WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Comunale di Bologna
03/05/1981
h.16.00
BOLOGNA - TORINO 1-0 (0-0)
Bologna
: Zinetti, Benedetti, Vullo, Paris (al 75' Zuccheri), Bachlechner, Fabbri, Pileggi, Dossena, Garrtitano (al 72' Fiorini), Eneas, Colomba. A disposizione: Boschin, Sali, Gamberini. All.: Radice.
Torino: Terraneo, Cuttone, Volpati, Sala P., Danova, Van De Korput, D'Amico, Bertoneri, Graziani, Zaccarelli (al 78' Mariani), Pulici. A disposizione: Copparoni, Masi, Spagnuolo, Sclosa. All.: Cazzaniga.
Arbitro: Parussini di Udine.
Reti: Dossena 57'.
Spettatori: 16.629 di cui 5.312 paganti per un incasso di 26.500.000 lire più 11.317 abbonati per una quota partita di 68.706.000 lire.
Note: Pioggia, temperatura sui 10°. In tribuna l'osservatore azzurro Maldini. Ammoniti Garritano per proteste, Danova per scorrettezze, Van de Korput per proteste. Angoli 7-5 per il Bologna.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 maggio 1981]
Più impegno e maggior determinazione rispetto a domenica scorsa (0-1 con l'Inter) non sono bastati al Torino per evitare la sconfitta (quarta consecutiva) contro quel Bologna di Gigi Radice, che, così, in campionato ha fatto bottino pieno con i granata (ieri in completa tenuta gialla) vincendo entrambi i confronti. Ancora con lo scarto minimo, come otto giorni fa contro l'Inter, con gol vittoria al 57' di Dossena, un ex destinato - a fine stagione - a tornare in granata. Il Torino ha cercato disperatamente di rimediare con un orgoglioso, quanto disordinato, arrembaggio finale durante il quale due volte Graziani e poi D'Amico hanno avuto a disposizione palle gol sprecate malamente, contribuendo cosi a portare a 417 i minuti dall'ultima re- . te messa a segno da Graziani contro il Brescia. Il Torino scivola cosi verso il fondo della classifica e c'è da preoccuparsi: se dovesse tornare a mani vuote anche dalla prossima trasferta di Ascoli, fra sette giorni, verrebbe poi a giocare una specie di spareggio contro l'Udinese che i granata non sembrano in grado attualmente di sostenere. Manca loro la mentalità giusta per battersi contro squadre disperate, né si può sperare che riescano a trovarla in pochi giorni. L'arrembaggio finale di ieri ha dimostrato che con la volontà si riesce anche a lottare, ma che fatalmente si paga lo sforzo reso improbo da una condizione fisica approssimativa e da una minore lucidità in fase di conclusione. E cosi, se è vero che i granata hanno avuto tre palle gol negli ultimi 21 minuti, è altrettanto vero che il Bologna in questo stesso periodo solo grazie a un paio dì ottimi interventi di Terraneo non ha incrementato il proprio vantaggio. Cazzaniga aveva disposto inizialmente attente marcature in difesa con Danova su Garritano. Volpati su Eneas e Cuttone su Colomba. Ma di queste solo la prima era veramente efficace. Volpati risucchiato in una posizione centrale dava l'impressione di soffrire assai il brasiliano del Bologna che, buon per lui, non finalizzava il proprio dribbling cercandone puntualmente un altro dopo essersi liberato, mentre Cuttone si è trovato più di una volta a dover inseguire Colomba smarcato da veloci triangolazioni per lo più dettate dall'ottimo Dossena. A centrocampo i granata erano a zona con D'Amico a svariare un po' ovunque senza però che Vullo - come era nelle speranze -lo seguisse. Anche questo spiega le difficoltà incontrate nel settore sinistro dove regolarmente i bolognesi venivano a trovarsi con un uomo in più. Nonostante questo il Torino è sembrato fino al gol di Dossena in grado di ''tenere'' il risultato senza dover correre eccessivi pericoli, tanto più che in un paio di azioni offensive granata la scarsa sicurezza di Zinetti sembrava consigliare ai compagni di non avventurarsi troppo in avanti con il rischio di venire infilati. Pulici e Graziani, in questa fase, si davano da fare senza però mai risultare pericolosi. Chi avrebbe dovuto dare maggiore dinamismo e brio alla controffensiva era D'Amico, rilanciato a tempo pieno. Ma l'ex laziale, anziché velocizzare l'azione, il più delle volte dava sfoggio delle proprie indubbie doti di palleggiatore, superando in slalom più avversari, mai però affondando pericolosamente la propria azione così che i suoi sforzi risultavano fini a se stessi, più piacevoli per la platea che utili alla squadra. Se il Torino non risultava pericoloso in avanti, nonostante le incertezze di Zinetti, che almeno in due occasioni si lasciava sfuggire la palla dalle mani, il Bologna riusciva a poco di più con Terraneo chiamato in causa una sola volta, al 7', quando era molto bravo a respingere con i piedi una conclusione ravvicinata di Eneas ben liberatosi. Il resto era ordinaria amministrazione, con molti tiri scagliati da lontano che finivano regolarmente a lato. Il copione nella ripresa non mutava: il Torino dava, anzi, l'impressione di trovarsi più a suo agio, specie a centro campo dove Zaccarelli cresceva visibilmente, occupando una posizione leggermente più arretrata e al tempo stesso Bertoneri. utilizzato per la prima volta fin dall'inizio al posto dell'assente Pecci, scacciava la timidezza iniziale manovrando maggiormente sulla fascia e giocando qualche buon pallone. Invece, al 57'. il gol del Bologna. Garritano serviva a centro area Eneas e. anticipando Volpati, appoggiava indietro per l'accorrente Dossena. Gran botta che finiva sulla destra di Terraneo senza che nulla potesse fare il portiere per evitare il gol. Reagiva il Torino, però disordinatamente, rischiando abbastanza sui veloci contropiedi bolognesi con Garritano che tirava alto (58'). e Terraneo bravissimo nel ribattere conclusioni di Eneas (71' però in fuori gioco) e Benedetti (73'). I granata erano sfortunati al 66' con Graziani clie. scartato Zinetti. si vedeva ribattere da Bachlechner la conclusione a porta ormai indifesa, quindi con lo stesso centravanti che. libero, tirava alto di prima su servizio di Cuttone da ottima posizione. Ma l'occasione più clamorosa avveniva a tre minuti dal termine. Un rimpallo metteva Graziani in condizioni di battere a rete, ma il centravanti, credendosi in fuori gioco, tardava a calciare. Inseguiva quindi la palla rimettendola dal fondo al centro dove, mancata da Fabbri e Benedetti, finiva sui piedi di D'Amico che. dal limite dell'area piccola, tutto solo, sbagliava clamorosamente spedendo il pallone oltre la traversa e costringendo cosi il Torino a soffrire ancora, nelle prossime partite.