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Arena Garibaldi |
23/03/1986 |
h.15.00 |
PISA - TORINO 0-0 Pisa: Mannini A., Armenise, Volpecina (al 57' Cavallo), Mariani F., Colantuono, Progna, Berggreen, Caneo, Kieft, Muro, Baldieri. A disposizione: Lazzarini, Dianda, Chiti, Giovannelli P. All.: Guerini. Torino: Copparoni, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior (all'86' Cravero), Ferri I, Beruatto, Sabato, Schachner, Dossena, Comi. A disposizione: Biasi, Mariani P., Rossi E., Pusceddu. All.: Radice. Arbitro: Lanese di Messina. Reti: - Spettatori: 22.475 di cui 17.037 paganti e 5.438 abbonati. Cronaca [Tratto da La Stampa del 24 aprile 1986] C'era il pareggio nell'aria e pareggio è stato, ma non siamo d'accordo con quanti, ed erano molti, hanno fatto allusioni sul comportamento delle due squadre nel secondo tempo, quasi la partita fosse concordata per il bene di tutti. Un punto serviva ad entrambe, sicuro, per la salvezza del Pisa e l'Uefa del Torino, ma c'è parecchia differenza fra una consapevolezza di reciproca convenienza ed una combine prima della partita, cosa quest'ultima che non vogliamo neppure prendere in considerazione. I tifosi di Pisa e Torino, una volta tanto d'accordo, hanno sonoramente fischiato le due squadre alla fine. Colpa di una ripresa alla camomilla, senza volontà da entrambe le squadre di correre e offendere dopo un primo tempo al contrario molto vivace e combattuto, specie da parte del Pisa che ha creato numerose occasioni da gol mentre il Torino, a sua volta, si è limitato soprattutto a controllare senza per questo subire gli avversari. Noi comprendiamo le proteste del pubblico pisano, il quale, visti i risultati sugli altri campi, non aveva poi tutti i torti a volere i due punti, dal momento che il pari non ha tolto i nerazzurri dai guai. Condividiamo di meno il comportamento del tifosi granata, invece, che dovrebbero prima di fischiare un pareggio in trasferta dare un'occhiata alla classifica: il Torino sta inseguendo il sogno dell'Uefa, obiettivo prestigioso se consideriamo con realismo la situazione tecnica della squadra, e meriterebbe dunque incoraggiamento al posto del fischi, anche se la prova, come ha riconosciuto lo stesso Radice, non è stata propriamente esaltante. Per la verità il Torino, da qualche tempo, ha problemi di gioco. Il suo meccanismo è delicato, per non incepparsi tutto deve funzionare alla perfezione. Questo perché il Pisa ha disputato un ottimo primo tempo, ha corso molto e ha messo sovente In difficoltà i granata, i quali comunque non si sono mal limitati a difendersi ma hanno anche attaccato quando era il caso, facendo capire agli avversari che un attimo di distrazione avrebbe anche potuto essere loro fatale. Sono stati bravissimi Zaccarelli e Junior, nei primi 45', oltre a Copparoni che ha salvato alla grande in un paio di occasioni, ma tutto il Torino ci ha dato l'impressione di controllare senza problemi le sfuriate del Pisa, che ha speso molte energie e non poteva a nostro avviso pretendere di disputare l'intero incontro sul ritmi iniziali. Per questo, dunque, le cose sono cambiate radicalmente nel secondo tempo. Da una parte un Pisa che cominciava a essere in debito di forze e temeva la reazione granata, dall'altra un Torino che non se la sentiva onestamente di osare troppo per vincere la sua prima partita In trasferta, tenendo presente il quadro generale, vale a dire un momento piuttosto delicato per quanto riguarda gioco e risultati. Ha vinto insomma la paura, e così Pisa e Torino, per reciproca convenienza, hanno cominciato a scambiarsi ramoscelli d'ulivo (mica per niente era la domenica delle Palme), a rallentare il ritmo, a tener palla invece di affondare i colpi, a toccare indietro al portiere in una specie di lunga melina che il pubblico ha ovviamente mostrato di non gradire. Noi per la verità non ci siamo meravigliati, né tantomeno scandalizzati per questo mutuo patto di non belligeranza fra due squadre che tutto sommato, nel primo tempo, non si erano risparmiate colpi e offese: abbiamo visto cose ben peggiori, sul nostri campi, per gridare allo scandalo a causa di un pareggio, diciamo cosi, pilotato dalle circostanze. Ecco spiegato il patto di non belligeranza nella ripresa, se ci stava il Pisa perché non avrebbe dovuto gradirlo il Torino? In realtà dovrebbero essere i pisani a dolersi di più della vittoria mancata, anche perché i risultati degli altri campi, al tirar delle somme, hanno finito con il punire l'atteggiamento troppo presto rinunciatario del ragazzi di Guerini. Ma va detto che il Pisa, dopo aver tentato nel primo tempo, dopo aver corso e lottato e cozzato davanti al muro granata, si è trovato in debito di forze nella ripresa e deve dunque aver pensato che non era il caso di andar troppo a stuzzicare gli avversari con il rischio di doverne poi subire la reazione. E cosi, frutto dell'inconscio e anche dell'equilibrio tecnico, e arrivato l'armistizio, salutato da cori di ''buffoni, buffoni'' dall'una e dall'altra curva. Eppure il primo tempo è stato bello e catturante, ricco di emozioni, il Pisa ha attaccato in prevalenza, il Torino si è difeso con ordine e ha tentato a sua volta in contropiede. Rapidi capovolgimenti di fronte, gara aperta, squadre ben disposte in campo, manovre precise e profonde, il Pisa già al 2' è andato al tiro con Armenise, gran destro a lato, il Torino ha risposto al 12' con un triangolo Comi-Schachner-Comi interrotto in angolo da un difensore. Il pubblico gradiva l'atteggiamento aggressivo del Pisa, che al 14' era di nuovo in avanti con il solito Armenise: sinistro da fuori e mani di Francini in area, involontario, l'arbitro Lanese non si è neppure sognato di fischiare il rigore. Bene Zaccarelli in difesa, generosissimo Junior, piuttosto impreciso Dossena, Comi e Schachner bloccati In avanti dalla difesa avversaria. Nel Pisa, oltre ad Armenise, ci sono piaciuti Progna e Baldleri, mentre Kieft ha giocato a sprazzi e Berggreen non è parso in giornata Al 16' Junior ha battuto un calcio d'angolo e Schachner ha mandato di testa a lato, buon momento granata, ma al 20' il miracolo è stato di Copparoni, che è volato come un gatto, lui che non è più un pivello, a deviare sul palo e poi in angolo un colpo di testa di Kieft su centro da destra di Muro. Al 28' ancora Kieft di testa, a lato, su cross di Berggreen, applausi, e al 41' sinistro di Ferruccio Mariani deviato in angolo da Copparoni, Pisa all'attacco e di nuovo un'occasione al 43', Baldleri alto di testa Il primo tempo è finito cosi, fra gli evviva del pubblico pisano che pensava logicamente ad una ripresa arrembante. Ma anche il Torino dava l'impressione di poter offendere, se soltanto gli avversari avessero ceduto un poco sul piano del ritmo. Invece la partita è finita al 50', da Armenise a Baldieri e sinistro parato da Copparoni. Dopo, solo noiosa melina con il Torino comunque contento di avanzare in classifica verso un posto Uefa, traguardo prestigioso, i tifosi farebbero bene a non scordarlo. L'unico episodio degno di nota, a parte i fischi finali, a parte l'infortunio a Sabato (frattura alla mano), è stato un battibecco fra Guerini e Caneo. L'allenatore ha richiamato il giocatore e costui l'ha mandato bellamente a quel paese: hanno visto tutti, forse anche questo spiega la rabbia dei tifosi pisani alla fine. |
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