Comunale

17/05/1981

h.16.00

TORINO - UDINESE 0-0 Torino: Terraneo, Cuttone, Salvadori, Volpati, Danova, Zaccarelli, Bertoneri, Pecci, Graziani, Sclosa, Pulici. A disposizione: Copparoni, D'Amico, Spagnuolo, Mariani, Destro. All.: Cazzaniga. Udinese: Della Corna, Billia, Tesser, Miani (al 57' Papais), Fanesi, Fellet, Gerolin, Miano (al 65' Vriz), Zanone, Neumann, Cinello. A disposizione: Pazzagli, Maritozzi, Pradella. All.: Ferrari. Arbitro: Bergamo di Livorno. Reti: - Spettatori: 16.224 di cui 8.796 abbonati e 7.428 paganti per un incasso di 29.573.000 lire. Note: Pomeriggio mite, terreno in buone condizioni. Angoli 7-2 per il Torino; ammoniti Fellet per gioco scorretto e Neumann per proteste. In tribuna d'onore il tecnico federale Sergio Brighenti. L'Udinese ha giocato con il lutto al braccio per ricordare il suo consigliere Adino Buiatti, tragicamente scomparso in settimana. Cronaca [Tratto da La Stampa del18 maggio 1981] Il Torino ha chiuso il suo campionato, in casa, tra i fischi. Forse meritati per la pochezza dimostrata nella partita contro l'Udinese, certo anche esasperati dalle notizie che giungevano da Napoli e dalla delusione di una stagione francamente grama. Torino-Udinese è stata una partita classica di fine stagione con una squadra (la friulana) che voleva a tutti i costi non perdere per sperare ancora nella salvezza, ed un'altra (il Torino) demotivata, senza interessi di classifica, quasi annoiata di un torneo che parrebbe non voler finire più. La delusione dei tifosi è stata grande. Anche se la protesta è rimasta contenuta nelle bordate di fischi finali ed in qualche coro irritante, bisogna guardare la contestazione con giusta angolazione : perché il Torino è caduto in basso tanto da irritare anche i fans più appassionati? Si sperava almeno in un commiato festoso, invece è finita con una protesta generale. Anche contro l'Udinese il Torino ha palesato i suoi attuali limiti che coinvolgono giocatori e tecnico, tattica e grinta, ritmo e carattere. L'Udinese era giunta con il proposito di non perdere. La sua classifica non permetteva rischi, e Ferrari aveva impostato la tattica sulla prudenza. Ma lo schieramento degli ospiti non regge una difesa ad oltranza. Ha centrocampisti che preferiscono l'appoggio allo scontro, amano la manovra di attacco non la rottura. Da Miani a Miano, da Gerolin a Neumann. Il tedesco pur giocando con la solita tecnica, ha commesso molti errori. Forse troppi, perché proprio dai suoi interventi illogici (eccesso di palleggio, e troppa disinvoltura) nascevano le azioni d'attacco dei granata. Reggevano i difensori bianconeri e questo bastava contro attaccanti che non avevano ritmo e grinta. Il discorso sul Torino non può non essere severo. Nessuno pretende una determinazione sanguigna. Ma nel calcio conta più la volontà che non la tecnica, ed il Torino di ieri è stato molle e flaccido come se si trattasse di una partita amichevole. Nel marasma di un gioco senza sblocchi sono naufragati anche i giovani che pure hanno doti e possibilità reali. Cuttone ha sbagliato interventi elementari, Sclosa a tratti emergeva per scomparire poi in un anonimato deludente. Forse si è salvato Bertoneri. Il ragazzo soffre i continui cambi di ruolo. Ieri è stato utilizzato come ala, ma è centrocampista di appoggio. Serve nel raccordo, ma perde coordinazione sotto rete. Nel Torino anti-Udinese sono scomparsi anche i grandi, compresi Graziani e Pulici, che hanno fatto a gara per ignorarsi a vicenda. E' una contrapposizione che dura da troppo. Ottimo Zaccarelli nel ruolo di libero. Più che da singoli giocatori la crisi del Torino nasce dalla mancanza di gioco di squadra. Non c'è ritmo, non c'è accordo. Basta la mancanza di stimoli? Certamente no, perché se la classifica non interessa più dovrebbe 'subentrare la professionalità a dare slancio ad atleti che pure guadagnano milioni al mese. I fischi di chiusura quindi erano meritati. Dolorosi forse anche per i tifosi, ma meritati. La cronaca è facile. Il Torino ha iniziato con qualche velleità, ed all'11' Graziani dava a Cuttone una palla utile, ma il giovane terzino sbagliava. Rispondeva l'Udinese con un ''assolo'' di Zanone, che serviva Gerolin. Anche qui errore di mira. La pressione dei granata era costante, ma anche inconsistente. Nella ripresa Ferrari arretrava ancora di più la posizione di Neumann, che fungeva da centromediano vecchia maniera. Diventava ancora più difficile per i granata. Al 64' Graziani sbagliava un gol fatto, e soltanto al 71' si registrava il primo accordo Graziani-Pulici con tiro dell'ala a lato di poco. I contropiedi dei friulani erano sempre più frequenti, ma senza esito. Finiva 0 a 0 con i bianconeri in festa per il passo avanti in classifica, e con i torinesi fischiati e insultati dai loro tifosi scontenti. Sta per chiudersi tristemente un campionato che ha creato molte delusioni. Lascia aperti molti problemi che bisognerà affrontare con la necessaria severità e determinazione.