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Comunale |
28/02/1982 |
h.15.00 |
TORINO - UDINESE 1-0 (0-0) Torino: Terraneo, Cuttone, Danova, Van De Korput, Zaccarelli, Beruatto, Bonesso (al 62' Mariani), Ferri, Dossena, Bertoneri, Pulici (all'89' Ermini). A disposizione: Copparoni, Sclosa, Ermini. All.: Giacomini. Udinese: Borin, Galparoli, Tesser, Gerolin (al 73' Casarsa), Cattaneo, Orlando, De Giorgis, Bacchin, Miano, Orazi, Muraro (al 46' Pin). A disposizione: Della Corna, Pancheri, Cinello. All.: Ferrari. Arbitro: Ciulli di Roma. Reti: Aut.Miano 68'. Spettatori: 17.538 di cui 5.891 abbonati e 11.647 paganti per un incasso di 51.880.000 lire. Cronaca [Tratto da La Stampa del 1 marzo 1982] Franco Causio, il grande assente, l'ha definita, sorridendo, una partita fra scapoli e ammogliati ma se è vero che il gioco latitava senza lampi, tra sbadigli ed errori grossolani, è altrettanto vero che lo striminzito e soffertissimo 1-0 per il Torino vale tanto oro quanto pesa. Dopo due sconfitte consecutive, le esigenze di classifica non collimavano con quelle dello spettacolo. E poco importa se il gol vincente è scaturito da una deviazione di Miano. Con il gomito e la schiena, su punizione calciata da Van de Korput, il migliore in campo, infilatosi nel ''sette'' sulla sinistra di Borin che era riuscito a toccare il pallone, deviandolo sul montante, senza impedire l'autorete (68'). Ma solo al fischio filiale di Ciulli, il pubblico tirava un grosso sospiro di sollievo, come se si fosse liberato da un incubo. L'Udinese, infatti, pur senza la creatività di Causio. Perso per perso, aveva abbandonato ogni prudenza e con un'incornata di Cattaneo (su punizione di Orlando) aveva sfiorato il pareggio all'81'. Entrambe le squadre, comunque, avevano dato chiari segni d'impotenza in fase conclusiva: basti pensare che, nel primo tempo, Borin e Terraneo erano stati chiamati al lavoro una sola volta ciascuno: il portiere friulano per bloccare un tiro dal limite di Ferri (11') e il suo dirimpettaio per neutralizzare un fendente di De Giorgis che, su passaggio di Orlando, era sgusciato fra Zaccarelli e Ferri (42'). Poco, troppo poco, anche se il Torino, non lesinando l'impegno, esercitava una maggior pressione senza trovare sbocchi sia per l'attenta disposizione tattica dei bianconeri che per le note carenze dei granata, ieri ancora più imprecisi per la precipitazione o la voglia di strafare. Giacomini, alla vigilia, aveva invitato i suoi uomini a non aver fretta di sbloccare il risultato, ma in campo la frenesia prevaleva sul ragionamento: Cuttone, che in pratica fungeva da ala destra fronteggiato da Tesser, si faceva trovare spesso smarcato ma la sua libertà non veniva sfruttata (o lo era fuori tempo) a dovere. Lo stesso Bertoneri, che agiva da mezza punta fra Pulici e Bonesso, anziché cercare il triangolo, tentava soluzioni personali senza sbocchi. Sulla sinistra veniva messo in azione Beruatto che, però, non era in giornata di vena (il pubblico, disapprovandolo, gliel'ha ricordato) ed i suoi servizi abortivano tra le strette maglie della retroguardia udinese. In mezzo al campo Dossena alternava qualche felice giocata ma non era lucido come sa esserlo quando è in piena forma, forse per le scorie della negativa trasferta azzurra di Parigi, forse per l'implacabile marcatura di Gerolin e. inoltre, per la scarsa collaborazione dei compagni. Per valorizzare le capacità di Dossena, continuiamo a ritenere importante il ritorno di Zaccarelli a centrocampo, con Van de Korput ''libero'', anche se il capitano, in retrovia, dà sicurezza (rientrava dopo un mese e s'è battuto bene) e se l'olandese, applaudito dal pubblico, da terzino ha offerto un ottimo rendimento annullando Muraro, convalescente da un malanno muscolare e poi sostituito da Pin in apertura di ripresa, contrastando validamente Orazi e propiziando l'autogol di Miano. Con Salvadori, Giacomini aveva trovato la soluzione ma, senza l'esperienza di ''Faina'', che sarà indisponibile ancora per diverse settimane, il centrocampo va in sofferenza e alle punte arrivano palloni con il contagocce e quando i difensori avversari sono ormài piazzati. L'unico pericolo per Borin, su manovra, è nato da un avventuroso passaggio indietro di Miano (23') che Bonesso ha recuperato sul fondo, effettuando un traversone che Pulici, per.una spanna, non è riuscito a deviare di testa in porta. C'è da dire che Cattaneo (e il bravo Orlando) facevano buona guardia su Bonesso e che Pulici, ancora scosso dalla scomparsa del padre, non era al meglio e Galparoli faceva poche concessioni al bomber che non segna dal 1 novembre scorso. Il Torino, insomma, non incideva e l'Udinese, cui bastava uscire senza danni dal ''Comunale'', lo imbrigliava con una ragnatela ben distribuita, lasciando l'evanescente Muraro In avanti, con De Giorgis (tallonato da Danova) che rientrava. L'attivo Orazi, Bacchin e De Giorgis, di tanto in tanto sostenuti dagli sganciamenti di Orlando, disturbavano il Torino. L'innesto di Pin al posto di Muraro, rendeva più prudente l'Udinese e al 61', su cross di Beruatto. Bonesso impegnava di testa Borin. Al 64' Mariani subentrava a Bonesso. Veniva ammonito Orazi (67) per un fallo su Dossena: ne scaturiva una punizione con la quale, un minuto dopo, il Torino si portava in vantaggio. L'ingresso di Casarsa in luogo di Gerolin movimentava la partita aumentando i problemi per il Torino che, pur sfiorando il gol all'88' (un tiro di Mariani era intercettato in area da Cattaneo con il braccio ma era chiaramente un Ğmaniğ Involontario) chiudevano in affanno la brutta ma produttiva gara. La vittoria scacciacrisi, che mette nei guai la sfortunata Udinese, consente al Torino di compiere un significativo balzo a quota 18, scavalcando sei squadre racchiuse in due punti e rappresenta un grosso viatico morale, anche se la classifica resta precaria, alla vigilia del 182° derby contro la lanclatissima Juventus. |
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