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Sinigaglia
17/01/1982
h.14.30
COMO - TORINO 0-1 (0-1)
Como
: Giuliani, Tendi, Morganti, De Grandi, Fontolan, Occhipinti (al 46' Mirnegg), Mancini, Lombardi, Nicoletti, Gobbo, Calloni (al 75' Mossini). A disposizione: Renzi, Tempestilli, Bruni. All.: Seghedoni.
Torino: Terraneo, Cuttone, Francini, Van De Korput, Zaccarelli, Danova, Bonesso (al 71' Mariani), Beruatto, Dossena, Salvadori, Pulici. A disposizione: Copparoni, Sclosa, Bertoneri, Ermini. All.: Giacomini.
Arbitro: Ciulli di Roma.
Reti: Bonesso 24'.
Spettatori: 11.012 di cui 2.601 abbonati e 8.411 paganti per un incasso di 44.453.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 gennaio 1982]
Morte tua, vita mia. Dicevano gli antichi romani. Il Torino ne ha seguito il crudele esempio e ha affondato il Como nel lago per salvare se stesso. Al di fuori della metafora c'è una realtà preoccupante per la squadra di Seghedoni, che vede sempre più consistente e minacciosa l'ombra della retrocessione. Dalla disperazione comasca 11 Torino ha saputo trarre il maggior profitto. L'ha fatto con calcolo, concentrazione e molta umiltà, quella virtù che sembra risultare essenziale in questo periodo di riqualificazione. Il gol decisivo è stato realizzato da Bonesso al 25', con un bel colpo di testa, che raccoglieva un traversone di Danova rendendo vano sia il tardivo intervento di Fontolan che quello di Giuliani. La vittoria, al di là del meriti che sono legittimi, consentirà al Torino di collocarsi su una quota molto più decorosa, e non del tutto tranquillizzante, in classifica generale, e riconosce a Giacomlni indubbie capacità tattiche e psicologiche. Prima di addentrarci nei concetti generali della partita è bene sottolineare che le scelte del tecnico e certe utilizzazioni sull'avversario sono state molto opportune. Innanzi tutto, l'inserimento di Van de Korput su Nicoletti. L'olandese, per struttura fisica e per cadenza, si è adattato bene al centravanti comasco cancellandolo completamente dal campo. C'è poi l'impiego sul lungolinea destro di Cuttone, il quale, soprattutto nel primo tempo e fino a quando non è entrato Mirnegg, ha saputo bloccare la strada ad un velleitario De Gradi. Infine, la preferenza di Bonesso a Mariani, almeno inizialmente, ha portato un pericoloso uomo di peso e forte di testa nell'area di Giuliani. Il gol è il giusto premio a tante previsioni. Non è stata una gara facile per il Torino, anche se dal Como era lecito attendersi, data la sua precaria posizione, molto di più sul piano agonistico. Bloccato in difesa con Cuttone e Francini a chiudere De Gradi e Mancini, con Danova operoso su un Calloni irriconoscibile tanto da sembrare un ''cervo morente'', con Zaccarelli implacabile sia in fase di rottura che di disimpegno, la squadra granata ha corso un serio pericolo nel primo tempo: Gobbo (37') calciava forte di destro, ma trovava di fronte un implacabile Terraneo. La successiva punizione, molto litata, di Lombardi si perdeva sul fondo. Due brividi, nulla di più. La protezione alla difesa e una certa sussistenza all'attacco la davano comunque Dossena, ancora fra i migliori in campo insieme con Terraneo e Zaccarelli, Beruatto e il ''vecchio'' Salvadori, calato alla distanza ma comunque in grado di sopperire con un acuto senso della posizione alle lacune degli.. Anni. Bonesso e Pulici erano molto mobili, fino all'esaurimento delle forze. Anche per questa ragione il centravanti veniva sostituito (72') dal giovane Mariani. La partita che Oiacomlni aveva scelto era quella della prudenza attiva, del mantenimento della palla il più a lungo possibile, e, in caso di opportunità il ricorso al contropiede.Il primo tempo dava ragione al Torino e al suo allenatore. Il Como pareva un gruppo di uomini disperati che però da tale terribile, scomodo stato d'animo non trovava la forza per reagire. E la loro sorte era segnata dall'atteggiamento sempre più sicuro dell'avversario, che già in precedenza (al 27') poteva raddoppiare se Pulicl non avesse spedito abbondantemente oltre la traversa una palla non difficile. Nel Como stentava la difesa con Fontolan (un solo pallone riusciva a togliere a Bonesso) e con Morganti, ma si disimpegnava bene a centrocampo con il lucido e riflessivo Lombardi, con il rapido Mancini e con De Gradi, denunciava carenze spaventose in attacco, dove Nicoletti e Calloni fallivano perfino il più elementare degli ''arresti''. Le uniche offensive infatti le porteranno Fontolan e Morganti, due difensori. Sennonché nella ripresa Seghedoni si giocava la carta-Mlrnegg. L'austriaco ripagava le buone intenzioni del tecnico facendo il padrone sul lungollnea sinistro e mettendo In affanno Cuttone. Il Como, sotto questa nuova spinta, riacquistava animo, reagiva di più costringendo il Torino a ''rinculare'' un po' nella propria metà campo. Fontolan (50') colpiva di testa da distanza ravvicinata, ma Terraneo deviava sul montante, mentre Morganti girava (71') un autentico proiettile che Zaccarelli respingeva sulla linea di porta. Sono questi gli episodi che avrebbero potuto condurre il Como al pareggio. Con Terraneo salivano però In cattedra Dossena e Zaccarelli. La loro esperienza contagiava i più giovani, i quali con il trascorrere del tempo avrebbero rischiato di lasciarsi travolgere dall'orgasmo. La partita, frattanto, si arruffava. C'era il ''pressing'' comasco e c'era la risposta sempre attenta del Torino. Ma il gioco non era più fluido. Si è chiuso così il terzo capitolo positivo e consecutivo del Torino.