammoniti Celestini per gioco scorretto e Sclosa per proteste; giornata tiepida, terreno in buone condizioni. Lo stadio è tutto tinto d'azzurro per l'invasione di oltre 15.000 tifosi del Napoli. Presenti in Maratona i solti striscioni contro Pianelli. Cronaca [Tratto da La Stampa del 13 aprile 1981] La ''tabella scudetto'' di Rudi Krol è stata rispettata anche a Torino, malgrado ora l'olandese si mantenga prudente. Eppure aveva definito determinanti le vittorie, verificatesi entrambe, a Brescia e sul campo granata. Forse lo spinge alla misura nelle dichiarazioni proprio il Napoli che vede attorno a lui: ieri gli azzurri hanno faticato molto, e si sono salvati grazie a un magnifico Castellini, per mantenere l'esiguo vantaggio rappresentato dal gol di Musella, già al sesto minuto. Il Torino giovane, con Francini sicuro su Damiani e Cuttone ottimo stopper su Pellegrini tanto da lasciarlo per andare spesso ed efficacemente in attacco, ha spinto molto, ha accettato il rischio del contropiede avversario - la specialità del Napoli - per cercare con ogni mezzo il pareggio meritatissimo, anche se rimasto nelle speranze. Un Torino che ha giocato in trasferta. La superiorità numerica dei tifosi partenopei era scontata, ma non vedere una bandiera granata fra le centinaia di colore azzurro ha dato la misura di quale stravolgimento dei fatti e delle situazioni abbia ormai fatto presa sui sostenitori solitamente più accaniti. Muta la curva Maratona, con un gran striscione pro-Napoli e il solito «attacco» a Pianelli. Un assurdo che la squadra granata ha pagato con i primi minuti di sbalordimento, una situazione paradossale alla quale i giocatori hanno risposto con grande animo, con magnifica onestà nei confronti del campionato, del Napoli stesso. Francini. Cuttone, Van de Korput in vena, non hanno cosi avuto gli applausi che meritavano, gli sforzi di Graziani (due o tre spunti di classe) sono stati ovattati dalla rottura ormai totale fra l'attaccante e quello che era il suo pubblico, che ne sottolinea ormai solo più gli errori immancabili quando ci si batte con generosità. La prova del Torino va inquadrata in questa difficile situazione ambientale per una squadra che ha sempre avuto fra i suoi punti di forza il legame tra gradinata e campo. Superato con molto carattere l'handicap, i granata hanno dato battaglia attaccando per settanta minuti su novanta. Ne è uscita una partita piacevolissima, grazie anche al Napoli che ha si difeso il gol di vantaggio ma mai si è chiuso nella propria area se non costrettovi, e sempre ha tentato la risposta in palleggio, spesso cercando le punte con il lancio lungo. Castellini è stato l'invalicabile baluardo alle spalle dì una difesa che ha faticato non poco per la giornata balorda di Ferrario contro un Graziani di nuovo in vena di dribbling, con Marangon preoccupato dalle avanzate di Volpati. Krol doveva chiudere spesso, con tempestività, ma gli restava poco respi- ro per avanzare. L'avvio era comunque del Napoli, mentre il Torino cercava la misura nelle marcature, e l'intesa difficile per una forzata ennesima formazione. Già al primo minuto D'Amico sbagliava il tocco laterale per Van de Korput. sul cross di Damiani. Cuttone era costretto al corner. Due pericoli ancora da Damiani e Musella su due colpi di testa, quindi arrivava il gol decisivo, al sesto minuto. Ferrario avanzava sulla destra, scambiava con Musella ed effettuava un lancio troppo lungo per Pellegrini, il quale raggiungeva comunque la palla sul fondo, e da sinistra faceva partire un cross che Musella deviava di testa, con forza, sotto la traversa. Vano il balzo di Terraneo, la palla rimbalzava a terra ben oltre la linea. Veniva ammonito Celestini per un tackle eccessivamente duro su Pecci. Bruscolotti fermava Pulici sottraendogli il pallone con la mano, al limite, ma la punizione non aveva esito. Lentamente il Torino prendeva il comando del gioco, al quarto d'ora D'Amico era lanciato bene da Graziani, tentava un pallonetto appena lungo, sulla destradi Castellini. Sempre come in un acquario, il Torino continuava a premere, bloccando bene le risposte azzurre. Castellini bloccava a terra una botta dal limite di Van de Korput che prendeva ad avanzare, e dava la misura delle sue intatte qualità, alimentando giustificati rimpianti, al 27'. Prima prodezza su staffilata al volo di Graziani (cross dalla destra di Volpati): il ''giaguaro'' era già in volo mentre l'attaccante calciava, mostrando essenziale intuizione. Una frazione di secondo di ritardo e sarebbe stato battuto. Ma non era finita. Graziani caparbiamente riprendeva la respinta, rientrava in dribbling da sinistra facendo partire un bolide basso al quale il portiere si opponeva con grande prontezza. Ancora Graziani batteva dal limite, ancora Castellini di pugno respingeva a terra, con nuova bravura. Ed ancora Luciano volava su un pallone angolato di Volpati: palla di poco a lato, ma lui era già andato a chiudere l'angolo basso alla sua destra. Il Napoli, dopo l'intervallo, presentava Nicolini al posto di Vinazzani. il biondo interno lanciava lungo Musella la cui deviazione di testa, pericolosa, era deviata da Terraneo oltre la traversa. Riprendeva la pressione granata, quasi senza soste. In contropiede Pellegrini inciampava sulla palla offertagli da Damiani, ma era ancora Castellini a rischiare. Al 12' una punizione di D'Amico finiva sulla rete esterna, il portiere in tuffo si schiantava contro il palo. Grida di Pulici. accorrere dei medici, ma l'indistruttibile «giaguaro» riprendeva il suo posto fra gli applausi. Falliva una occasione Graziani credendosi in fuori gioco, cercava il gol Cuttone su centro di D'Amico, al 20' partiva Pecci e lanciava splendidamente Pulici. in profondità. L'attaccante si avventava sulla palla, era ostacolato di forza da Celestini, che gli toccava il piede d'appoggio. Pulici non riusciva neppure a calciare, sbilanciato, la protesta dei granata era veemente e sincera. Michelotti alla richiesta di penalty rispondeva con l'ammonizione di Sclosa. Lo stesso Sclosa falliva il pareggio al 25'. il suo tiro basso trasversale finiva fuori per questione di centimetri. Poi entrava Mariani al posto di D'Amico, animava invano (una bella rovesciata addosso a Castellini, un colpo di testa appena alto) l'ultimo inutile forcing. |
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