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Comunale |
28/09/1986 |
h.15.00 |
TORINO - ASCOLI 0-2 (0-1) Torino: Lorieri, Corradini, Francini, Cravero, Junior, Ferri, Beruatto, Sabato, Kieft, Dossena, Comi. A disposizione: Copparoni, Rossi E., Zaccarelli, Lerda, Bellatorre. All.: Radice. Ascoli: Pazzagli, Destro, Benedetti, Iachini, Perrone (al 32' Trifunovic), Dell'Oglio, Bonomi, Pusceddu, Barbuti, Brady, Greco (all'84' Carillo). A disposizione: Corti, Agostini, Vincenzi. All.: Sensibile. Arbitro: Magni di Bergamo. Reti: Greco 28', Barbuti 83'. Spettatori: 24.073 di cui 9.893 abbonati e 14.180 paganti. Note: Ammonito Cravero per gioco falloso. Cronaca [Tratto da La Stampa del 29 settembre 1986] Com'è lontana Nantes! Altro che applausi da regalare ad una squadra chiamata a confermare in campionato quella notte di felicit&aacutge;: purtroppo per il Torino, gli unici consensi dal pubblico sono andati all'Ascoli, che concede la replica della vittoria ottenuta con il Milan a San Siro nella giornata d'avvio, ed espugna il Comunale con reti di Greco e Barbuti. E' la prima volta che in questa stagione i granata cadono nella polvere. Cosa é successo? Si domanda fra l'incredulitá e l'amarezza la gente. Tante cose messe insieme, come una incredibile catena di elementi negativi improvvisati da una squadra che, ad un certo punto, perde la testa. E siccome ogni partita ha una chiave di lettura precisa, é bene mettere a fuoco un episodio verificatosi al 26'. E' un momento buono per il Torino che stringe i tempi e cerca di sfondare il bunker marchigiano attaccando ogni settore. Dossena corre come se avesse gli stivali delle sette leghe, trascina i colleghi con tentativi (al 13' e al 22') che peró non vanno a buon fine. E' un contropiede rapidissimo, e Junior mette sui piedi di Dossena un pallone d'oro. Il centrocampista esegue un arresto a seguire, poi, sul primo rimbalzo, calcia con forza verso la porta dell'Ascoli. E' una traiettoria peró medio bassa e Pazzagli, sempre bravo, si oppone. Forse Dossena paga, come fará in altre circostanze, quel gran prodigarsi per aiutare la difesa e per sostituirsi a punte che non sono punte. Ecco, sarebbe forse bastata in quella occasione una maggiore luciditá per spezzare l'incantesimo. E l'Ascoli sarebbe stato costretto a correre su per un pendio, probabilmente nell'impossibilitá di dare concretezza ad un gioco comunque sempre attento in difesa, molto dispendioso ma estremamente dinamico a centrocampo. Per sovrammercato, un traversone di Junior, un minuto dopo, non è raccolto né da Corradlnl né da Kieft, lanciati verso il pallone con inutile tentativo acrobatico. L'Ascoli, mal scomposto e sempre in grado di ribattere con una vitalitá che non si affievolisce durante l'intero arco dei 90', raccoglie al 28' il premio di una gara concentrata e misurata, segnando con l'ex-granata Greco, il quale devia in rete un assist molto calibrato di Brady dalla sinistra. Leggere in queste sole coincidenze il 2 a 0 sarebbe peró ingeneroso nei confronti dell'Ascoli. Sensibile dimostra infatti estrema bravura, affidando Kieft a Benedetti e Comi a Destro, ma soprattutto togliendo respiro a Sabato con Pusceddu e a Dossena con il bravissimo Dell'Oglio. E, infine, affidando il resto della costruzione del gioco a Brady (qualitá), a Iachlni (quantitá) e a Bonoml. Barbuti vive una giornata difficile, anche perché Francini é fra i piú ispirati del Torino, ma alla fine (82') troverá modo di esultare per il bel destro che centra l'angolino con Lorieri incolpevole, dopo aver approfittato di una incertezza di Beruatto. Un elogio merita anche Pazzagli. Bravissimo nelle uscite e tempestivo nella deviazione di Kieft su conclusione da lontano di Sabato, e fortunato al 37', quando Corradini lo anticipa e il pallone si perde. Ma torniamo al Torino e ai momenti successivi al gol subito al 28'. C'è tempo per porvi rimedio, poichè non gli mancano certo doti tecniche e di carattere. Ma il Torino ha la luna per traverso ed ha le idee inspiegabilmente confuse. Invece di darvi un ordine le complica, ed ogni schema si trasforma in un groviglio di tentativi frenetici senza la minima riflessione. Attaccare a testa bassa per tutto il secondo tempo non ha senso se alle intenzioni manca la luciditá. Junior, talento indiscutibile, si affida alle risorse temperamentali invece che attingere alla propria classe, e si confonde in giocate spesso sterili e imprecise; Dossena é magnifico per impegno, é ovunque, ma quant'é duro recitare il rosario e portare la croce! Sbaglia quell'occasione del 26' ed altri passaggi, ma come si puó condannarlo? Sabato é chiuso da Pusceddu e, nel primo tempo soprattutto, da un relativo sostegno al reparto. Mentre Ferri e Beruatto non sono certo i piú idonei ad organizzare il gioco.. Vita dura infine per le punte, se cosí si possono definire data la loro atipicitá, a causa della buona vena di Destro, Benedetti e Perrone (uscito per infortunio al 32' e sostituito bene da Trifunovlc) e perché a Comi si chiede molto di piú di quanto abbia dato ieri e a Kieft di entrare meglio nella zona calda (solo al 63' i due scambiano la palla in area, con conclusione a lato dell'olandese). Insomma, un pomeriggio incredibilmente grigio, per certi risvolti addirittura in spiegabile! Anche se é lecito pensare che, data la sua costituzione, la squadra di Radice si troverá in difficoltá quando dovrá recuperare un passivo. Per fortuna, dopodomani sera in Coppa c'é solo da tutelare il 4 a 0 cosi splendidamente conquistato a Nantes. L'arbitro Magni, dal canto suo, non concede mai e a nessuno la regola del vantaggio. Comi lo contesta al 55', reclamando un calcio di rigore per un intervento scorretto di Trifunovic. |
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