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San Paolo
05/10/1986
h.15.00
NAPOLI - TORINO 3-1 (1-1)
Napoli
: Garella, Marino, Ferrara, Bagni, Ferrario, Renica, Caffarelli (al 46' Sola), De Napoli, Giordano, Maradona, Carnevale (al 65' Volpecina). A disposizione: Di Fusco, Puzone, Muro. All.: Bianchi.
Torino: Lorieri, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior (al 79' Cravero), Ferri, beruatto (al 67' Lerda), Sabato, Kieft, Dossena, Comi. A disposizione: Copparoni, Rossi E., Bellatorre. All.: Radice.
Arbitro: Lanese di Messina.
Reti: Sabato 10' (T), Bagni 15' (N), Ferrara 60' (N), Giordano 76' (N).
Spettatori: 65.450 di cui 58.129 abbonati e 7.321 paganti.
Note: Espulso Bagni al 62', ammoniti Volpecina, Carnevale e Kieft.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 ottobre 1986]
''Solo chi cade può risorgere'', stava scritto su uno dei tanti striscioni che incoraggiavano Maradona, l'asso argentino in crisi. Il Napoli e il suo campione sono risorti puntualmente a spese di un Torino che prima non sa amministrare il vantaggio e non piazza il ko, poi non riesce a rimontare una rete di scarto con l'avversario in dieci per 28', in seguito all'espulsione di Bagni. Un Torino che non crede in se stesso, denuncia povertà di idee a centrocampo e in attacco, ingenuità in retrovia malgrado il rientro di Zaccarelli, grossi limiti caratteriali, non sfrutta al meglio il potenziale di cui dispone e ricade, come in casa con l'Ascoli, in errori clamorosi: incredibile quello sul pareggio di Bagni. La traversa di Lerda (73') e il fallo di Ferrara in area ai danni di Kieft (76') sul quale l'olandese ha invocato il rigore, non cambiano il giudizio generale sul Torino che non trova la propria identità dopo quel 4-0 di Nantes preceduto dalla vittoria sul Verona, che avevano alimentato sogni ed illusioni. Il pareggio di Como ma soprattutto i rovesci con Ascoli e Napoli hanno imposto un brusco risveglio. Radice, adesso, deve correre ai ripari registrando il gioco e predicando umiltà e sacrificio collettivo, ossia le armi indispensabili a far rendere una squadra il cui tasso tecnico non è eccelso. La vera dimensione del Torino, che in campionato non vince fuori casa da un anno e mezzo, non è comunque, quella del San Paolo. Il Napoli, invece, nel momento piùdelicato della stagione ha saputo tirare fuori l'orgoglio, reagendo ad un gol realizzato da Sabato (11'). E' stato un tocco da opportunista su assist di testa con cui Kieft aveva corretto un corner di Junior, un gol che avrebbe dovuto tramortire gli azzurri dopo lo ''choc'' per l'eliminazione dalla Coppa Uefa ed i problemi personali che travagliano Maradona. Gli uomini di Bianchi non hanno perso la testa. Sospinti incessantemente dal pubblico al quarto d'ora hanno centrato l'1-1. Sugli sviluppi di una punizione dal limite di Maradona, che fintava il tiro e apriva sulla destra per Renica pronto a rimettere di testa sul centro, Bagni e Caffarelli si trovavano completamente smarcati sulla soglia dell'area di porta grazie alla ''dormita'' collettiva della difesa granata. Lorieri, impietrito (ed anche il meno colpevole), guardava Bagni esibirsi indisturbato in una spettacolare rovesciata-gol. Ricaricato moralmente, il Napoli ha costruito un altro pericolo con Maradona al 38'. Lanciato da De Napoli, il capitano s'è visto negare il raddoppio da una tempestiva e coraggiosa uscita fuori area di Lorieri. Il 2-1 era solo rinviato alla ripresa dove il Napoli si ripresentava con Sola al posto di Caffarelli. Sola si occupava di Dossena e Marino passava su Beruatto negandogli la libertà di cui il terzino fluidificante aveva goduto per 45'. Così disposto, il Napoli risucchiava il Torino in avanti per colpirlo di rimessa. Al 48' Carnevale saltava Zaccarelli e, tallonato da Corradini, tirava a lato, finendo poi a terra nel contrasto con l'avversario. Carnevale pretendeva il rigore (che non c'era), protestava e Lanese l'ammoniva. L'arbitro non ravvisava gli estremi per la massima punizione per un fallo involontario di Renica su Dossena e il Napoli, al 60', ''matava'' il Toro. Maradona era fermato irregolarmente da Zaccarelli fuori area (Lanese fischiava, Dieguito allungava a Giordano che segnava un gol non valido). L'astuta punizione di Maradona trovava Giordano pronto a sparare in porta. Lorieri di piede respingeva. Palla a Ferrara e altra respinta di Lorieri che, sulla seconda replica di Ferrara, nulla poteva per evitare il gol. La situazione s'era capovolta. Il Torino abbozzava una sterile controffensiva ma Junior, che non è al meglio della forma, aveva ormai speso tutto. Dossena appariva meno lucido e preciso, Beruatto aveva difficolta a rifornire Comi e Kieft peraltro ben controllati da Ferrarlo e Ferrara con la collaborazione di Renica. Al 62' Kieft entrava su Bagni che reagiva allontanandolo platealmente con il braccio. Lanese, severissimo, estraeva il cartellino rosso per Bagni e quello giallo per Kieft. Il Torino non sapeva approfittare, a differenza di Nantes, della superiorità numerica. Restava quasi mezz'ora da giocare ma a parte una traversa colpita da Lerda con una bella incornata, le occasioni più pericolose le costruiva il Napoli, in contropiede, per merito di Maradona che è stato il grande protagonista della travolgente azione che ha consentito a Giordano di fissare il punteggio sul 3-1. Maradona saltava prima Ferri e poi Zaccarelli ed impegnava Lorieri con un violento sinistro: sulla respinta del portiere, Giordano insaccava (78'). Radice toglieva Junior, che usciva tra gli ululati del pubblico scuro in volto sia per la sconfitta che per la sostituzione, a beneficio di Cravero ma era ormai troppo tardi. Negli ultimi dieci minuti non succedeva più niente. Il Napoli era ormai padrone della situazione e giocava in ''souplesse'' con Maradona che pareva tornato in possesso di tutte le sue superiori facoltà, calcistiche (Ferri ce l'ha fatta per un solo tempo a contenerlo) e della voglia di giocare. L'inutile fatica nei 120' disputati nell'infausta Tolosa e il palo sul rigore decisivo ora sono archiviati. Restano i problemi privati per il ''re'' del Mundial che, come il Napoli, ha avuto un riandò forse insperato. I partenopei sono secondi, a pari merito con il sorprendente Como, ad una sola lunghezza dalla Juventus. Per il Torino una brutta tegola.