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Comunale
27/04/1986
h.15.30
TORINO - HELLAS VERONA 2-1 (1-1)
Torino
: Copparoni, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior, Ferri I, Beruatto (al 46' Rossi E.), Sabato, Schachner, Dossena, Comi (al 90' Mariani P.). A disposizione: Martina, Cravero, Pusceddu. All.: Radice.
Hellas Verona: Giuliani, Ferroni I, Volpati, Tricella (al 65' Galbagini), Fontolan I, Briegel, Sacchetti (al 46' Bruni), Verza, Galderisi, Vignola, Turchetta. A disposizione: Spuri, Giolo, Baratto. All.: Bagnoli.
Arbitro: Fabricatore di Roma.
Reti: Vignola 25' (V), Francini 36', 61' (T).
Spettatori: 25.496 di cui 14.474 paganti e 11.022 abbonati.
Note: Con questo successo il Torino si qualifica per la Coppa Uefa 1987-88.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 aprile 1986]
Coppa Uefa, quarto posto in classifica (alla pari con la Fiorentina), vittoria contro il Verona, tutto meritato, tutto splendido e sia lode grande al Torino. Il campionato dei granata di Radice si è chiuso in trionfo, scusate il termine un po' forte, ma pensiamo che sia proprio cosi: un posto in Europa che vale uno scudetto. L'obiettivo iniziale e dichiarato era la Coppa Uefa, obiettivo peraltro non facile vista la concorrenza, e il Torino ha ottenuto quel che voleva e che pochi in verità, valutando sulla carta giocatori e squadre, credevano realizza bile. Un miracolo, sicuro, anche se in questo caso non c'entrano i regali del cielo bensì le capacità degli uomini, a cominciare da chi li guida in panchina. Un miracolo di concentrazione, attenzione, di attitudine al sacrificio e alla sofferenza, di volontà di lottare per un traguardo comune. E ancora: miracolo di tranquillità, mai una polemica, di amicizia fra i giocatori, di forza dello spogliatoio, dove nascono o muoiono le squadre prima ancora che in campo. E' sufficiente buttare l'occhio indietro, in classifica, e meditare su quel che è capitato ad altri. Società che hanno seminato miliardi per raccogliere solo delusioni, formazioni più forti che hanno clamorosamente steccato la stagione, il Milan, l'Inter, la Sampdoria, il Verona stesso: e allora non abbiamo ragione ad affermare che il Torino, conquistando l'Uefa, ha vinto il suo personalissimo e meritatissimo scudetto? La partita contro il Verona, almeno per un'ora, fino al secondo gol di Francini che ha dato il successo al vecchio Toro, è stata in realtà lo specchio dell'intera stagione. Era destino che i granata dovessero afferrare la gloria soffrendo e lottando, è stato sempre cosi, tutto l'anno, e l'ultima di campionato non ha fatto eccezione alla regola. Sul terreno viscido del Comunale, sotto la pioggia, il Torino ha dato e accettato battaglia, è andato sotto di un gol, ha reagito, ha prima pareggiato e poi vinto, ha colto insomma il premio della sua lunga fatica gettando nella mischia gambe e cuore e tutto se stesso. Peccato che il pubblico fosse piuttosto scarso, anche questo purtroppo fa parte della norma, colpa della pioggia stavolta: ma quelli che c'erano si sono divertiti, pensiamo, perché oltre al risultato hanno potu to applaudire anche il gioco, sempre catturante, spettacolare e ricco di emozioni. Il Verona, che qualcuno con troppa fretta aveva descritto alla vigilia in semplice gita di piacere, ha reso onore allo scudetto tricolore ancora cucito sulle sue maglie. I veneti hanno giocato una buona partita. Attenti e decisi, per nulla in vena di lasciar via libera ai granata, hanno dimostrato che la serenitàè importante nel calcio e che la mente sgombra da bui pensieri può ridar slancio alle antiche virtù: aveva ragione Radice a temerli, una squadra che solo un anno fa ha vinto lo scudetto non può aver scordato tanto in fretta gli schemi e il gioco che l'hanno resa grande. I veneti di Bagnoli, fortunati in avvio, specie al 20' quando Junior ha colpito in pieno il palo con un gran destro da fuori dopo un tackle vincente su Tricella, sono addirittura passati in vantaggio al 25'. L'arbitro Fabbricatore ha concesso una punizione al limite per fallo (dubbio) di Comi su Fontolan e Vignola ha calciato secco di sinistro. Traversa, il pallone che schizza a terra, già oltre la linea bianca secondo noi, Galderisi che di testa dà il colpo di grazia, gelo sugli spalti. E pensare che le azioni erano state tutte granata, colpevole indugio di Schachner all'11', destro alto da fuori di Sabato al 12', palo di Junior già descritto, tiro di poco a lato di Dossena al 22'. buon Torino insomma e Verona all'altezza, gara apertissima. Sotto di un gol ma senza tensioni e affanni, il Toro ha preso d'assalto il Verona. Rischiando anche il contropiede, certo, ma Zaccarelli era in forma, e pure Francini e gli altri della difesa. Al 28' Corradini ha calciato di destro in area, grande parata di Giuliani, e al 31' Comi lanciato da Junior si è trovato solo daVanti al portiere ma ha preferito porgere a Schachner: Ferroni ha spezzato in angolo l'azione granata e sull'angolo Francini ha mandato alto di testa. Lo stesso Francini, però, bravissimo come mercoledì scorso in Inghilterra con la maglia azzurra della Under, ha fatto | pari al 36', sempre di testa, cross di Dossena e splendido stacco ad anticipare la difesa. Nella ripresa, uscito per infortunio Beruatto, molto attivo. Radice ha cambiato le marcature. Ezio Rossi su Turchetta, Ferri su Galderisi e Francini, controllore in avvio del centravanti del Verona, è andato a spingere sulla fascia sinistra. Al 52' punizione di Junior, Giuliani in angolo, al 56' sinistro di Vignola, Copparoni in angolo, al 61' il gol della vittoria, ancora Francini, ancora di testa su angolo battuto da Junior, un gol bellissimo e importantissimo, il gol dell'Uefa sicura. Poi ancora tre episodi da raccontare: al 71' destro di Dossena su Giuliani in uscita, al 72' spettacolare rovesciata di Comi contro la traversa e al 78' gol di Fontolan annullato per fallo sullo stesso Comi. In mezzo tanto Toro, Verona sempre pericoloso e Schachner in vena di errori. Perdonabili, tuttavia, nel momento della gran festa non troviamo il coraggio di dargli l'insufficienza in pagella.