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Comunale |
06/02/1983 |
h.15.00 |
TORINO - UDINESE 0-0 Torino: Terraneo, Van De Korput, Beruatto, Corradini, Danova, Galbiati, Zaccarelli, Dossena, Selvaggi, Hernandez, Borghi (all'82' Bonesso). A disposizione: Copparoni, Rossi E., Salvadori, Cravero. All.: Bersellini. Udinese: Corti, Galparoli, Tesser, Gerolin, Edinho, Cattaneo, Causio, Miano, Mauro (all'85' Orazi), Surjak, Virdis (al 71' Pulici). A disposizione: Borin, Chiarenza, De Giorgis. All.: Ferrari. Arbitro: Ballerini di La Spezia. Reti: - Spettatori: 25.811 di cui 16.883 paganti e 8.928 abbonati per un incasso di 104.066.000 lire. Note: Cielo sereno, sole pallido e freddo polare. Calci d'angolo 9-5 per il Torino; in Maratona un enorme striscione saluta il ritorno di Pulici al Comunale seppur con la maglia dell'Udinese. Cronaca [Tratto da La Stampa del 7 febbraio 1983] L'Udinese riesce a imporre la legge dello ' 0-0 anche a Torino. Ottiene il suo quattordicesimo pareggio del campionato senza neppure faticare troppo perché, tranne che per un breve scorcio del secondo tempo, i granata fanno di tutto per rendere anonima la loro partita. Colpe di squadra, ma soprattutto demeriti dei singoli. Il Torino non si può bocciare, ma va rimandato a un nuovo esame stagionale. Intanto, tutti restano con il dubbio: questa squadra si deciderà mal a fare un salto di qualità, a dare un senso a un campionato che fila via senza squilli di tromba? Tutte e due le squadre hanno dato una disarmante dimostrazione di impotenza, incapaci di vivacizzare il gioco con iniziative che potessero rendere interessante la partita. Non si può parlare di scarso impegno da parte di nessuno, ma la buona volontà non serve a creare emozioni. Il Torino, che non nasconde obiettivi internazionali, continuando su questa strada dovrà invece mettere da parte le sue ambizioni. Sembra sempre sul punto di fare grandi cose; poi ricade in errori e fiacchezze incomprensibili. Non si può obiettivamente dire che la squadra sia priva di una sua fisionomia, ma tutto sembra appena abbozzato, troppo precario: gli schemi vengono applicati in modo semplice e spontaneo, ma non si rischia troppo, non si cerca mai la puntata offensiva perentoria. I tocchetti di Hernandez, i turbillon di Dossena ormai votato a giocare ogni palla a ritmo frenetico, la lentezza di Zaccarelli e la buona volontà di un Corradini molto frenato a presidiare la sua zona, rendono il reparto compatto, ma poco efficace. Ieri l'argentino ha fatto un nuovo passo indietro, imbattendosi in una giornata piuttosto nera. Troppi errori, mai un lancio preciso alle punte, tanta fatica forse ma poco costrutto. La sua intesa con Dossena si è solo intuita. Beppe ha cercato di vivacizzare il gioco stimolato anche dagli incitamenti di un pubblico che sembra tornato amico, ma strada facendo si è perso, ha cominciato a sbagliare perdendo di lucidità. Come al solito la manovra d'attacco ha fatto capo a Selvaggi così tutto il gioco è confluito verso il centro, facilitando il compito della difesa friulana pronta a chiudere ogni varco. Le fasce laterali sono state ignorate o quasi. Solo Van de Korput ha cercato di aprire altre vie verso la porta difesa da Corti e si è battuto con grande generosità, lanciandosi in lunghe fughe sulla destra, imitato da Beruatto che a sua volta tentava di dare respiro alla manovra dalla parte opposta del campo. Ma i loro sono rimasti tentativi inutili: quando la palla tornava in possesso dei centrocampisti, ecco ripetersi la solita scontata manovra, ecco riaffiorare le pecche di sempre. A questo punto va poi aggiunto che in attacco Borghi continua a fornire prove deludenti. Anche ieri Bersellini l'ha rimpiazzato con Bonesso, dopo che i tifosi si erano ormai indispettiti per i suoi reiterati errori. Tranquilla invece la difesa. Terraneo ha salvato alla grande dopo 22 minuti su sventola ravvicinata di Tesser, Glabiati ha offerto una nuova dimostrazione di sicurezza, mentre Danova non ha faticato molto né con Virdis né con Pulici entrato al 71' e mal in grado di entrare nel rivo della partita. L'Udinese ha svolto diligentemente il suo compito, ma non ha mai cercato di affondare icolpi, limitandosi a verificare le intenzioni del Torino e a regolarsi di conseguenza. Non sembra più la squadra che ha battuto in trasferta grazie ad un gioco brillante Genoa, Fiorentina e Sampdoria. E' persino difficile valutare le prove del singoli perché nessuno ha giocato male, ma nessuno ha brillato. Anche i vari Gerolin, Miano e Causio sono sembrati spenti, già convinti prima di giocare che il risultato logico dovesse essere il pareggio ed anche quando sono riusciti a insidiare Terraneo, lo hanno fatto in scioltezza, senza puntare al gol con decisione. Il Torino ha illuso tutti partendo in modo travolgente. Al 5' Dossena raccoglie un centro di Zaccarelli e sferra un secco diagonale che sfiora il palo. L'Udinese risponde due minuti dopo con Virdis che salta due uomini in dribbling, ma spedisce a lato. Poi è ancora l'Udinese ad andare vicino al gol prima (19') con Miano che aggancia al limite dell'area e "spara" a fll di traversa, quindi al 22' con Tesser che ha una grossa palla gol. Ma Terraneo è bravissimo a respingere in uscita il suo sinistro a mezza altezza. Il Torino si scuote e replica con altrettanta pericolosità. Al 24' su un corner di Hernandez, Borghi fa l'unica sua azione degna di nota della partita, colpendo il palo alla destra del portiere Corti; quindi al 26' Van de Korput scambia con Galbiati e giunto sul fondo supera Corti con un rasoterra che Cattaneo respinge sulla linea di porta. Ripresa senza sussulti fino al 67' quando Borghi si fa largo sulla sinistra e, venuto a contatto in area con Cattaneo, cade a terra: l'arbitro Ballerini non ''abbocca'' e ammonisce il granata negando giustamente il rigore. Applausi per Pulici che entra in campo al 71' al posto di Virdis e si rende (77') protagonista di una curiosa azione, deviando con il corpo una punizione del compagno Surjak destinata ad impegnare seriamente Terraneo. I tifosi ringraziano. |
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