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Comunale
17/10/1982
h.14.30
TORINO - SAMPDORIA 3-0 (2-0)
Torino
: Terraneo, Van de Korput (al 67' Torrisi), Beruatto, Ferri, Danova, Galbiati, Zaccarelli, Dossena, Selvaggi, Hernandez, Borghi (al 75' Corradini). A disposizione: Copparoni, Salvadori, Comi. All.: Bersellini.
Sampdoria: Bistazzoni, Ferroni, Pellegrini, Casagrande, Guerrini, Bonetti, Scanziani, Bellotto (al 75' Maggiora), Chiorri, Brady, Rosi. A disposizione: Rosin, Renica, Capannini, Monari. All.: Ulivieri.
Arbitro: Menicucci di Firenze.
Reti: Selvaggi 19', 45', 50'.
Spettatori: 36.034 di cui 27.127 paganti e 8.907 abbonati (il dato è parziale, la campagna abbonamenti non è ancora conclusa) per un incasso di 170.112.500 lire.
Note: Ammoniti Danova e Bellotto.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 Ottobre 1982]
Troppo forte, organizzato e spettacolare questo Torino per un avversario gravemente menomato nella forza offensiva e costretto a cercare di fare filtro, disperatamente, contro un avversario che lo sballottava e ne coglieva puntualmente tutti i punti deboli. La Sampdoria priva della temibile coppia d'attacco Francis-Mancini non si è mai arresa, ha lottato coraggiosamente, ma il Torino l'ha frastornata sin dall'avvio con la forza dei suoi giocatori, esaltati dalla disposizione tattica scelta con saggezza - non appena capiti, e lo ha fatto in fretta, gli elementi a disposizione - da Eugenio Bersellini. Tre a zero, ed è divario persin piccolo, per i granata. Le tre reti portano la firma di Selvaggi: di colpo il centravanti ha spazzato via le paure, il rischio affiorante di un complesso che lo stava assalendo proprio perché non riusciva a piazzare la palla in porta. Partito con molto slancio svariando sia a destra che a sinistra, ben sostenuto dai movimenti di Borghi (che andando a fare da frangiflutti si è preso una bella dose di botte), Selvaggi ha segnato un gol strepitoso dopo 19 minuti di gioco ed allora è diventato facile, per lui e per il Torino. All'inizio, pur dimostrando una evidente maggiore potenza, il Torino pareva dover soffrire perché la Sampdoria vista la situazione aveva infoltito il centrocampo, proprio la zona nevralgica del gioco in cui i granata sono considerati ''leggeri''. Lasciato in avanti solo Chiorri, dominato da Danova, con alle spalle l'ottimo Rosi (grande partita per continuità ed impegno) a dannarsi su tutti i palloni che gli capitavano a tiro. Ulivieri aveva creato uno sbarramento fitto con Bellotto su Hernandez e Casagrande su Dossena (scambiando poi le parti durante il gioco). Scanziani sui tre quarti per frenare Beruatto, Pellegrini a sinistra per contenere Van de Korput, e con il tentativo di liberare Brady. Ma Dossena si sottraeva ai disegni del tecnico avversario andando a sua volta a cercare l'irlandese il quale fra mancanza di punti di riferimento per i lanci, stanchezza per il mercoledì internazionale a Dublino, controllo granata, finiva per scomparire dalla partita, limitandosi a disimpegni mollo comodi e di nessun peso sul gioco della squadra. La Samp traballava perché il Torino mostrava la sua forza proprio a centrocampo,dove Dossena, Zaccarelli, Ferri lavoravano con grande sincronismo, dove Hernandez faceva ammattire i blucerchiati prima con giocale essenziali e dopo, con il risultato al sicuro, attraverso ''veroniche'' e tocchi felpati che hanno strappato ovazioni al pubblico granata. Un pubblico tornato folto: il tifoso, capta la sostanza e gli umori di una squadra. Questa gli piace, lo diverte, lo attira. Al pacchetto di centrocampo si univa spesso, con ottima scelta di tempo, il libero Galbiati e sulle estreme partivano al momento giusto Beruatto e Van de Korput. A proposito dell'olandese, Ulivieri si sarà accorto che è un ''suicidio'' aspettarlo in zona (con Pellegrini, appunto). Potendo lanciarsi con la sua falcata potente a pulita, Van de Korput (come Beruatto del resto) è stato una costante spina nel fianco della Samp, sino a quando non è stato ferito al volto in uno scontro volante, ed ha lasciato il posto al rientrante Torrisi, che logicamente deve ancora trovare il ritmo della partita. Persin difficile dare i voti in pagella ai granata, che sono i primi a preoccuparsi dell'eccessiva euforia. Meglio accomunarli tutti su una ottima linea di rendimento, tenendo conto delle reali attenuanti che merita la Sampdoria. Tuttavia il blocco-Torino ha offerto lunghi momenti di spettacolo vero, una capacità rimarchevole di tenere la palla e comandare il match. Una punizione di Hernandez fuori di poco (9') una terribile bordata di Van de Korput da fuori area alzata in angolo, un fallo (spinta) in area su Borghi non rilevato da Menicucci erano il prologo al primo gol al 19'. Hernandez apriva per Beruatto, il cui cross spioveva davanti a Bistazzoni nel folto della difesa ligure. Selvaggi scattava con bella scelta di tempo, controllava la palla e anticipava Bistazzoni con un tocco preciso. Andava poi a rimbalzare sopra l'incrocio dei pali una staffilata di Borghi, la Samp riusciva a farsi vedere in avanti con un tiro da fuori di Casagrande parato a terra da Terraneo, ed allo scadere del tempo il Torino raddoppiava. Una travolgente azione in profondità, avvallata da Hernandez era fermata da un fallo di Bonetti su Beruatto. Ancora l'argentino: calciava la punizione, al tiro diretto preferiva l'allungo a Beruatto il cui centro lungo era smanacciato alla meglio da Bistazzoni. Prontissimo Selvaggi coglieva la palla al rimbalzo e la infilava in rete di prepotenza, dal basso in alto. In avvio di ripresa il centravanti era toccato duro, ma si riprendeva in tempo per siglare il terzo gol, al 6'. Lunga azione granata palla sulla sinistra a Dossena che di esterno destro tagliava fuori tutta la difesa. Verso il secondo palo, alla sinistra di Bistazzoni. Selvaggi era pronto all'appuntamento. Preciso tocco volante e palla nel sacco per la definitiva chiusura del conto. Il Torino rallentava un po' il ritmo, la Samp poteva proiettarsi qualche volta oltre la metà campo ma senza impensierire Terraneo. I granata tenevano palla fra gli ''ole'' del pubblico. Hernandez si prendeva qualche momento di rifiato, ma sollecitato alla voce da Galbiatl e stuzzicato da Casagrande rientrava in partita con alcuni ''numeri'' spettacolari eseguiti con il suo sinistro magistrale. La palla spariva e ricompariva oltre nugoli di avversari. Patricio aveva anche la lucidità per saltare i tackles più rabbiosi. Finiva con una palla gol per Beruatto.