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La Fiorita |
10/04/1983 |
h.15.30 |
CESENA - TORINO 2-0 (0-0) Cesena: Delli Pizzi, Benedetti, Oddi, Piraccini, Conti, Ceccarelli, Gabriele (al 64' Martini), Moro, Schachner, Burian, Garlini (al 54' Righetti). A disposizione: Recchi, Mei, Filippi. All.: Bolchi. Torino: Terraneo, Van De Korput, Beruatto, Zaccarelli, Danova, Galbiati, Bertoneri (al 68' Comi), Dossena, Selvaggi, Hernandez, Borghi. A disposizione: Copparoni, Rossi E., Corradini, Salvadori. All.: Bersellini. Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa. Reti: Aut.Danova 68', Schachner 89'. Spettatori: 16.249 di cui 10.968 paganti e 5.281 abbonati per un incasso di 79.805.000 lire. Cronaca [Tratto da La Stampa dell' 11 aprile 1983] In una partita di calcio è sempre difficile stabilire se nella costruzione di un verdetto incidano più i meriti di una squadra (il Cesena, nella fattispecie) che i demeriti dell'altra (il Torino). La vestita contingente è comunque che gli uomini di Bersellini hanno disputato una gara strana, i cui sintomi disorientano e ci riportano ad esibizioni spersonalizzate come guelfe di Avellino e di Napoli. Forse il Torino attuale sta ancora cercando un'identità più chiara nelle partite esterne. Il Cesena ha usato prima il cuore e poi l'Intelligenza; il Torino ha invertito i termini dell'equazione e si è trovato a subire una classifica congelata, che non fa neppure un passo avanti nell'area Uefa. Il Cesena sbaglia perlomeno tre palle gol, si trova davanti un Terraneo impeccabile (il capolavoro il portiere lo compie al 43'su fucilata di Buriani) e segna due reti, anche se nell'azione della prima c'è l'incolpevole deviazione di Danova. Ma con quale opposizione il Torino ha protetto il proprio portiere? Non ci va di gettare la croce su nessuno, ma abbiamo la sensazione che senza la grande partita di Terraneo, di Zaccarelli e soprattutto di Dossena, e sema la buona volontà di Beruatto, il Torino di ieri si sarebbe letteralmente sciolto al sole tiepido della Romagna. Resta, comunque, un 2-0 che brucia tanto. La difesa, Terraneo a parte, è apparsa stranamente disattenta, superficiale, gigiona in alcuni momenti; soprattutto nel marcamento di Schachner sono nati equivoci, pericolosi. Fortunatamente per il Torino, il panzer austriaco alla volontà e alle grandi doti naturali non ha sempre accoppiato lucidità e precisione. Del reparto il solo Beruatto è stato all'altezza del compito, percorrendo infinite volte il lungolinea sinistro e centrando palloni non sempre, però, puliti. A centrocampo è mancato del tutto Hernandez, un giocatore che si esprime meglio al Comunale, lasciando ancora indefinita e incolore la propria immagine nelle partite in trasferta. Zaccarelli e Dossena hanno cercato di sospingere la squadra e di scuoterla da una sorta di inspiegabile torpore. Hanno gareggiato in bravura ed abnegazione; ha vinto l'azzurro per mezzo.. voto. Peccato sia loro venuto meno l'apporto di Bertoneri (sostituto dell'indisponibile Torrisi), generoso, ma controllatissimo da Benedetti, e dell'argentino, al quale si possono ascrivere due sole conclusioni nel secondo tempo (62', con palla sull'esterno della rete, ed al 72' con un destro debole verso Delli Pizzi). Davanti, tonto fumo e poco arrosto: Selvaggi, autore comunque di uno splendido colpo di testa che il portiere parava con sicurezza (66'), non era in giornata, mentre Borghi si dannava l'anima senza però risultati concreti (suo l'unico tiro granata nel primo tempo, al 27'). Mancando all'appello sei undicesimi, un Torino troppo sufficiente non poteva che subire ed aspettare il momento della punizione. I gol venivano solo net finale, ma sono il raccolto di una semina diligente e cocciuto, continua e feroce svolta in tutto l'arco della partita. Dopo quel colpo di testa di Selvaggi, che poteva finire in rete, il Cesena andava infatti in vantaggio: 67'palla rilanciata da Oddi, Dossena (costretto persino a fare il libero) entrava su Moro. C'era un rimpallo, il cesenate toccava con la mano, Agnolln stava zitto. Moro proseguiva e suggeriva per l'appena entrato Righetti; tiro, deviazione di Danova ed era l'1-0. Il Cesena, che ha costruito la vittoria sulla volontà ed anche sull'intelligenza, poiché dei granata non si è scoperto più di tanto, pur attaccando con buone cadenze, continuava a macinare gioco con l'inesauribile Buriani, con il diligente a preciso Moro e con il tenace Piraccini. Il numero 4 cesenate poteva già chiudere i conti, in quell'inizio folgorante dei romagnoli, quando al 4' e all'8' si beveva un paio di gol davanti alla porta (anche per l'opposizione di Terraneo e Beruatto). La difesa era dal suo canto attenta in Benedetti, Conti, Ceccarelli e Oddi. La seconda rete arrivava proprio mentre il Torino (era ora) dava segni di risveglio e di amor proprio. All'89' su controreplica, Schachner, altruista stavolta, allargava per Moro, il quale rientrava e pescava ancora l'austriaco, che da pochi passi infilava Terraneo. La difesa granata di marmo. E non era la novità della giornata. Il Torino pagava insomma anche le leggerezze del primo tempo (al 38' Galbiati aveva ribattuto dalla linea di porta un tiro ravvicinato di Schachner, al quale va anche addebitato al 46' un destraccio che si perdeva di poco sopra l'incrocio dei pali. Senza scoprirsi troppo il Cesena ha ridato fiato alle sue trombe; senza concentrarsi troppo il Torino ha messo il silenziatore a molti strumenti della propria orchestra. E ne è venuta fuori una musica da dimenticare presto. |
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