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Comunale
02/05/1982
h.16.00
TORINO - ASCOLI 2-1 (1-1)
Torino
: Terraneo, Cuttone, Danova, Van De Korput, Zaccarelli, Beruatto, Bonesso (all'81' Ermini), Bertoneri, Dossena, Ferri, Pulici (al 70' Mariani). A disposizione: Copparoni, Sclosa, Esposito V. All.: Giacomini.
Ascoli: Brini, Mandorlini (al 60' Carotti), Boldini, Menichini, Gasparini, Nicolini, Torrisi (all'86' Iachini), De Vecchi, Pircher, Greco, De Ponti. A disposizione: Muraro, Scorsa, Zahoui. All.: Mazzone.
Arbitro: Benedetti di Roma.
Reti: Bertoneri 15' (T), Nicolini 39' (A), Beruatto 46' (T).
Spettatori: 20.150 di cui 5.891 abbonati e 14.259 paganti per un incasso di 63.322.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 3 maggio 1982]
I due punti che gli mancavano per potersi considerare salvo, il Torino li ha conquistati contro l'Ascoli, squadra dal grosso temperamento, che da ben dodici giornate era in serie utile. Né i marchigiani si sono arresi facilmente: il loro finale, per riequilibrare una partita che i granata fino a quel momento meritavano di vincere, è stato veemente ed è andato vicinissimo a centrare il pareggio. Assicuratosi lo straniero, il Torino ha risolto cosi i problemi legati al campionato e può ora concentrarsi con serenità sulla finalissima di Coppa Italia contro l'Inter, il cui primo atto è in programma mercoledì sera al Meazza. I granata, dopo lo scivolone di Catanzaro, ci tenevano a guadagnarsi anticipatamente la tranquillità, soprattutto per evitare che l'altra partita che hanno in programma a Milano, domenica prossima, contro i rossoneri di Galbiati si tramutasse in una specie di spareggio-salvezza: è vero che la matematica dice come al Torino manchi ancora un punto, però lo è altrettanto che è impossibile ritenere le squadre oggi a 21 e 22 punti capaci di riacciuffare i granata oltretutto in vantaggio, in un eventuale classifica avulsa, sulle rivali. Giacomini fin da Catanzaro aveva dichiarato che contro l'Ascoli era necessario ottenere almeno un punto: l'inizio deciso di ieri ha però testimoniato come il Torino non fosse disposto ad accontentarsi. Il gioco delle marcature dava inoltre subito un forse insperato vantaggio ai torinesi. Mazzone, infatti, preoccupato di frenare l'estro di Dossena aveva predisposto per lui una doppia marcatura: Nicolini in prima battuta e Greco In seconda. Il che non sortiva però gli effetti sperati in quanto non soltanto Dossena mostrava capacità di saper eludere la marcatura giocando bei palloni di prima, ma c'era Bertoneri che veniva a trovarsi sovente libero. Il Torino, cosi, dopo aver provato un brivido al 6' per un veloce affondo sulla sinistra con cross da parte di Greco che Van de Korput - tra due avversari - allontanava provvidenzialmente di testa, spostava il baricentro del gioco nella metà campo ascolana, creando buone trame che portavano (11') ad una conclusione di Pulici bloccata da Brini senza difficoltà e quattro minuti più tardi al gol. Era Dossena che apriva con uno splendido diagonale per lo smarcato Bertoneri che, mentre De Vecchi lo inseguiva vanamente aveva modo di controllare, entrare In area e battere il portiere ascolano, bravo nell'arrivare a toccare la palla, ma incapace di deviarla sufficientemente. Mazzone a questo punto cambiava le marcature affidando proprio il mobilissimo Bertoneri (ancora un'ottima prova per il toscano) a Nicolini ma il Torino, sulle ali del gol, mostrava serenità nella manovra e capacità di rendersi ancora pericoloso. I granata legittimavano dunque il vantaggio con buone trame offensive, ispirate da Dossena con Bertoneri validissima ''spalla'': peccato che l'evanescenza di Pulici e Bonesso - un Bonesso a tratti quasi svagato - non arrecasse all'Ascoli grossi problemi. Ma ecco al 39' il Torino, con autolesionismo, rimettere in gioco il risultato: un errore di Ferri che mal controllava il pallone permetteva a Greco di portarsi sul fondo e crossare al centro per lo smarcatisslmo Nicolini, la cui conclusione di testa superava Terraneo ma trovava Danova in fase di recupero. E qui c'era il secondo, grave errore della retroguardia granata. Lo stopper, infatti, ribatteva mollemente rimettendo la palla sui piedi di Nicolini che, questa volta, non trovava difficoltà a mettere in rete. Tutto da rifare, dunque. Il Torino aveva fallito le occasioni per mettersi al sicuro e l'Ascoli puntualmente era giunto al pareggio. Per certi versi, fino a questo punto, sembrava la copia della partita di tre settimane prima, sempre al Comunale, quando i marchigiani avevano pareggiato con la Juventus. Una manciata di secondi dopo l'inizio del secondo tempo, però, il Torino ritornava in vantaggio in maniera insperata. Ancora Dossena effettuava un lancio, la cui traiettoria veniva allungata di testa da Pullci per Beruatto che, dall'altezza del vertice sinistro dell'area di rigore, però, spostato verso la linea del fallo laterale, crossava. Lui stesso spiegherà poi, onestamente, che non era nelle sue intenzioni fare tanto: ma sta di fatto che il pallone prendeva una traiettoria precisissima, scavalcava ilsorpresisslmo Brini e si infilava, a fil di traversa, all'altezza del secondo palo. Tanto casuale, quanto bello: e tuttavia questa rete restituiva al Torino un vantaggio fino a quel momento meritato. Le difficoltà per i granata sarebbero poi venute negli ultimi 20' con l'Ascoli proteso all'attacco ed il solo Mariani a cercare, con molto movimento, di arrecare problemi alla retroguardia marchigiana. Lottavano con i denti, i difensori granata di fronte alle folate offensive avversarle: avevano in Zaccarelli un generosissimo protagonista, in Van de Korput un preciso francobollatore dell'insidiosissimo De Ponti. Ma era Danova a riscattare l'errore del primo tempo, togliendo dalla linea di porta una ravvicinata conclusione di De Ponti, mirabilmente servito di tacco da Plrcher. Era l'83': i restanti minuti riservavano ancora qualche affanno ma nessun vero pericolo per la porta di Terraneo e per quel due punti che forse sono il primo capitolo della nuova stagione.