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Bentegodi
22/12/1985
h.14.30
HELLAS VERONA - TORINO 1-0 (1-0)
Hellas Verona
: Giuliani, Ferroni I, Sacchetti, Tricella, Fontolan I, Briegel, Bruni (all'87' Galbagini), Volpati, Galderisi (all'88' Marangon), Di Gennaro, Elkjiaer. A disposizione: Spuri, Vignola, Turchetta. All.: Bagnoli.
Torino: Copparoni, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior, Ferri I, Rossi E., Beruatto, Schachner (al 72' Osio), Dossena (al 46' Lerda), Comi. A disposizione: Biasi, Cravero, Pusceddu. All.: Radice.
Arbitro: D'Elia di Salerno.
Reti: Galderisi 37'.
Spettatori: 24.692 di cui 8.503 paganti e 16.189 abbonati.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 dicembre 1985]
Vigilia di Natale semplicemente assurda per il Torino a Verona, inevitabilmente assurde le nostre pagelle che ''premiano'' la squadra che ha perso. Eppure è andata cosi, ha vinto chi ha giocato peggio, chi ha finito la gara in affanno aspettando il fischio di chiusura. I cambi tattici operati da Bagnoli negli ultimi tre minuti (Galbagini per Bruni e Marangon Junior per Galderisi) ed i ritardi nei rinvii del portiere Giuliani testimoniano come i granata siano andati all'attacco sino all'ultimo istante. Peraltro, senza riuscire a pareggiare il gol balordo - unica decisiva disattenzione di una difesa per il resto perfetta tanto che Copparoni è rimasto disoccupato - realizzato di testa da Galderisi (il primo della stagione per il piccolo attaccante, evidentemente era destino) al 37' di gioco, dopo che un clamoroso errore del pure encomiabile, per impegno e ritmo, Schachner ed un palo dello stesso austriaco avevano salvato i glalloblù. Le colpe ovvie del Torino sono quelle solite, tanto gioco e nessun gol, ma per una volta i granata possono essere assolti lo stesso, e ne sa qualcosa Giuliani eroe della giornata veronese per due o tre parate decisive, e per la sicurezza con la quale si è disimpegnato in uscite, nel folto di mischie paurose davanti alla sua porta. Ed in mezzo all'assurda, ripetiamo, sconfitta granata, anche la strana ''sostituzione tecnica'' di Beppe Dossena, per noi autore di un primo tempo pregevole. Radice ha fatto, e spiegato a denti stretti, le sue scelte, il giocatore ha mostrato grande freddezza all'uscita dal Bentegodi, il Torino nella ripresa ha continuato ad attaccare avanzando Junior, ma resta il fatto che la decisione del tecnico (anche se ha portato un gioco con meno fraseggi e più sciabolate in profondità) ha lasciato perplessi, malgrado il Verona ormai chiuso in difesa del vantaggio non concedesse più di giocare, ma potesse essere infilato soltanto con un'azione di forza. Spiegabile invece la sostituzione di Schachner nel finale: Walter aveva dato tutto, e fatto molto, ma l'area del Verona non gli offriva più spazi nei quali scattare. Il Torino ha tentato inutili assalti con il trio Primavera Lerda-Comi (più arretrato)Osio, ma ancora Giuliani ha detto gli ultimi ''no''. Radice insomma si è accorto che il gol poteva giungere solo con una deviazione in mischia, ed ha cercato di far valere la freschezza dei pivelli. Nel finale c'erano otto giocatori fatti in casa all'assalto del Verona, guidati da uno Zaccarelli sempre strepitoso e da un Junior in netto crescendo: sarà una soddisfazione questa, ma non attenua sicuramente l'amarezza. Il Torino ha iniziato con il consueto grande movimento del difensori (scambi di marcature, inserimenti in avanti) cercando di portare al tiro sia Corradini che Ferri e Beruatto, ma ogni tentativo è andato a vuoto. I cambi operati da Radice si inquadrano in questa situazione: le difficoltà di andare in gol sono evidentemente una sorta di disperazione, ed il tentarle tutte è in definitiva il segno di una ricorrente incapacità. Il Verona non ha convinto neppure i suoi tifosi. Sempre combattivi i due stranieri, Galderisi risvegliato soltanto dal gol, ma Di Gennaro, Bruni e Sacchetti sono parsi sotto tono ed hanno sofferto il ritmo del centrocampo avversario. Il Torino, partito con autorità, ha sicuramente contribuito a mettere in soggezione gli avversari. Mentre i granata avanzavano palleggiando, con scambi rapidi, il Verona sceglieva subito la strada più semplice del lancio lungo per le punte, saltando il centrocampo dominato dalla squadra di Radice. Al 13' Dossena (ottima partenza la sua) con un lancio verticale liberava Schachner oltre la difesa, ma l'austriaco graziava Giuliani con un tiro sbilenco abbondantemente a lato. Un minuto dopo ancora su invito di Dossena, Schachner compiva stavolta una prodezza: saltava Ferroni e batteva al rimbalzo vedendo il pallone stamparsi sul montante alla destra del portiere. Era il segno di una giornata storta. Comi (prima di testa quindi di piede dal limite) impegnava ancora Giuliani, poi arrivava il gol-partita al 37'. Fallo di Beruatto su Briegel sulla linea laterale destra dell'attacco veneto, punizione di Bruni, deviazione di testa di Elkjaer con Galderisi sul palo opposto a toccare di testa in rete. A maggior ragione il Verona intensificava le precauzioni difensive, e il Torino macinava azioni. Al 39' Schachner si liberava ma calciava addosso a Giuliani, ed al 45' con una prodezza il portiere si opponeva ancora ad una botta diagonale dell'austriaco, scattato benissimo su ''invenzione'' di Junior. I granata si ripresentavano senza Dossena, con Junior più avanzato e Lerda di punta. Cominciavano gli assalti più decisi, ma anche meno lucidi. Palloni su palloni in area veronese, Tricella in affanno al 23' al punto da rischiare l'autogol (ancora bravissimo Giuliani che andava a togliere il pallone maligno da sotto la traversa). Entrava anche Osio, il portiere veronese prima deviava in angolo una staffilata di Ferri quindi anticipava di un soffio, di piede, Corradini, Al Verona restavano due conclusioni da lontano, alte di poco, dell'instancabile Elkjaer e di Briegel. Ma gli attacchi erano sempre del Torino, anche se il punteggio non cambiava. Bagnoli faceva in modo di rompere il ritmo granata con i cambi già ricordati. Era un segno di inferiorità, ma non consolava i granata.