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Comunale
14/03/1982
h.15.00
TORINO - FIORENTINA 2-2 (0-0)
Torino
: Terraneo, Cuttone, Beruatto, Ferri, Zaccarelli, Ermini, Bonesso (all'89' Mariani), Bertoneri, Dossena, Sclosa (al 79' Esposito), Pulici. A disposizione: Copparoni, Spagnuolo, Rossi E. All.: Giacomini.
Fiorentina: Galli, Cuccureddu, Contratto, Casagrande (all'82' Ferroni), Vierchowood, Galbiati, Bertoni, Pecci, Graziani (al 79' Sacchetti), Miani, Massaro. A disposizione: Paradisi, Bartolini, Monelli. All.: De Sisti.
Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa.
Reti: Graziani 48' (F), Ermini 68' (T), Aut.Pulici 77' (F), Pulici 87' rig. (T).
Spettatori: 28.193 di cui 5.891 abbonati e 22.302 paganti per un incasso di 122.136.500 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 marzo 1982]
I gesti di esultanza alla fine, gli abbracci, gli applausi del tifosi al Torino, rendono bene l'atmosfera ma non giustizia al risultato: il pareggio è falso, il Torino avrebbe meritato ampiamente la vittoria davanti ad una Fiorentina che ancora una volta, sul piano del gioco, non ha tenuto fede alle ambizioni di scudetto. Perché allora la gioia, gli evviva granata? Semplice. Il Torino ha raggiunto il pareggio soltanto a 3' dal termine, con un rigore di Pulici, dopo che nella ripresa aveva già dovuto rimontare con Ermini un gol di Graziani: nella mente di giocatori e tifosi è rimasta soprattutto questa impressione di scampato pericolo anche se in verità, guardando alla gara nel suo Insieme, dovrebbe essere la Fiorentina a far salti di gioia per il punto conquistato. La squadra viola, in novanta minuti, ha fatto due tiri in porta ed ha segnato due gol. Sul secondo, addirittura, c'è stata una deviazione di Pulici su punizione di Bertoni, e dunque diventa difficile parlare di essenzialità, cinico opportunismo da parte dell'ex formazione capolista: la Fiorentina, semplicemente, raccoglie più di quanto semina al contrario del Torino che ieri, nel primo tempo, ha attaccato e giocato, ha colpito due traverse ed ha creato almeno altre tre occasioni da gol andando negli spogliatoi per il riposo con la sola soddisfazione (magra) di aver messo sotto i rivali. Il grande primo tempo del Torino, la sfortuna anche, contrasta nettamente con quanto dicevamo all'inizio sulla felicità del pareggio. Ma bisogna capire. Per la classifica non contano i gol mancati, e neppure le traverse: senza il rigore di Pulici sarebbe rimasta soltanto la rabbia, la delusione, magari l'orgoglio del dovere compiuto, tutte cose che servono poco alla salvezza. Invece il Torino aveva bisogno di punti, ha lottato, corso e sofferto per questo: sotto un certo aspetto il tiro dal dischetto di Pulici, in gol dopo 4 mesi e mezzo (1° novembre, Fiorentina-Torino) è stato un atto di giustizia sportiva. Costretto da squalifiche e infortuni a scendere in campo senza difesa, imbottito di giovani, opposto alla Fiorentina capolista, giunta al Comunale con chiare ambizioni di vittoria, il Torino ha disputato una partita tatticamente intelligente e agonisticamente molto valida Lo slancio granata, malgrado gli avvertimenti di De Sisti alla vigilia, ha evidentemente sorpreso la Fiorentina che non si attendeva dal giovane Torino una tale prova di carattere. E cosi, già al primo minuto, Galli ha dovuto deviare di pugno in angolo un gran destro di Pulici liberato con una finta da Bonesso su cross basso di Bertoneri. Lo stesso Bertoneri, al 21', ha ripetuto l'azione, finta e centro da destra, tagliando la difesa viola: Dossena, fra altri due granata, ha colpito di testa mandando il pallone contro la traversa. Poi, al 32', è stato Bonesso ad imitare Dossena, con Galli battuto, su punizione sempre da destra del centrocampista azzurro. Non è tutto. Al 34' Bertoneri ha scambiato bene con Bonesso giungendo al tiro ''stoppato'' da Galbiati, al 37' Bonesso ha calciato malamente a lato di sinistro, tentando due minuti dopo con un diagonale finito di poco alto. Un primo tempo tutto granata. E la Fiorentina? Accorta, fin troppo tranquilla, sovente tagliata fuori a centrocampo dal lunghi lanci granata, ha subito il gioco mostrando scarsa attitudine all'offesa e grande fiducia nella fortuna. Nessun tiro in porta, tic tac senza pretese, solo manovre di rimessa. La gente si chiedeva: possibile che questa sia una squadra da scudetto? Nella ripresa, come sovente capita a chi ha fallito più occasioni, il Torino è andato subito sotto di un gol. Graziani, al 47', ha raccolto un cross da destra di Massaro, cross non intercettato da Cuttone, ha fermato di petto battendo di destro Terraneo. Uno a zero per la Fiorentina, Torino costretto ad inseguire, brutta situazione davanti ad una squadra famosa per il suo opportunismo, specie se si considerano i riflessi psicologici negativi: dominare per un tempo ed avere come ricompensa un gol al passivo non è sicuramente una buona base per ripartire all'inseguimento. Eppure il Torino ce l'ha fatta, per due volte. Al 66' Ermini ha pareggiato di testa su angolo battuto da Bertoneri, il migliore del granata, poi Bertoni ha riportato in vantaggio la Fiorentina su punizione deviata leggermente da Pulici (75'). Inseguire, sempre inseguire. Giacomini ha sostituito Sclosa (in giornata difficile), con l'esordiente Esposito e Bonesso con Mariani, è stato un finale all'assalto, tutti avanti, anche il libero Zaccarelll. De Sisti qualcosa ha intuito e ha preparato le barriere: fuori Casagrande per Ferroni, fuori Graziani per Sacchetti. Ma all'87' il meritato, sofferto pareggio. Zaccarelli ha lanciato sulla sinistra Dossena, che ha superato nello scatto Contratto finendo a terra in area spintonato dal difensore. Rigore, nessun dubbio per Agnolin. E Pulici, freddo, ha infilato di piatto.