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Olimpico di Roma |
06/10/1985 |
h.15.00 |
ROMA - TORINO 2-0 (1-0) Roma: Tancredi, Gerolin, Bonetti I, Boniek, Nela, Oddi, Conti B. (all'89' Lucci), Cerezo, Pruzzo (all'85' Ancelotti), Giannini, Tovalieri. A disposizione: Gregori, Di Carlo, Graziani. All.: Sormani e Eriksson. Torino: Martina, Corradini, Rossi E., Zaccarelli, Junior, Ferri I, Pileggi, Sabato, Schachner (al 74' Osio), Dossena, Comi. A disposizione: Copparoni, Beruatto, Cravero, Pusceddu. All.: Radice. Arbitro: Lo Bello di Siracusa. Reti: Conti B. 41', Tovalieri 87'. Spettatori: 60.111 di cui 42.439 paganti e 17.672 abbonati. Note: Espulso il tecnico del Torino Radice per proteste. Cronaca [Tratto da La Stampa del 7 ottobre 1985] La Roma tiene fede al suo ruolo di nuova, o ritrovata, ''grande'' e il Torino incontra la prima sconfitta di stagione, dopo amichevoli, coppe nazionale e internazionale, e avvio di campionato. Il punteggio è eccessivo, arrotondato in chiusura da un'imprudenza granata resa necessaria dal tentativo di recuperare, ma la vittoria dei giallorossi è pienamente meritata. Inutile parlare di affaticamento per la battaglia di Atene, di casualità del gol (bellissimo per esecuzione) di Conti, quando si ha in campo uno Schachner che non fa una cosa giusta o soltanto utile in 73 minuti, o anche quando il creatore del gioco Dossena sbaglia ventidue passaggi. Erlksson ha ottenuto dalla Roma la verticalizzazione clie da sempre, dalla sua venuta in Italia, predica come unica formula vincente. Lo ottiene, questo gioco verticale, grazie al dispendio di energie al limite dell'esaurimento di Tonino Cerezo, un uomo che lui non aveva affatto giudicato indispensabile, al lavoro continuo anche se senza acuti di Boniek, è agli inserimenti continui di Nela sulla fascia sinistra. Contro il Torino schierato con schema rigido di marcatura affidato a Corradini ed Ezio Rossi, sui due avanti giallorossi, l'attacco giallorosso sarebbe passato difficilmente se Conti non avesse ritrovato insieme con la botta vincente, anche il coraggio per scagliarla. La crisi della Roma iniziò già alla fine dell'ultimo campionato giocato con Liedholm in panchina, per l'improvvisa mancanza di tiratori, ed è proseguita per tutto lo scorso anno. Conti segnò un solo gol nella passata stagione, giusto in chiusura. S'è svegliato assai prima e potrebbe essere il segno di una situazione che sì avvia a mutare radicalmente. Devono però trovare coraggio e decisione anche gli altri, da Cerezo' a Boniek, a quell'ex giovane, Giannini, che si avvia alla maturazione con pericolosi regressi Deve fluire il gioco a centrocampo dove i granata hanno dominato dal principio alla fine, saltati e messi in difficoltà soltanto dagli Improvvisi rovesciamenti di fronte. Dall'altra parte la sconfitta viene vissuta senza drammi, ma resta una certa rabbia per come il risultato s'è venuto a determinare. Radice aveva bloccato bene la cerniera di centrocampo, mettendo più volte davanti ai marcatori piuttosto che dietro, uno Zaccarelli fantastico per tempismo, decisione, e precisione nei lanci. La rete a centrocampo funzionava bene con Ferri e Sabato a recuperare palle, Junior a pendolotra difesa e attacco. Pileggi? Sempre presente dove occorreva. Meno bene, molto meno, Beppe Dossena. L'asse verticale della manovra che dovrebbe appunto basarsi su di lui e su Junior, diventava una linea spezzata. O Dossena non era pronto a ricevere la palla o eran dolori quando la smistava, preferibilmente agli avversari, rare volte ai compagni, ma allora sempre fuori misura. Comi doveva esaurirsi a rientrare spesso, a coprire gli sganciamenti di Nela, mentre Schachner non riusciva proprio ad azzeccare un solo fondamentale calcistico. Da lui si vorrebbero i gol, ma per arrivare a tirare bisogna, ad esempio, impadronirsi del pallone, controllarlo con uno stop, girarlo al volo con buona coordinazione. Tutto questo Schachner, almeno, lo Schachner di queste settimane, non è in grado di fare, e allora meglio il giovane Osio, deciso e capace.Questo schema granata ben articolato, malgrado la doppia zoppia, è saltato verso la fine del primo tempo, dopo che Tancredi aveva tremato (36') vedendo sfilare a fianco del proprio palo sinistro una bomba di Junior. Lo Bello probabilmente sbagliava nel concedere una punizione alla Roma per un fallo inesistente di Ferri su Conti. E' il 41', la battuta corta viene ripresa da Junior che a centro area cerca l'appoggio invece della respinta decisa, palla a Sabato che se la fa soffiare da Conti, ancora un tackle vincente con Rossi, gran botta diagonale e palla che si infila sul palo opposto.Il Torino tramortito lascia partire per la prima volta Nela sulla sinistra, cross troppo lungo per Pruzzo, ma no nper Toavlieri che incorna senza stacco, fuori bersaglio.. Erano passati trenta secondi dal primo gol e la partita poteva decidersi in quel momento. Riprendevano invece gradatamente in mano la partita i granata, per giocarsi tutte le proprie chanches in avvio di ripresa. Purtroppo perloro c'era Schachner a concludere, e poi cominciava a sbagliare persino Junior. Radice lasciava come ultima volontà alla panchina, dopo l'espulsione, la sostituzione di Schachner con Osio, ma il Torino viaggiava ormaisbilanciato in avanti e quel Nela partiva troppo spesso tutto solo lungo la linea laterale. Centrava metodicamente, e nessuno raccoglieva, però era spina costante e avrebbe potuto anche concludere da solo all'80': sempre mancanza di coraggio. I giallorossi avevano annaspato un pò al 63' su un contropiede di Comi salvato da Tancredi, e poi all'81' una combinazione Osio-Comi-Osio chiusa con una bella botta del granata, dava a Tancredi la possibilità di conquistare il sette in pagella. Il due a zero veniva come logica conseguenza dell'arrembaggio granata. Martina aveva rimediato su Tovalieri libero dopo una galoppata di mezzo campo, Nela aveva imperversato avanti e indietro e all'89' tornava un'altra volta incontrastato fino a fondo campo: cross e Tovalieri di piatto questa volta non poteva mancare. |
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