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San Paolo |
08/01/1984 |
h.14.30 |
NAPOLI - TORINO 0-0 Napoli: Castellini, Bruscolotti, Frappampina, Ferrario, Krol, Celestini, Caffarelli, Casale, De Rosa, Dirceu, Pellegrini. A disposizione: Assante, Della Pietra, Masi, Boldini, Palanca. All.: Santin. Torino: Terraneo, Corradini, Beruatto, Zaccarelli, Danova, Galbiati, Schachner, Caso, Selvaggi (al 57' Hernandez), Dossena, Pileggi (al 71' Francini). A disposizione: Copparoni, Ferri, Comi. All.: Bersellini. Arbitro: Pieri di Genova. Reti: - Spettatori: 50.560 di cui 33.958 abbonati e 16.602 paganti per un incasso di 145.464.000 lire. Cronaca [Tratto da Stampa Sera del 9 gennaio 1984] Secondo posto in classifica, una sola sconfitta, la difesa meno superata dell'intero gruppo: in base a queste considerazioni, il Torino trasferisce soddisfatto ai ricordi il girone di andata e si accinge a intraprendere la lunga volata verso il traguardo. Bersellini prende atto della situazione e commenta: "E' giusto che la Juve si sia aggiudicata il titolo d'inverno, è parimenti giusto che il Torino la segua a distanza ravvicinata. Almeno per ora, più in là ne parleremo.." La conclusione del tecnico, pur espressa con la semplicità consueta, lascia intuire baldanza e consapevolezza: suona insomma come una specie di sfida nonostante la gara di Napoli non abbia autorizzato, almeno sotto il profilo tecnico, eccessivi ottimismi da parte granata. L'allenatore però non condivide la diffidenza con la quale viene valutata la prestazione della sua squadra. "La partita - osserva - è stata molto bella nel primo tempo durante il quale abbiamo prodotto diverse azioni ben congegnate in virtù delle quali siamo frequentemente arrivati in area avversaria pur senza impegnare Castellini. Il Napoli ha fatto altrettanto ed è per questo motivo che considero positivamente gli sviluppi della prima parte dell'incontro. Nella ripresa, abbiamo giocato sotto un diluvio e il livello della manovra ne ha inevitabilmente risentito. Il Napoli ha prodotto una spinta molto forte sulla fascia destra mettendoci in difficoltà: proprio in questo frangente, però, è stata ribadita la forza della nostra difesa che si è confermata la più salda di tutte". Il Napoli recrimina sul risultato e Bersellini concede all'avversario soltanto un minimo diritto per farlo. Forse la squadra di Santin ha ragione ma non si può sicuramente affermare che il Torino abbia rubato il punto che ha strappato al San Paolo. "Ci tenevamo molto a tornarcene imbattuti da questa trasferta e abbiamo posto in atto le misure utili a raggiungere l'obiettivo". Perché ha preferito Pileggi a Hernandez? "Ho dato fiducia alla formazione che domenica si era battuta molto bene demandando a Pileggi il compito di fermare Frappampina, il quale si stava producendo in pericolose avanzate. Inizialmente è filato tutto liscio, poi il ragazzo ha accusato un colpo agli adduttori sinistri e ho dovuto modificare lo schieramento". Dalla formazione iniziale a un certo punto è scomparso anche Selvaggi: per quale motivo? "Mi interessava controllare il gioco - risponde il tecnico - e frenare gli inserimenti degli azzurri". L'ultima domanda, quella die tanti tifosi del Torino vorrebbero porre all'allenatore, riassume entusiasmi e apprensioni dell'ambiente: questa squadra è da scudetto? La risposta è decisa ancorché possibilista: "Potrebbe esserlo". Contro un Napoli che in questo campionato al San Paolo non ha ancora subito gol Il Toro sceglie di non rischiare. Bersellini: "Nessun furto" Lezione, sicuramente salutare, per il Torino a Napoli. E lezione sulla quale Bersellini e la squadra potranno meditare in tutta serenità, visto che il pareggio era il traguardo ed è stato raggiunto. Si può restare in zona scudetto anche lottando come in zona salvezza, ma non si può insistere nel fraseggio stretto su terreni inzuppati dalia pioggia e soprattutto non si deve concedere all'avversario l'iniziativa così a lungo, al punto che abbiamo lasciato Castellini senza voto (mal impegnato quindi) nelle pagelle. Il Napoli ha approfittato con grinta degli insperati spazi che gli avversari - ben bloccati nella loro metà campo, secondo l'intenzione denunciata dalla scelta di Pileggi al danni di Hernandez - e solo errori di conclusione e la bravura di Terraneo hanno impedito agli azzurri di vincere, come avrebbero meritato. E' probabile che la tattica granata prevedesse un lungo contenimento ed un finale in attacco, ma l'ultima mezz'ora di una partita già iniziatasi sotto la pioggia battente si è svolta sotto un autentico diluvio, e le condizioni atmosferiche hanno ancora favorito il Napoli. I granata infatti cercavano finalmente di arrivare al tiro, ma palleggiando assurdamente su un terreno impossibile. Evidente la loro intenzione, scarso però l'adattamento alla situazione difficile. Così il Napoli, per quanto alle corde anche a causa del grande dispendio di energie, giocando alla garibaldina e lanciando palloni a casaccio nell'area di Terraneo riusciva ancora a rendersi pericoloso, sfiorando il gol (salvataggio di Galbiati sulla linea). Hernandez, la cui esclusione non ci era piaciuta perché sottintendeva l'impostazione tattica vista in campo, ci tradiva una volta sul terreno al posto di Selvaggi, cercando persino il colpo di tacco su quell'acquitrino, roba da suicidio. E' andata cosi. Tutto si può dire di questo Torino, comunque, ma non che non sia umile. Almeno questo merito va dato alla squadra di Bersellini. E, ripetiamo, visto il risultato la trasferta è più che positiva. Altri potranno lasciarci in futuro le penne al San Paolo, di fronte ad un Napoli che staprendendo coraggio e che, pur se in situazione di classifica non angosciosa, avrà ancora bisogno di punti. Ma non sempre Krol troverà l'assoluta libertà di oggi, che ha reso persino superflua la continua assistenza di Caffarelli. La spinta partenopea è arrivata da Ferrario e soprattutto da Frappamplna ("pallino" granata di tre anni or sono), il gioco azzurro è giunto da Dirceu e Pellegrini a tratti incontenibili. Pellegrini ha sfondato spesso e volentieri sulla destra per arrivare al cross, Frappampina a sinistra per fare altrettanto: è stato davvero sorprendente vedere il Torino - che proprio con l'attenta guardia sulle fasce laterali aveva vinto la partita con la Sampdoria la domenica precedente - bucato con tanta facilità nelle zone di Beruatto e Corradini. In avanti è rimasto il solo Schachner. La prestazione dell'austriaco darà sicura mente adito a diversità di giudizio anche marcate: noi la consideriamo coraggiosa in quanto è difficile, per non dire impossibile, giocare isolati in avanti e per giunta contro un avversario che ha nella retroguardia gli elementi migliori. Da questa contraddizione fra gioco e risultato è nato il positivo punto del Torino a Napoli. E' chiaro, nonché meritorio, il sacrificio dei granata che grazie alla dedizione traggono il meglio da sé stessi. Ma siamo convinti che il pareggio poteva essere raggiunto in altro modo, lanciando almeno qualche pallone verso la porta di Castellini e non lasciando che il Napoli prendesse slancio - più di quanto non sperassero i suoi stessi tifosi - grazie alla larga possibilità di iniziativa che gli è stata concessa. La partita ha una cronaca a senso unico, in direzione Terraneo. Pieri è stato bravissimo a guidarla con autorità, a capire le difficoltà dei giocatori sul terreno. Forse avrebbe dovuto chiedere nel finale l'accensione dell'illuminazione artificiale, tanto era buio sul campo sotto il naufragio. Terraneo è stato impeccabile nelle uscite ed in alcune parate a terra, e graziato da Pellegrini (38') e De Rosa (80') i quali hanno sbagliato davanti a lui facili deviazioni. Al 70', Saltato da Caffarelli, il portierone granata ha sentito più che visto alle sue spalle, l'Impatto del pallone con il piede di Galbiati sulla linea. Era destino, evidentemente, che il pareggio da tutti voluto dovesse arrivare. |
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