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Comunale
26/09/1982
h.15.00
TORINO - GENOA 1893 1-1 (1-0)
Torino
: Terraneo, Van der Korput, Beruatto, Ferri, Danova, Galbiati, Zaccarelli, Dossena, Selvaggi (all'84' Corradini), Hernandez, Borghi. A disposizione: Copparoni, Salvadori, Bonesso, Ermini. All.: Bersellini.
Genoa 1893: Martina, Romano (al 71' Bolto), Testoni, Corti, Onofri, C.Gentile, Faccenda, Peters, Antonelli, Iachini (al 71' Rusco), Briaschi. A disposizione: Favaro, Somma, Zarattoni. All.: Simoni.
Arbitro: Menegali di Roma.
Reti: Borghi 8'(T), Aut.Dossena 89' (G).
Spettatori: 19.765 di cui 11.006 paganti e 8.759 abbonati per un incasso di lire 69.567.000.
Note: Angoli 6-3 per Genoa.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 Settembre 1982]
La squadra di Bersellini sciupa la prelibata occasione di spiccare il volo. Si la sorprendere, e raggiungere, a un minuto dal termine, complice Dossena, incolpevolmente intervenuto sulla traiettoria della palla calciata su punizione dall'olandese Peters. Il pubblico, fradicio di pioggia, sta abbandonando lo stadio, già gustando il sapore dei due punti, conquistati grazie ad uno splendido colpo di testa di Borghi, quando arriva l'autorete. La delusione, dunque è particolarmente bruciante. Ma e bene dire che il ''pari'' non è una sorpresa, poiché nel secondo tempo con Faccenda (due volte) e con Testoni (traversa a portiere battuto), il Genoa poteva rimettere in equilibrio l'andamento della partita. Non capiamo se il Torino commette un errore di presunzione non assestando il gol del kappaò dopo quello di Borghi, oppure se paghi l'enorme capitale di energie sciupato durante un primo tempo brillante con una pirotecnica esibizione, tra esplosioni di mortaretti e lampi di bengala. Il Torino del primo tempo è un'orchestra intonata e compatta: il gioco è piacevole, la gente si diverte. Il movimento collettivo chiama alla stesura dello schema ogni uomo. Sono innate le alternative di cercare di sorprendere l'avversario. E ognuno balla, quasi sempre, di prima. Manca soltanto il contorno di altri gol. E' troppo poco quello segnato da Borghi. Anche se lo stesso attaccante ha la palla del raddoppio: da buona posizione calcia debole e male; ed anche se al 46' Antonelli si sostituisce a Martina per deviare di testa un'impeccabile punizione calciata dallo specialista Hernandez. Martina non ha altre preoccupazioni. E questa poca capacità produttiva del Torino preoccupa un po'. Dalla montagna del suo gioco, nasce infatti quel solo golletto iniziale. Il Genoa gioca a viso aperto; altro che barricate! Le previsioni della vigilia vanno deluse. Ma il Genoa del primo tempo non può nulla contro le proiezioni immediate e variabili del Torino, che sviluppa il gioco dove e quando vuole. Ma è il gol che manca. La difesa è ben registrata con Danova, con Galbiati e con un ottimo Van de Korput. Il centrocampo lavora palloni in continuazione; Dossena ed Hernandez rinnegano la propria personalità per mettersi al servizio del collettivo; Selvaggi e Borghi ''tagliano'' il campo in continuazione, scambiandosi di ruolo ad intermittenza e proponendo buoni ''uno due'' per i compagni che a turno, si sganciano dalle retrovie. Nel Genoa, un motore forse lento ad andare in carburazione ma efficace come un diesel, fa perno sul podismo assennato di Peters, sull'Inventiva (un po' spenta per la verità) di Antonelli e di Iachini e sulla grinta di Testoni. Davanti, l'isolato Briaschi impossibilitato a nuocere. Nel secondo tempo, la metaamorfosi. Il Torino non e più, o non sembra, in condizione di correre, impostare e contrastare come nella prima frazione di gara. Delle occasioni di Faccenda e della traversa di Testoni abbiamo parlato. C'è da registrare al 65' una buona infiltrazione di Antonelli (ma Terraneo è attento). Il Torino da come la sensazione di aver speso tutto, di smarrirsi nella pioggia che cade fitta e di cedere da un momento all'altro. Il motore genoano si e scaldato, Peters comanda il gioco con maggiore autorità, e più sostentamento gli danno Corti, Gentile, Antonelli e Faccenda. Altro che barricate, dicevamo! L'ostinatezza dei rossoblu e il calo del granata, confezionano un risultato ineccepibile.