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Comunale di Catanzaro |
25/04/1982 |
h.15.30 |
CATANZARO - TORINO 1-0 (0-0) Catanzaro: Zaninelli, Boscolo, Salvadori, Celestini, Santarini, Peccenini, Mauro, Braglia, Borghi, Sabato, Bivi. A disposizione: Bertolini, Cascione, Cardinali, Palese, Nastase. All.: Pace. Torino: Terraneo, Cuttone, Danova, Ferri, Zaccarelli, Beruatto, Bonesso, Bertoneri, Dossena, Ermini, Pulici (al 64' Mariani). A disposizione: Copparoni, Esposito V., Sclosa, Cravero. All.: Giacomini. Arbitro: Paparesta di Bari. Reti: Bivi 76' rig. Spettatori: 11.264 di cui 3.640 abbonati e 7.624 paganti per un incasso di 43.701.000 lire. Cronaca [Tratto da La Stampa del 26 aprile 1982] ?Terraneo non è bastato ad evitare la sconfitta. Verso la fine della partita - era già il 75' - dopo che il portiere granata aveva bloccato tiri su tiri con interventi quasi miracolosi, su una punizione di Sabato si alzava netta la mano di Bonesso a schiaffeggiare la palla in piena area. Paparesta non aveva dubbi (e non poteva proprio averne, tanto chiaro ed evidente era stato il gesto di Bonesso) e concedeva il calcio di rigore. Il tiro di Bivi non permetteva replica neppure a un Terraneo in giornata di vena. Così il Torino ha perso a Catanzaro una partita che ha sofferto per quasi tutto il tempo, costretto sulla difensiva da avversari dinamici ed intraprendenti, forti proprio a centrocampo da dove la manovra granata trae spunti dalle controffensive. Era un Torino prudente, ma non rinunciatario. Giacomini aveva sostituito lo squalificato Van De Korput infoltendo il centrocampo con Ferri, Beruatto, Bertoneri, Ermini, aiutato, come sempre, da Dossena, che si è confermato valido nel controllo del gioco anche se a Catanzaro è apparso un po' Impreciso nei suggerimenti. Ma proprio in questa zona, da cui dovevano partire i lanci alle punte granata, Bonesso e Pulici, proprio qui, i torinesi incontravano la forza reale di questo splendido Catanzaro, valido in tutti i settori, anche se la super tranquilla posizione di classifica consiglia troppe licenze ai "gioielli" tanto decantati. Parliamo naturalmente di Bivi e di Mauro, giocatori giovani e senza dubbio capaci, ma forse troppo innamorati del loro gioco, tanto da trasformare in narcisismo il calcio che è sport di semplice rapidità e di inventiva. Torniamo al centrocampo. Nel confronto con il Catanzaro, i granata hanno perso qui tutte le loro possibilità. Non hanno giocato male, anzi hanno lottato con carattere e con determinazione, ma è mancato l'acuto utile per lanciare Bonesso, fragile e forse troppo lento per il grintoso Salvadori, e Pulici, sempre attento ma un po' stanco per la lunga attività. In questo settore hanno prevalso la dinamica intraprendente di Sabato, le invenzioni di Mauro, il grande e intelligente lavoro di Braglia, aiutato sovente da Celestini. Bloccata alla fonte, la manovra del torinesi ha dovuto vivere su spunti individuali ma il peso della gara doveva fatalmente cadere sui difensori, anche perché l'iniziativa era costantemente nelle mani del calabresi. E la difesa del Torino ha passato momenti difficili. Non facciamo colpa a Cuttone di aver permesso troppo spazio a Borghi; il giovane terzino ieri era frastornato. Forse sarebbe stato meglio cambiare marcatura, ma probabilmente Giacomini non aveva l'uomo adatto, anche perché Beruatto era alle prese con Mauro, troppo solista, ma sempre bravo e utile alla manovra. Danova ha faticato molto con Bivi, confermando comunque di essere In ottima forma. Ed elogi merita anche Zaccarelli; il "libero" ha avuto qualche indecisione, ma il suo apporto è stato attento e preciso salvando situazioni anche scabrose. L'uomo chiave della gara comunque è stato Terraneo. Peccato per il rigore che ha tolto al portiere la gioia di conservare lo 0-0. Lo avrebbe veramente meritato. Il Catanzaro ha cominciato subito con attacchi in forze e Terraneo doveva presto intervenire su un colpo di testa di Borghi (terzo minuto), per ripetersi poco dopo con un duplice intervento, prima su tiro di Sabato e dopo per ribattere in corner un tocco di Celestini. Erano i primi minuti, e già si intravedeva quale sarebbe stata la chiave della gara: insistenti attacchi del Catanzaro intenzionato a dimostrare al suo pubblico (scarso anche per la giornata fredda e piovosa) che il 2-2 di Roma non è stato casuale. Il Torino poteva ribattere con alcuni contropiede nel quali però si notava la lentezza di Bonesso, e si ammirava il grande lavoro di Ferri e la buona predisposizione di Ermini, praticamente mediano di appoggio. Però le azioni di attacco granata erano troppo prevedibill, nonostante i tentativi di Dossena troppo arretrato per esigenze di tattica. La prepotente offensiva calabrese era comunque con trollata dal torinesi, che provavano ogni tanto a saggiare le doti del portiere calabrese Zaninelli con tiri di Ferri e di Pulici. Ma nel gioco granata tutto era prevedibile, tanto che presto doveva tornare in evidenza Terraneo, che al 40' respingeva in angolo un tiro prepotente di Salvadori per ribattere poco dopo un altro pallone pericoloso di Celestini. La ripresa scorreva sulla falsariga del primo tempo con i padroni di casa inslstentemente all'attacco e con Terraneo in bella evidenza su tiri di Bivi e di Celestini. Pareva che la partita dovesse finire senza gol, ma al 75' su un cross di Sabato Bonesso in piena area alzava il braccio e deviava. Paparesta era a pochi passi e indicava il dlschetto del rigore. Dagli 11 metri Bivi aveva ragione anche di Terraneo. La partita finiva praticamente su questo episodio. Cosi il Torino è tornato in zona pericolo. Mancano tre giornate alla fine ed i granata giocheranno due volte in casa ed una sola volta in trasferta, a 23 punti non c'è tranquillità. Basterebbe un altro errore per essere ingoiati nella difficile lotta per non retrocedere proprio nelle giornate finali, quando ogni risultato è possibile ed anche purtroppo irreparabile. La squadra granata comunque ha dimostrato carattere e si deve sperare che possa superare questo momento difficile. Il Catanzaro continua a stupire: ha una classifica che merita elogi. |
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