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Del Duca
03/01/1982
h.14.30
ASCOLI - TORINO 0-0
Ascoli
: Brini, Anzivino, Boldini, Menichini (al 34' Scorsa), Gasparini, Mandorlini, Torrisi, Trevisanello (al 16' Carotti), Pircher, Greco, De Ponti. A disposizione: Muraro, Zahoui, Scarafoni. All.: Mazzone.
Torino: Terraneo, Cuttone (all'89' Sclosa), Francini, Danova, Zaccarelli, Beruatto, Mariani (al 70' Bonesso), Ferri, Dossena, Salavdori, Pulici. A disposizione: Copparoni, Bertoneri, Ermini. All.: Giacomini.
Arbitro: Ballerini di La Spezia.
Reti: -
Spettatori: 15.221 di cui 5.036 abbonati e 10.185 paganti per un incasso di 52.162.500 lire.
Note: Ammoniti Beruatto, Salvadori, Anzivino, Gasparini, De Ponti e Scorsa.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 gennaio 1982]
''E' evidente che sono soddisfatto - esordisce Glacomini presentandosi in sala stampa ai cronisti -. E'confortante aver fatto risultato su un campo dove sono cadute grosse squadre. Non è facile giocare contro una squadra come questa, pressa, incalza e non dà il tempo di pensare. Anche alcuni nostri errori sono merito dell'Ascoli che non lascia giocare, non demerito nostro''. Il tecnico considera il risultato sostanzialmente giusto. Non c'è nulla da recriminare – dice - gli avversari hanno avuto il gioco in mano più spesso di noi. Ma del resto era giusto, visto che loro giocavano In casa. Se i miei uomini qualche volta hanno gettato via il pallone, non lo hanno fatto sempre per scelta loro, ma perché non c'era tempo di pensare, altrimenti gli avversari saltavano addosso''. Il pareggio In terra marchigiana è certamente un risultato positivo, ma il Torino rimane pur sempre penultimo in classifica e le prossime due partite sono contro dirette avversarie come Milan e Como. ''Vedremo di portare a casa altri punti - dice Giacomini - ma non possiamo certo regolare il nostro campionato sul Mllan: sarebbe illudersi di qualche cosa che non esiste. C'è da dire, però, che possiamo giocare anche meglio di oggi, se i ragazzi sanno stare più tranquilli. Purtroppo è normale che, essendo molto giovani, s'innervosiscano quando le cose non vanno troppo bene e che si facciano prendere dall'agitazione quando mancano pochi minuti alla fine: allenare le teste non è facile come allenare le gambe''. Qualcuno fa notare che, col tiro di Pulici ribattuto dalla traversa, il Torino ha rischiato di portare a casa l'intera posta. ''Un 'occasione che si compensa con il tiro di Gasparini deviato sul palo da Terraneo - ammette sinceramente - loro, forse, hanno avuto qualche possibilità in più''. Riferendosi alle numerose ammonizioni - due contro il Torino, quattro contro l'Ascoli - e i due infortuni subiti da Menichini e Trevisaneiio, Giacomini non accetta di parlare di partita fallosa. ''Il primo si è procurato uno stiramento – spiega - e l'altro una distorsione cadendo proprio davanti a me, senza alcuna colpa di Dossena. Non è stata una partita cattiva''. Un punto pesante per ricominciare a sperare. Questo il bilancio, attivo, del Torino nella delicata trasferta sul campo di un Ascoli che, in casa, aveva battuto Milan e Juventus e, con i pareggi esterni di Cesena e Genova, era in serie positiva da quattro giornate. Il risultato è meritato anche se, ancora una volta, c'è voluto un super Terraneo a salvaguardarlo. Il portiere, a parte due belle parate su Carotti (23') e su angolata punizione di Greco (27'), ha compiuto il suo capolavoro su un violento destro di Gasparini (62'),deviando il pallone sul montante e quindi in corner. Poi, all'81', si è prodotto in un doppio intervento decisivo, respingendo un colpo di testa di Mandorlini e bloccando la ribattuta di Greco da un metro. Anche il Torino ha qualcosa da recriminare, pur non avendo mai chiamato direttamente al lavoro Brini, rivelazione di questo scorcio di torneo, che è stato salvato (79') dalla traversa su un bolide di Pulici. Ma se Terraneo ha confermato lo stato di grazia che l'accompagna praticamente dall'inizio di stagione, tutta la squadra ha dato segni di risveglio. Non tanto sul piano del gioco quanto per l'impegno e la totale concentrazione verso l'obiettivo da raggiungere: cioè non tornare a casa a mani vuote. Certo ha avuto momenti d'affanno, ha sofferto, però ha retto bene il confronto con un Ascoli che non è riuscito ad esprimersi sui migliori livelli, un po' per il rilassamento dovuto alle vacanze, un po' per la perdita di Trevisanello che, al 16', in un contrasto con Dossena, si è prodotto la distorsione del ginocchio destro ed è stato sostituito da Carotti, e del ''libero'' Menichini, uscito di scena al 35' per uno stiramento all'inguine e rimpiazzato dal trentacinquenne Scorsa. Giacomini aveva rinforzato il centrocampo, togliendo Bertneri e avanzando Dossena come ''finto'' centravanti, con compiti di rifinitura e di raccordo. Toccava a Mariani svariare sulle fasce laterali, con Pulici in agguato per sfruttare il contropiede. Pulici era vivo ma, come sempre, i suoi sforzi venivano vanificati da passaggi che non arrivava no al momento giusto o gli pervenivano in ritardo: l'uni co lancio felice glielo dettava Zaccarelli, in posizione di mezz'ala ma, come si è detto, la traversa negava al bomber la soddisfazione del gol. Dossena, che sta attraversando un periodo poco brillante, avem problemi di manovra anche perché su di lui si alternavano Trevisanello, Mandoriini e Greco. Ma anche in giornata non felicissima, Dossena si produceva in qual che spunto interessante. Salvadori, che in avvio subiva la maggior rapidità di Greco, con il passare del tempo acquistava sicurezza e autorità e, quando gli toccava occuparsi di Mandoriini, imponeva la propria esperienza alla giovanile esuberanza dell'ex compagno. Discreto Ferri, più preciso del solito negli appoggi e sempre attento nel controllo su Mandoriini, poi su Carotti e Infine su Greco. Beruatto fungeva In pratica da terzino su Torrisi e limitava le sue protezioni offensive per non sguernire il settore cui era destinato. La difesa, sia pure con qualche sbavatura, garantiva protezione: Francini annullava l'evanescente Pircher (che non segna dall'aprile 79) mentre Danova ingaggiava un duello serrato con De Ponti senza fargli concessioni, e Zaccarelli spazzava l'area, senza disdegnare ti lancio in tribuna. I soli pericoli per Terraneo avvenivano sui tiri da fuori area o su punizione o in mischia. Ci sono stati anche due episodi che hanno fatto gridare il pubblico e gli ascolani al rigore, ma Ballerini non ha ritenuto tali la spinta di Danova, inciampato su Carotti, e la spallata di Zaccarelli su De Ponti, punita con un fallo ''a due'' in area. A nostro avviso l'arbitro ha visto giusto. In un clima quasi primaverile, le due squadre si erano date battaglia, con un ritmo serrato. Molta animosità più che falli cattivi che costringevano l'arbitro ad ammonire ben sei uomini: Beruatto e Salvadori da una parte. Anzivino, Gasparini, De Ponti e Scorsa dall'altra. Anche il presidente ascolano Rozzi, che s'agitava un po' troppo in panchina, veniva richiamato verbalmente. Ben disposto a ragnatela, il Torino impediva all'Ascoli ispirato dall'ex granata Greco, di mettere a profitto la maggiore aggressività. I granata non badavano tanto per il sottile e la prima azione di rilievo si registrava al 13': la botta di Boldini centrava in pieno stomaco Francini. Poi un bel destro di Carotti trovava Terraneo piazzato e pronto alla parata. Ancora Terraneo non si lasciava sorprendere da una punizione di Greco diretta nell'angolo basso. Il Torino si faceva vivo nei pressi di Brini (che aveva deviato in corner un cross di Dossena che sembrava innocuo e che invece viaggiava verso l'incrocio dei pali), con un bel suggerimento di Dossena per Mariani che sprecava. Nella ripresa, l'Ascoli prendeva un po' il sopravvento territorialmente ma il Torino resisteva, sia per la modesta incisività delle punte marchigiane sia per la bravura di Terraneo. Legittimava però il pareggio, facendo tremare la traversa con la ''bomba'' di Pulicl. Di più, dal Torino attuale, non si poteva pretendere. Il Milan domenica prossima dirà se il passo davanti dei granata non è un semplice fuoco di paglia.