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Comunale
26/02/1986
h.15.00
TORINO - MESSINA 2-0 (0-0)
Torino
: Copparoni (al 64' Biasi), Corradini (al 65' Rossi E.), Ferri, Cravero, Junior, Pusceddu, Beruatto, Sabato, Mariani, Comi, Osio (al 65' Torregrossa). A disposizione: Zaccarelli, Brambati. All. Radice.
Messina: Di Palma, Napoli (al 46' Rossi L.), Cei, Papis (al 46' Venditelli), Rossi R., Bellopede, Dominissini, Orati (al 62' Tusino), Schillaci, Catalano, Caccia. A disposizione: Duro, Buffone. All. Scoglio.
Arbitro: Tuveri di Cagliari.
Reti: Sabato 65', Rossi E. 68'.
Spettatori: 3.751 paganti per un incasso di 29.218.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 febbraio 1986]
Ripetendo il risultato di quindici giorni fa a Messina, il Torino avanza verso i quarti di Coppa Italia. Due a zero, dunque, al Comunale, dove i pochi spettatori hanno patito il freddo, trovando. Relativo conforto nell'esibizione delle squadre. Da una parte il Torino, senza Dossena, Zaccarelli, Francini e Schachner, a far girar la palla cercando l'occasione buona per affondare l'azione; dall'altra un Messina timoroso di vedere la propria generosità punita dalla maggiore esperienza degli avversari e dunque fin troppo attento a non rischiare di incappare in pericolosi sbandamenti. I gol che hanno deciso la partita sono venuti nel giro di 3' tra il 65' e il 68'. Prima Sabato, di testa, ha corretto imparabilmente in rete una punizione di Junior, quindi Ezio Rossi, entrato da pochi istanti, ha battuto a rete da almeno 20 metri infilando proprio nel ''sette'' alla destra di Di Palma. Gran bel gol, tanto più che il granata, prima di calciare, ha alzato la testa controllando il piazzamento del portiere avversario. Prima di sbloccare il risultato, il Torino pur non dando mai l'impressione di affondare la propria azione, si è reso pericoloso soprattutto con un paio di calci piazzati di Pusceddu e Junior (ben neutralizzati da Di Palma) e con un paio di tentativi dì Mariani e Osio. Però, a sua volta, ha corso anche un paio di pericoli su ben orchestrati contropiedi del Messina.' Specie quando Catalano (39'), Intercettato un disimpegno di Beruatto, dopo 30 metri palla al piede ha tirato su Copparoni in uscita. La palla è schizzata dalla parte opposta dove l'accorrente Schillaci ha mandato clamorosamente sul fondo, fallendo la più facile delle occasioni. Poi, ancora, in apertura di ripresa sempre su iniziativa di Catalano, perfezionata da Schillaci, è stato Caccia ad avere sulla testa la palla del possibile vantaggio, ma ha indirizzato a lato. Un male, quello delle palle-gol mancate, nel quale i siciliani (attualmente secondi nel girone B della C1) pare siano recidivi per la disperazione dei propri tifosi e del loro allenatore Scoglio. Il Messina, considerate le due serie di differenza rispetto al Torino, non ha comunque sfigurato: Ferri è riuscito a domare Schillaci solo quando è ricorso ad una marcatura abbastanza stretta, mentre Catalano ha mostrato di essere l'uomo di spicco in un centrocampo nel quale tutti recitano la loro parte con diligenza. Qualche incertezza, invece, è stata palesata dalla difesa, ma nessuna decisiva. Con il passaggio del turno già garantito dalla gara d'andata, Radice ha sfruttato invece la partita per fare qualche esperimento, tanto più ritrovandosi con Dossena (febbre) e Francini (infortunio) indisponibili e con Schachner in fase di ripresa (si è allenato in mattinata). Cosi il tecnico granata ha proposto Ferri sull'uomo insieme a Corradini, con Cravero libero (Zaccarelli era in panchina per un turno di meritato riposo) e Junior a dirigere il centrocampo, dove il solito Sabato,, a parte il gol, si è distinto per abnegazione. Di punta hanno agito Mariani e Osio, con Comi più arretrato, in posizione di rifinitore. Poi, alla distanza, Radice ha provato anche Ezio Rossi, reduce da infortunio, per cercare ulteriori alternative al probabile forfait di Francini a Napoli. Ed il difensore ha festeggiato il rientro con il magnifico gol di cui si è detto, utile anche a dargli morale. Infine c'è stato spazio per due ''promesse'': Lirio Torregrossa, diciottenne di origine venezuelana, calzettoni arrotolati e ottimo controllo di palla unito a buono spunto di velocità, e Renato Biasi, ventenne portiere astigiano, da tempo vice-Copparoni, che nei pochi minuti giocati ha mostrato buona freddezza in uscita (su azione viziata però, da fuorigioco) e sicurezza nella presa.