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Comunale |
03/11/1985 |
h.14.30 |
TORINO - BARI 1-0 (0-0) Torino: Martina, Corradini, Rossi E. (al 76' Pileggi), Zaccarelli, Junior, Ferri I, Beruatto, Sabato, Schachner, Dossena, Comi. A disposizione: Copparoni, Cravero, Pusceddu, Osio. All.: Radice. Bari: Pellicanò, Cavasin, De Trizio (al 73' Carboni), Cuccovillo, Loseto II, Piraccini, Sola, Sclosa, Bergossi (al 73' Bivi), Cowans, Rideout. A disposizione: Imparato, Gridelli, Cupini. All.: Bolchi. Arbitro: Bianciardi di Siena. Reti: Rossi E. 62'. Spettatori: 26.798 di cui 15.776 paganti e 11.022 abbonati. Cronaca [Tratto da La Stampa del 4 novembre 1985] L'intervento della cavalleria, come nel film dei cappelloni, ha risolto il problema. Ezio Rossi è arrivato da dietro, ha controllato il pallone e di sinistro da oltre 20 metri, con una gran fiondata, ha infilato nell'angolo basso. Un bel gol, il primo in serie A del ragazzo, una vittoria sul Bari sofferta e preziosa, cosi il Torino ha chiuso il suo pomeriggio di fuoco al Comunale, conquistando il fortino dopo lunghi assalti affannosi. Non è la prima volta che capita, sudori e fatica intendiamo, e non sarà neppure l'ultima, i giocatori granata e i tifosi e Radice e noi stessi dovremo abituarci a soffrire. Per la veritàil Torino, su questo piano, è stato ieri ammirevole, anche se il gioco, per i puristi del calcio, non è stato tale da accendere fiamme speciali. Ma tante cose si possono dire sul Torino, a voler essere sottili, eccetto che manchi di temperamento e carattere, è il grande cuore granata di cui molto si parla e non è un'invenzione. Dunque, come non applaudire una squadra che tutto ha dato e ha anche vinto? La partita col Bari è stata certamente più dura del previsto, e aveva ragione Radice a mettere in guardia i suoi ragazzi da prematuri ottimismi. I pugliesi, ben disposti in campo da Bolchi e concentrati il giusto, come i granata, si sono difesi con ordine e accanimento, lottando su ogni pallone e mostrando un volto ben diverso da quello poco ammirato due domeniche fa, quando furono travolti al Comunale dalla Juventus di Platini. Ne è dunque uscita una gara ruvida, spigolosa, giocata sull'agonismo più che sulla tecnica, con 5 ammoniti e tanti interventi fallosi, e questo spiega insieme i furori e le difficoltà dei granata, che per disposizione di gioco e attitudine del singoli non gradiscono la necessita di attaccare preferendo all'assalto la rapida manovra di rimessa. Il Bari ha resistito per oltre un'ora, fra i comprensibili, crescenti nervosismi, del Torino che non riusciva a trovare i giusti spazi malgrado il grande movimento di Schachner in avanti e l'impegno di Junior dappertutto. Marcati strettamente a uomo, aggrediti, chiusi da una difesa molto abile nel gioco aereo, i granata di Radice sono stati costretti ad accentuare l'aspetto agonistico della gara. E quando si corre molto, si sa, quando bisogna aumentare il ritmo e toccare di prima, ci finisce anche per sbagliare Stavolta, ci pare, non è stata una questione di punte. Schachner non ha segnato, ahimè, vecchio problema, però ha giocato una buona partita. Scatti, impegno, ricerca di spazi, lotta, e soprattutto nessun errore sotto rete, particolare che in passato gli aveva sovente macchiato la pagella. Anche Comi è stato dignitoso, bello il suo tocco all'indietro che ha portato al tiro vincente di Ezio Rossi al 63', e dunque non ci sentiamo di dare agli attaccanti le colpe delle difficoltà granata sulla strada del gol. Ieri, in parte, sono mancati icentrocampisti, magnifici sul piano dell'Impegno, sicuro, ma piuttosto avari di appoggi smarcanti, che poi a a ben vedere sono le cose che fanno grandi e felici gli attaccanti. Junior, Sabato e Dossena hanno corso fino a scoppiare, e forse sarebbe stato meglio che almeno uno dei tre si fosse fermato un poco a pensare, il resto l'ha fatto il Bari, generosissimo ma tutto sommato fragile in attacco dove Rideout e Bergossi, lasciatisoli in avanti, sono stati bloccati senza fatica da Corradini ed Ezio Rossi, fra i migliori del Toro insieme a Zaccarelli, la vecchia bandiera. Nel Bari ci è piaciuta la difesa, e l'abilita con cui i centrocampisti, specie Sclosa e Piraccini, hanno sostenuto il reparto arretrato. Cowans non è andato male, ma dev'essere giudicato in altre partite, lui che èil regista e che ieri, invece, ha dovuto rompere anziché costruire. Ci pare abbastanza inutile aggiungere, dopo quanto abbiamo scritto finora, che il Torino è stato quasi sempre in attacco. Ma le occasioni da gol dei granata, occasioni vere, sono state poche. E così i pericoli per Pellicanò, che nel primo tempo ha sudato freddo soltanto su un palo di centri di Junior e su un tiro-cross di Sabato (31') finito sul paletto di ferro, oltre la traversa. Martina, dal canto suo, è intervenuto una sola volta, e bene, per deviare in angolo al 20' una punizione di Sclosa. Nella ripresa il Torino ha stretto i tempi e la difesa del Bari è stata costretta ad un lavoro, forse, superiore alle sue possibilità. Gli attacchi del Torino sono diventati assalti, magari confusi ma sempre assalti, e al 63' è arrivato da dietro Ezio Rossi con il suo sinistro nell'angolo, dopo che il pallone era passato dal piede di Beruatto a quello di Sabato, pronto e bravo a centrare in acrobazia per la testa di Comi, pronto e bravo anche lui a toccare indietro per il giovane difensore in vena di gol. Niente altro, poi, fuorché una traversa di Junior su punizione al 68' e l'uscita di Ezio Rossi al 76', brutta botta alla coscia destra, In forse la sua presenza a Spalato, un modo poco felice di festeggiare il primo gol in serie A. |
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