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Comunale |
23/01/1983 |
h.14.30 |
TORINO - CATANZARO 1-0 (1-0) Torino: Terraneo, Van De Korput, Beruatto, Corradini, Danova, Galbiati, Torrisi, Dossena, Selvaggi, Hernandez, Borghi. A disposizione: Copparoni, Bertoneri, Bonesso. All.: Bersellini. Catanzaro: Zaninelli, Cavasin, A.Salvadori, Boscolo (al 46' Cuttone), Santarini, Pesce, Borello (al 67' Nastase), Braglia, Mariani, Bacchin, De Agostini. A disposizione: Bertolini, Venturini, Musella. All.: Leotta. Arbitro: Bianciardi di Siena. Reti: Hernandez 35' rig. Spettatori: 22.949 di cui 8.929 abbonati e 14.020 paganti per un incasso di 81.607.500 lire. Cronaca [Tratto da La Stampa del 24 gennaio 1983] Il tempo è galantuomo e dopo avere restituito al Torino Hernandez e Galbiati, gli offre una vittoria che serve al buon umore, al morale, alla tranquillità e alla classifica. Insomma, il rubiilo granata, dopo la siccità sofferta ad Avillino ricomincia a buttare acqua. Alla vittoria misurata ma indiscutibile sul Catanzaro, non ha però riscontro una prova collettiva altrettanto convincente. Troppi gli uomini che alternano eclissi a momenti di splendore, che sembrano sprofondare (come Torrisi e Danova) in un tunnel complesso, dove non riescono ad esprimere con buone ragioni, le loro capacità: e spesso smarriscono personalità, forse per le disapprovazioni che il pubblico a volte non gli risparmia. II Torino, utilitario al massimo, vince su rigore e spinge ancora più in fondo le residue speranze di un Catanzaro molto vitale e laborioso, ma assolutamente incapace di nuocere. A parte l'intervento di Terraneo su una punizione di Mariani (65'), il Torino corre un solo rischio al 18' quando Santarini si tuffa in ritardo su un invitante traversone di Braglia. Il resto della cronaca è affidata ai granata. Due legni (un incrocio e una traversa) con Hernandez, autore di colpetti di pennello su altrettanti calci piazzati (17' e 31'). Questi i freddi dati statistici servono a mimare una vittoria mai messa in discussione e arricchita, semmai, dalle conclusioni di Borghi (20') il quale colpisce fuori di poco una palla ballonzolante in maniera curiosa davanzi a Zaninelli, di Sekvaggi(66') il cui destro e tanto fiacco quanto impreciso, e ancora dell'agilissimo centravanti (88') che aggancia con ottima scelta di tempo il cross di Beruatto, con traiettoria conclusa sul lato sinistro della porta di Zaninelli.Ce n'è per avallare i due punti: ma restanno perplessità, poiché a tratti si ha come la sensazione che il bisogno del successo lo avverta più il Catanzaro che il Torino. Effettivamente, le posizioni in classifica giustificano due diverse necessità, o quanto meno l'intensità di tali bisogni, ma troppo frenata ci pare a volte I'iniziativa granata per non stupirci.Giocando con Corradini bloccato davanti a Galbiati, il Torino rimette il gioco nelle mani di Hernandez, di Dossena e di Torrisi. L'idea di non dare un segno frenetico agli schemi e prova d'Intelligenza e di furbizia, che riduce il rischio al minimo: ma perseverare in un balletto senza incisività a meta campo non produce molti efletti. Ogni palla sembra cadere in uno di quel mulinelli che si formano quando tira forte vento, con carta e polvere prima risucchiate e poi spazzate via. Tutto in un imbuto, dunque, molti errori, poco spettacolo e piion respiro sulle zone laterali del campo, ove spesso, per fortuna, spuntano i traversoni di Van de Korpute un po' meno di Beruatto. Torrisi. con Boscolo (poi Cuttone) che lo insegue a tutto campo, trova difficoltà a entrare in partita e non riesce quasi mai a scollarsi dal suo antagonista. Regge bene il Catanzaro, più vitale di quanto s'immagini, fresco di energie e certamente più impegnato di quanto faccia il Torino. Ma il lavoro di Braglia (bravissimo), di Boscolo e di Bacchin, non trova puntuale De Agostini, il quale non dà a Mariani (ragazzo maturalo e da segnalare Ira i più attivi) quell'appoggio che il collega merita. Solleva molto fumo Pesce, si dispera Cavasin su Selvaggi,si caricaSalvadori sull'alterno Borghi. Il Torino e più autoritario, tiene molto la palla, ma trova difficolta a disincagliarsi da quella ragnatela e si accentra con pigrizia. Per fortuna c'e Van de Korput. che rimette al centro(35') un pallone prezioso, deviato di testa da Dossena. calcialo successivamente da Selvaggi. C'è una prima deviazione: Hernandez ''lifta'' poi con il sinistro. Braglia apre le braccia e colpisce la palla in area di rigore. Bianciardi è deciso e indica che è penalty. Discussione fra l'argentino e Selvaggi, il primo s'incarica del tiro e fa l'1-0 che decide la patrita. Troppa lentezza notiamo però fra i granata quando assumono l'iniziativa (o è prudenza utilitaristica?): i catanzaresi paiono più decisi, anche se indubbiamente e collettivamente meno dotati in fatto di tecnica. Troppi passaggi sbagliali (molti sono di Dossena nel primo tempo), poi in cambiamenti di direzione per sorprendere un avversario che comunque fa del marcamento a uomo un'ossessione diligente e comprensibile, data la disperazione di una classifica deficitaria. Van de Korput e bravo sia nel controllare l'avversario, sia nel rilancio. Danova lavora bene per placare il caldo ardore del giovane Mariani. Corradini aspetta in zona Bacchin e lo fa con disciplina. Galbiati offre i soliti scampoli di tempismo e stile. Dossena dimentica il nebuloso primo tempo e si riscatta nella ripresa. Hernandez gioca di prima ma quando occorre congela il gioco con arte sudamericana. Del momento delicato di Borghi e Torrisi abbiamo detto. Peccato perche di questi tempi c'è un Selvaggi che si muove come un genietto maligno. In attesa del loro appoggio. |
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