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Comunale di Perugia |
24/05/1981 |
h.16.00 |
PERUGIA - TORINO 1-0 (1-0) Perugia: Malizia, Nappi, Ceccarini, Frosio, Pin, Dal Fiume, Bagni, Butti, Fortunato, Bernardini (al 59' Goretti), De Rosa. A disposizione: Mancini, Lelj, De Gradi, Passalacqua. All.: Molinari. Torino: Terraneo, Salvadori, Volpati, Sala P., Cuttone, Van De Korput, Zaccarelli (al 76' Bertoneri), Pecci, Graziani, Sclosa, Mariani. A disposizione: Copparoni, Pulici, Masi, D'Amico. All.: Cazzaniga. Arbitro: Tonolini di Milano. Reti: Fortunato 33'. Spettatori: 7.203 di cui 2.185 paganti per un incasso di 8.795.00 lire, più 5.018 abbonati per una quota partita di 28.192.615 lire. Note: Pomeriggio primaverile, ammoniti Butti per proteste, Bagni per gioco scorretto. Angoli 9-2 per il Torino; presente in tribuna il commissario della CAN Giunti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 25 maggio 1981] Il Torino ha perso i suoi vecchi attributi, questo è evidente, ma non crediamo che fallirà l'obiettivo della Coppa Italia. La sconfitta di Perugia, decisa dallo straniero di turno, quel Fortunato che D'Attona è felicissimo di rispedire a casa (ma in Argentina non lo vogliono), ha lasciato intendere che fra i granata esiste, o meglio s'avverte un leggero sintomo di risveglio. La squadra è riuscita a creare almeno cinque o sei occasioni da gol: con un pizzico di fortuna avrebbe anche potuto pareggiare. Bella roba, si dirà, contro il Perugia. Non dimentichiamo però che è lo stesso Perugia che mise nei guai la Juventus e poi il Napoli. Chi ha deluso, specie all'inizio, è stata la difesa, coi tre terzini in difficoltà negli spazi larghi, in particolare Cuttone, che è stato improvvisato stopper. A Bologna, rientrando Danova e con Pulici all'estrema, il Torino dovrebbe offrire una maggiore efficacia soprattutto a ridosso di Terraneo che continua a denunciare una grande incertezza nelle uscite. Il coraggio uno o ce l'ha oppure non l'improvvisa. Ad ogni modo, come si diceva, esistono sintomi incoraggianti: anche Graziani s'è impegnato a fondo, mentre Mariani, in verità, dopo questa bella prova meriterebbe la conferma; ma è indubbio che in Coppa Italia saranno necessari elementi esperti come appunto Pulici. Nella partita di ieri contro il Perugia, il Torino ha dato un'anticipazione di quella che dovrebbe essere la sua intelaiatura per il prossimo anno: una nidiata di giovani - Sclosa, Cuttone, Mariani, a cui potrebbero aggiungersi, se non verranno dati in prestito a "farsi le ossa", Bertoneri e Francini - innestata su un telaio di "anziani" che avrebbero il compito di fare le "chiocce". C'erano, è vero, Graziani e Pecci, che la prossima stagione sicuramente non ci saranno più, ma al loro posto a fare da "balie" ci dovrebbero essere Pulici e Dossena, due campioni ormai collaudati. Fin qui la teoria che, tenendo conto delle esigenze economiche della società e del fatto che a molti giocatori ogni tanto giova cambiare aria, non fa una grinza, ma la pratica funzionerà altrettanto bene? Per dirla fuori dai denti: i vari Sclosa e Mariani saranno in grado di garantire al Torino un rendimento tale da mantenerlo in quelle posizioni di eccellenza in cui era stato sino allo scorso anno e che i tifosi reclamano? Stando alle prestazioni di questo campionato, i dubbi sono più che legittimi. Sclosa, dopo alcune comparizioni decisamente lusinghiere, sembra aver perso lucidità: un arruffone lodevolmente sempre in moto, ma con scarso costrutto. Mariani, pur esibendosi spesso in "numeri" decisamente pregevoli, non sembra avere quelle caratteristiche di goleador che alla sua età, tanto per fare un esempio, aveva Pulici. Cuttone, che si era finora sempre dimostrato un ottimo marcatore sulla fascia laterale, ha accusato ieri brutte battute a vuoto impiegato come stopper su quel Fortunato che non è di certo il miglior esemplare dell'attuale calcio argentino. "Dimostrazioni significative, nel bene o nel male, non possono certo venire da partite come questa - replica il general manager del Torino, Bonetto -. E non si può pretendere che siano ragazzi di vent'anni a fare da elemento trainante in una squadra che è in condizioni decisamente difficili. Rivolgersi ai giovani, e in particolare a quelli cresciuti nel nostro vivaio, è comunque una precisa scelta della società che intendiamo riconfermare e crediamo darà i suoi frutti". Loro, i ragazzi in questione, non sembrano affatto spaventati dalla responsabilità che potrebbero ritrovarsi sulle spalle: in campo giocano con sufficiente sicurezza e, almeno stando alle apparenze, non commettono errori di timidezza. "Spaventati non lo siamo - rassicura sorridendo Sclosa -. Ci sono passati tutti da questa trafila. Certamente non lotteremo per lo scudetto, ma faremo del nostro meglio e credo che i risultati non saranno poi così disastrosi". Mariani ha giocato meno del compagno, anche lui viene indicato come una sicurapromessa, ma si è trovato sulla strada un Pulici ancora ben lontano dalla pensione, che lo ha costretto a mordere il freno. "Pupi ha un rapporto speciale col pubblico - dice - e per me ci sono state subito grosse difficoltà a prenderne il posto. Un altr'anno, comunque, non dovrebbero più esserci problemi perché, a quello che sento dire, dovremmo giocare tutti e due. Anche l'esperienza negativa iniziale, in ogni caso, mi è servita e adesso sono pronto a prendere il mio posto in squadra". Non si può negare che le intenzioni della società siano - oltre che teoricamente esatte, come si diceva prima - suggestive: ragazzi calcisticamente cresciuti con la maglia granata dovrebbero, se non altro, assicurare un maggior attaccamento ai colori sociali, un maggior impegno rispetto ad atleti presi da fuori quando già erano più o meno famosi; un ritorno, in poche parole, a quel "vecchio cuore granata" che atleti troppo "professionisti" sembrano aver dimenticato. |
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