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Comunale |
28/11/1982 |
h.14.30 |
TORINO - CESENA 0-1 (0-0) Torino: Terraneo, Van De Korput, Beruatto (al 58' Borghi), Zaccarelli, Corradini, Galbiati, Torrisi, Dossena, Selvaggi, Hernandez, Bertoneri (all'85' Rossi). A disposizione: Longo, Benedetti, Salvadori. All.: Bersellini. Cesena: Recchi, Benedetti, Piraccini, Buriani (al 75' Arrigoni), Mei, Ceccarelli, Filippi, Gabriele (all'85' Oddi), Schachner, Genzano, Garlini. A disposizione: Delli Pizzi, Morganti, Agostini. All.: Bolchi. Arbitro: Bianciardi di Siena. Reti: Buriani 49'. Spettatori: 19.079 di cui 10.151 paganti e 8.928 abbonati per un incasso di 62.954.500 lire. Cronaca [Tratto da La Stampa del 29 Novembre 1982] Molti buoni proponimenti, tante belle intenzioni, poca sostanza. E' questo il bilancio che si può ricavare dai novanta minuti disputati ieri pomeriggio dai granata, in un'atmosfera umida-e piovosa. Il Torino, dopo aver perduto l'imbattibilità assoluta, ha perduto anche quella che si riferisce alle gare disputate In casa. Sembrava che ogni ambizione dovesse risolversi con un verdetto di parità, poiché il Cesena pareva gradire il punto e poiché il Torino costruiva cento per raccogliere zero. Invece c'era una fumata bianca: a celebrare il gol era però la squadra di Bolchi, al quale bisogna riconoscere una certa dose di spregiudicatezza per una dichiarazione rilasciata alla vigilia (In partenza non mi accontento del pareggio). I problemi del Torino non sono nuovi. Alla capacità di architettare manovre a tutto campo non fa, purtroppo, riscontro quella di finalizzare. E siccome il segreto del calcio è quello di mandare il pallone alle spalle del portiere avversario, si capisce quali disagi attualmente denuncino i granata. Sul piano dell'impegno assoluto non ci sono molti appunti da muovere; sembra però che, a volte, manchino rabbiose reazioni e la giusta dose di cattiveria In fase conclusiva. A ciò va aggiunta una congenita ''leggerezza'' degli uomini incaricati di concretizzare il gioco. Bersellini ha avuto, dal campionato sino ad oggi disputato, più di un responso chiarificatore. Tanto che ieri ha deciso di lasciare Borghi in panchina, cercando di arrivare al gol attraverso la manovra, con più frequenti infiltrazioni di Galbiati nel tessuto avversario, e con Hernandez avanzato in appoggio a Selvaggi. Un enorme quantitative di palloni spioveva infatti nell'area cesenate. Partivano dal piede di Beruatto, di Dossena, di Torrisi, di Zaccarelli e di Bertoneri; ma sui traversoni il Cesena non si faceva sorprendere. Bolchi, forse ordinava al suoi uomini di aspettare che il Torino si sfogasse in fraseggi a volte superflui e per niente ficcanti.E cercava di sorprenderlo in contropiede. Cosa che gli riusciva al 4' del secondo tempo, in classica azione di replica. I primi dieci minuti della partita erano tambureggiante Zaccarelli (due volte), Torrisi e Selvaggi tentavano di superare Recchi. Dopodiché il Cesena imbrigliava con Genzano (il migliore in campo), Filippi e Buriani la manovra del Torino, costretto a cercare spazio sulle zone laterali, impoverendosi perciò di pericolosità quando si avvicinava all'area avversaria. Tanti passaggi, nessun tiro. Una sensazione di impotenza che denunciava, in area di rigore, l'assenza di un elemento capace di catapultarsi di testa sul pallone. Si pensava che il tempo avrebbe dato ragione perlomeno all'impegno dei granata e alla loro buona volontà. Il tempo, invece, trascorreva invano. E il Cesena raccoglieva al 49' i frutti di una sapiente attesa. Volava sulla destra Schachner, puntuale il suo traversone sul quale si avventava Buriani. Terraneo, incolpevolmente, veniva superato. La partita del Torino era finita, poiché spostando ancora avanti il proprio baricentro consentiva all'avversario di rendersi più pericoloso in contropiede. Bersellini rinunciava a, un difensore (Beruatto) e faceva ricorso a Borghi; ma il terreno non si addiceva all'ex catanzarese. Continuavano a costruire gioco Van de Korput, Zaccarelli, Galblati, Dossena e Bertoneri. Ma latitavano le punte, e molto bravi erano sul fronte opposto Mei, Benedetti e Ceccarelli. Hernandez appariva poco incisivo, ancorché privo della collaborazione di Selvaggi e Borghi a ridosso del ''sedici metri''. Aveva una palla buona l'argentino, ma il suo tiro era centrale e Recchi era piazzato. E il Cesena andava vicino al secondo gol con un contropiede propiziato ancora da Schachner (micidiale quando ha spazio) e concluso dal claudicante Garlini con un bel rasoterra, che batteva Terraneo ma veniva respinto dal bravissimo Galbiati (82'). Il Cesena appariva insuperabile comunque sempre in rapporto alla pochezza offensiva del Torino. Inutili gli ultimi fuochi granata. Il Cesena vinceva (per la prima volta In trasferta) senza rubare nulla, ed usciva dallo stadio fra i consensi. Fischi, invece, per il Torino, che deve ritrovare concretezza e ordine nella stesura degli schemi. Ora c'è là sosta azzurra: giusto il tempo per riordinare le idee, e dimenticare questa seconda sconfitta consecutiva. |
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