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San Paolo
10/02/1985
h.15.00
NAPOLI - TORINO 2-1 (1-1)
Napoli
: Castellini, Bruscolotti, De Simone, Celestini, Ferrario, Marino, Bertoni D. (all'85' De Vecchi), Bagni, Caffarelli, Maradona, Dal Fiume (all'88' Boldini). A disposizione: Di Fusco, Penzo, Carannante. All.: Marchesi.
Torino: Martina, Danova, Francini, Galbiati, Junior, Ferri, Zaccarelli, Sclosa, Schachner (al 56' Comi), Dossena, Serena. A disposizione: Copparoni, Beruatto, Corradini, Pileggi. All.: Radice.
Arbitro: Redini di Pisa.
Reti: Junior 7' (T), Maradona 23' rig. (N), Caffarelli 49' (N).
Spettatori: 79.707 di cui 67.398 abbonati e 12.309 paganti.
Note: Ammoniti Sclosa, Bagni, Junior e Castellini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 11 febbraio 1985]
Vedi Napoli e poi chiudi? Il miraggio-scudetto, forse, è svanito proprio al San Paolo per il Torino che adesso accusa un ritardo di quattro punti dal Verona. Ha fallito l'appuntamento con una vittoria importantissima, che sembrava alla sua portata dopo la punizione-capolavoro di Junior: raggiunto dal rigore accordato con troppa severità da Redini, caduto nella trappola del.. cascador Celestini, inciampato nel piede del brasiliano e trasformato da Maradona, ha perso la testa e la partita, lasciandosi sorprendere dal gol di Caffarelli in apertura di ripresa e producendo una disordinata e sterile reazione nella vana ricerca del pareggio. E' la terza sconfitta esterna, dopo quella di Cremona e all'Olimpico con la Roma, la quarta complessiva. Al di là del risultato negativo, ciò che preoccupa è la flessione accusata nel secondo tempo da alcuni uomini, compreso Junior che, braccato dal feroce Bagni, è rimasto coinvolto nello sbandamento generale dopo una grande partenza. Lo stesso Dossena, autore di buoni spunti, ha perso lucidità progressivamente sia per le continue accelerazioni, cui lo sottoponeva Celestini, sia per la mancanza di collaborazione da parte del laterali Sclosa e Zaccarelli. Le punte Serena e Schachner (poi Comi) non hanno ricevuto molti palloni, ma hanno inciso poco o niente. Il centrocampo, che poteva contare su un uomo in più per la staticità di Maradona, non ha assunto l'Iniziativa con continuità e non ha garantito sufficiente protezione alla difesa, non sempre attenta e pronta a chiudere tempestivamente sul contropiedi del Napoli (vero Galbiati?). I granata non hanno saputo approfittare di un Maradona sceso in campo con una gamba sola, per i postumi dello stiramento alla coscia sinistra (l'argentino, cui nell'intervallo è stata praticata un'iniezione di novocaina, non giocherà in Coppa Italia a San Siro con il Milan). Dieguito ha fatto da comparsa, giustificando la sua presenza con il penalty-pareggio. In tutta la gara ha effettuato una sola conclusione (67') di destro, troppo debole per creare problemi a Martina, su azione propiziata da un involontario passaggio di Junior all'argentino. Su Maradona ha agito prevalentemente Danova (e saltuariamente Ferri) che, conoscendo le imperfette condizioni fisiche dell'avversarlo, si è concesso qualche sganciamento, ma senza esito. A Maradona non mancano le attenuanti: non poteva scattare e non è giudicabile. Una sola attenuante, generica, per il Torino: il rigore. Per il resto la squadra di Radice s'è illusa di avere in pugno l'incontro dopo un quarto d'ora brillante, sui migliori livelli, durante il quale s'era meritatamente portata in vantaggio all'8' con un calcio franco di Junior alla Maradona: la parabola da oltre venticinque metti, ad effetto, si abbassava di colpo, oltre la barriera, lambendo il palo sulla destra di Castellini, incolpevole. I granata sembravano padroni del campo, sfioravano il raddoppio due volte: prima con Dossena, che triangolava con Junior e di piatto spediva a lato di poco (11'), poi su corner di Junior per Ferri che sparava un gran destro da fuori area a fil di traversa e Castellini, con un balzo prodigioso, sventava In angolo (15'). Il Napoli, che aveva impegnato Martina (12) con un destro al volo di Bertoni, bene imbeccato da Maradona, era rimasto a guardare dando la sensazione d'impotenza. Falsa impressione. Pur giocando in dieci e mezzo (la metà valida di Maradona), gli azzurri cominciavano a sfruttare le fasce laterali con De Simone e Celestini il quale "cercava" il rigore con insistenza. Faceva le prove generali al 20', quando Galbiati lo stoppava, irregolarmente, appena fuori area, e ci riusciva con successo al 24', urtando su Junior che si era fermato. Redini, compensando precedenti ingiustizie del suoi colleghi (come i due gol annullati a Caffarelli) indicava il dischetto fra le proteste di Junior il quale, da quel momento, veniva bersagliato dai fischi ogni volta che toccava il pallone. L'1-1 dava morale al Napoli e la partita si surriscaldava: riaffioravano le vecchie ruggini dell'andata. Radice veniva richiamato perché si agitava in panchina dopo un duro sandwich su Junior di Bruscolotti e Bagni sotto i suol occhi. E poi veniva ammonito Sclosa, cui più tardi si aggiungevano Bagni, Junior e Castellini. Martina usciva di piede per stroncare un'incursione di Bertoni e, su capovolgimento di fronte (35') Schachner - cross di Junior e velo di Serena - sprecava una buona palla-gol. Era l'ultima grossa occasione per il Torino che si offriva al contrattacchi del Napoli e Martina era chiamato al lavoro (42') su un diagonale ravvicinato di Bertoni. La difesa granata si lasciava sorprendere al 50' da una veloce triangolazione tra Marino e Bertoni, che, intelligentemente, anziché tirare, serviva Caffarelli il quale aspettava l'uscita di Martina e, di piatto destro, piazzava il match-ball. L'affanno s'impossessava dei granata. Radice toglieva l'evanescente Schachner ed inseriva Comi (55') spostando Ferri temporaneamente su Maradona, con Danova su Caffarelli. Era il Napoli pero a rendersi sempre più pericoloso di rimessa. Dopo un'opportunità sciupata da Maradona, al 71' Dal Fiume serviva una palla d'oro a Bertoni che, a colpo sicuro, indirizzava clamorosamente fuori. Al 75' un bel destro di Caffarelli dava l'illusione del gol, spegnendosi sull'esterno della rete. Ma ormai i giochi erano fatti.