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Comunale
26/02/1984
h.15.00
JUVENTUS - TORINO 2-1 (0-0)
Juventus
: Tacconi, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Prandelli (al 63' Vignola), Tardellil, Rossi, Platini, Boniek. A disposizione: Bodini, Caricola, Furino, Koetting. All.: Trapattoni.
Torino: Terraneo, Corradini, Beruatto, Zaccarelli, Danova, Galbiati, Schachner, Caso (all'81' Comi), Selvaggi, Dossena (al 66' Pileggi), Hernandez. A disposizione: Copparoni, Francini, Ferri. All.: Bersellini.
Arbitro: Bergamo di Livorno.
Reti: Selvaggi 55' (T), Platini 66', 76' (J).
Spettatori: 64.372 di cui 13.728 abbonati e 50.644 paganti per un incasso di 519.100.500 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 febbraio 1984]
Il timbro di Platini sul derby torinese. Dire che il francese ha vinto da solo la partita è sicuramente ingeneroso nel confronti degli altri bianconeri (soprattutto Rossi. Tardelli, Cabrini e Boniek) che hanno dato un marcato apporto alla squadra, ma se e il risultato a pesare - su partita e classifica - non c'è dubbio che questa sfida fra bianconeri e granata rimarrà legata ai due gol strepitosi di Michel. Hanno deciso un match che il Torino stava guidando verso lo zero a zero con una condotta di gara attenta, prudente, malgrado il progressivo calo di Dossena martellalo dagli avversari (prima Brio, quindi Cabrini e Prandelli. Un Torino che ha commesso l'imprudenza di stuzzicare l'avversarlo quasi rassegnato all'inutilità dei suoi sforzi offensivi con un gol di rapina (e di bravura) di Selvaggi al 55'. Era il pepe che mancava allo Juventus: i bianconeri avevano una reazione secca, decisa, ed il Toro perdeva di colpo gli equilibri che sino allora avevano fatto della sua zona una ragnatela solidissima. Platini, a lungo impegnalo in un lavoro di raccordo non privo di difficoltà, si spostava più avanti (Trapattoni aveva inserito Vignola in zona di spinta, mandando fuori Prandelli messo in formazione al posto dell'acciaccato Penzo) ed andava in gol al 66' ++++++++++ con un colpo di testa su perfetto cross di Rossi. Michel replicava dieci minuti dopo ron una punizione magistrale, cercando e trovando il "buco" propizio oltre la barriera, tra Galbiatiti e Terraneo. Non molto sicura, ma nemmeo tropop impegnata in difesa, la Juventus si è trovata inizialmente ad affrontare un Torino bloccatissimo nella sua metà campo, ed in modo intelligente: nessuna ammucchiata difensiva (solo Danova ad inseguire Rossi, abilissimo nello svariare, rientrare e ripartire) ma una serie di sbarramenti efficaci che toglievano spazio e respiro agli avversari. Platini lavorava molti palloni ma non trovava varchi utili per i lanci in verticale. Boniek per quanto concentrato e deciso non aveva spazio per distendere la falcata. Tardelli e Cabrini spingevano ma senza esito. I granata riuscivano ben raramente ad uscire in contropiede. Hernandez era in copertura e Sehachner tornava pure lui tanto che in molte occasioni si vedevano tutte le maglie granala nella +++++ loro metà campo. Una punizione alta di Platini (18'), un affondo di Boniek sul quale recuperava benissimo Danova (19') erano il magro bottino bianconero sino alla mezz'ora, quando Terraneo due volte si opponeva alle prime pericolose conclusioni avversarie. Bergamo perdonava a Boniek un fallo su Galbiati ed il polacco poteva presentarsi al tiro. La secca botta diagonale, rasoterra, era respinta di piede dal portiere in uscita, e sul corner ancora Terraneo volava a bloccare un pallone schiacciato bene di testa da Tardelli. Platini cambiava le scarpe per meglio aderire al terreno inzuppato dalla pioggia (ma comunque in ottime condizioni, merito del teloni e del drenaggio), ed intanto cominciava il calvario di Dossena, colpito duro da Brio sulla tre quarti campo, al 38'. Cominciava il calo progressivo del leader granata, un grosso handicap per la squadra che comunque reagiva, e si portava con maggior decisione in avanti senza peraltro indebolire i filtri davanti a Terraneo. Un debole colpo di testa di Hernanadez al 53' era la prima occasione di facile lavoro per Tacconi, al quale due minuti dopo non restava che da lamentarsi con i compagni per il gol di Selvaggi che portava in vantaggio i granata. Hernandez al limite dell'area vinceva (aiutandosi anche con il braccio?) un contrasto su Bonini, recuperava la palla di tacco la allungava a Selvaggi. Mezza giravolta in semilibertà del centravanti e botta nell'angolo alto alla destra del portiere bianconero. La frittata era fatta, ma per il Torino che si trovava investito dalla reazione avversaria, ed intanto perdeva definitivamente Dossena dopo la botta di Prandelli. Dossena, zoppicante ma orgoglioso, faceva cenni a Bersellini di voler restare in campo, ed era un errore. La Juve intanto spingeva con Vignola e Platini al 66' saltava con grande tempismo su Danova in recupero per poi schiacciare fuori della portata di Terraneo la palla dell'1 a 1 su assist di Rossi involatosi sulla sinistra. Un gol di rimessa, come riesce bene alla Juve. Ed una colpa del Torino schiacciato dopo un'ora buona di grandi attenzioni. Usciva Dossena, davvero malconcio, entrava Pileggi ma il suo vigore non bastava. Bergamo bloccava sul fuorigioco alcuni attacchi bianconeri (e Trapattoni balzava inviperito dalla panchina). Al 76' il secondo capolavoro di Platini. Punizione dopo fallo di Zaccarelli su Rossi al limite dell'area granata, primo tiro del francese respinto ma da ripetere perché scoccato prima del fischio di Bergamo. Seconda botta, e Michel infilava la palla sulla testa di Gaibiati - immobile - con Terraneo ostacolato dal compagno nel tentativo di intervento. Una ammonizione per reazione su Beruatto non turbava il lrancese. Che arretrava a dare una mano per reggere al distratto forcing granata, la Juve vacillava, ma reggeva. Tacconi resisteva ad una dura "entrata" di Comi sostituto di Caso, quindi bloccava a terra un pericoloso tiro cross di Beruatlo. Al 92' I bianconeri partivano in controplede, Terraneo usciva dall'area, sulla sua sinistra, per contrastare di piede Boniek e sul rimpallo favorevole a Rossi l'arbitro Bergamo chiudeva il derby. Dovevano restare, come sigillo, le due reti di Platini.