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Comunale |
16/09/1984 |
h.16.00 |
TORINO - ASCOLI 1-0 (1-0) Torino: Martina, Danova, Francini, Zaccarelli, Junior (al 79' Pileggi), Ferri, Caso, Sclosa, Schachner (all'89' Corradini), Dossena, Serena. A disposizione: Copparoni, Beruatto, Comi. All.: Radice. Ascoli: Corti R., Pochesci, Dell'Oglio (al 46' Citterio), Schiavi, Perrone, Bogoni, Vincenzi F. (al 73' Scarafoni), Marchetti, Cantarutti, Hernandez, Nicolini. A disposizione: Muraro L., Sabadini, Iachini. All.: Mazzone. Arbitro: Leni di Perugia. Reti: Schachner 20'. Spettatori: 25.695 di cui 10.993 abbonati e 14.702 paganti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 17 settembre 1984] E' durato mezz'ora il Torino, poi si è afflosciato. Ma in quella mezz'ora si è mosso da formica laboriosa ed ha messo in tasca un gol importante anche se discusso. Il Torino piaceva solo per mezz'ora perché solo in quell'arco di tempo rispondeva alle raccomandazioni di Radice, che erano quelle di mantenere i nervi saldi, di non lasciarsi innervosire dalle marcature strette dell' Ascoli e, se fossero arrivati, dai fischi del pubblico. I granata si sono disposti in maniera molto intelligente, hanno trattenuto la palla fra i piedi più del necessario in attesa di scovare, in quella ragnatela appiccicosa di Mazzone, lo spiraglio favorevole. Dopodiché, appunto verso la mezz'ora, la partita cambiava volto, e cominciava per i granata la confusione, con annessi disagi (rinvii cervellotici ed imprecisi). Ma quel famoso spiraglio era però arrivato e la lama granata affondava nel petto ascolano. Su questo colpo di coltello esistono, però, grossi sospetti di illegittimità. Quando al 20' Junior faceva filtrare il pallone al di là delle trincee bianconere, Dossena era in chiara posizione irregolare. L'arbitro Leni restava impassibile (anche perché impassibile era il guardalinee di settore) e il furbo Dossena depositava, con passaggio all'indietro, un pallone che Schachner non aveva difficoltà a sospingere, di destro, in rete. Esultava la tifoseria granata, anche perch&eavute; il gol era frutto di una superiorità che l'Ascoli non riusciva ad arginare. Era il momento più convincente dei granata, i quali davano aria al gioco e mandavano avanti e di lato due pedine fondamentali come Caso e Sclosa. Il primo usava la diligente arguzia degli uomini tattici, sempre presenti nell'azione, come una bussola preziosa; il secondo scompaginava il settore destro dell'Ascoli con dirompenti affondo, frutto di una giovanile vitalità. In mezzo, a usare il polmone e il cervello, stavano Ferri (il meno ordinato, ma utile), Dossena (ancora un po' appesantito, ma sempre qualitativamente valido) e Junior (cauto, ma prezioso ed elegante). La difesa aveva qualche disagio per la non facile marcatura di Vincenzi da parte di Danova, ma Francini non sbagliava palla su Cantarutti, di testa e di piede, mentre Zaccarelli, a parte una indecisione finale, era entrato con autorità in ogni settore. Schachner e Serena non avevano grosse opportunità per battere a rete, anche se si muovevano con sveltezza e con grosso impegno. Purtroppo l'Ascoli, con Nicolini e Marchetti, con Schiavi ed Hernandez (partita molto scolorita la sua) e con i mastini Pochesci, Perrone e Bogoni chiudeva ogni cardine e per il tandem granata non erano proprio rose. Ma il centrocampo del Torino, per ottemperare alle richieste di Radice, cercava soluzioni sulle zone laterali, da dove partivano però palloni troppo scontati (e non da fondo campo) per disorientare l'avversarlo. Prima del gol, un colpo di testa di Schachner (11') era deviato dall'attento Corti, mentre due minuti dopo Vincenzi mandava in pista un bolide cui Martina si opponeva con bravura fra gli applausi. Junior, vecchia volpe, al 32' si faceva apprezzare per un'astuta punizione con finta e con pallone sull'esterno della rete. Era l'ultimo fuoco del Torino. L'Ascoli metteva infatti fuori la testa, anche se gli schemi non trovavano la strada concreta. Dopo il riposo, la flessione granata si accentuava e l'Ascoli diventava ancora più rognoso. Calo del Torino, crescita dell'Ascoli? E' uno di quel dubbi che accompagnano all'uscita dallo stadio che sembrano senza soluzione. Il gioco del calcio pareva essersi allontanato dallo stadio e, per qualche momento, la palla veniva sballottata di qua e di là, con la confusione che lasciamo immaginare. Nel caos, il Torino non perdeva però la calma davanti al contingente prevalere dei Nicolini e dei Marchetti, ben assecondati dal difensori. La stanchezza (la preparazione pesa ancora?) faceva commettere tanti errori. Al 53' su punizione Vincenzi scagliava la palla sull'esterno della rete e al 57' Francini sfiorava il raddoppio con un bello stacco di testa su assist pulito di Junior. Poi era Schaehner ad andare via in contropiede al (65'), ma Corti apriva le braccia e in qualche modo rimediava. Junior, bravo e diligente, veniva fatto rientrare negli spogliatoi affinché non corresse rischi inutili. Due Importanti punti per il Torino, dunque. Anche perché in quella mezz'ora iniziale si è visto qualcosa di buono. Le ultime annotazioni sono per l'arbitro Leni: al di là dell'errore commesso sul penalty (e il segnalinee, comunque, dove guardava?) ne ha accumulati altri di valutazione, rovesciando le colpe, dunque le punizioni, e fermando per fuorigioco inesistente Schachner (44') lanciato in gol. |
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