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Comunale |
12/10/1986 |
h.15.00 |
TORINO - EMPOLI 1-0 (0-0) Torino: Lorieri, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior, Ferri (al 90' E.Rossi), Beruatto, Sabato, Lerda, Dossena, Comi. A disposizione: Copparoni, Cravero, Bellatorre, Gava. All.: Radice. Empoli: Drago, Vertova, Gelain (al 51' Calonaci), Della Scala, Picano, Salvadori, Osio (al 63' Baiano), Urbano, Della Monica, Casaroli, Zennaro. A disposizione: Calattini, Brambati, Mazzarri. All.: Salvemini. Arbitro: Pezzella di Frattamaggiore. Reti: Lerda 46'. Spettatori: 19.931 di cui 9.893 abbonati e 10.038 paganti. Note: Ammoniti Della Scala, Vertova e Francini. Cronaca [Tratto da La Stampa del 13 ottobre 1986] Franco Lerda restituisce il sorriso al Torino e libera dalla noia i tifosi, costretti nel primo tempo a sbadigliare in maniera vistosa e a ironizzare sull'ipotesi che in Italia si disputi il miglior campionato del mondo. Lerda è un diciannovenne che si fa strada nella nazionale juniores e rappresenta l'unico esemplare granata con caratteristiche offensive ben definite. Contro l'Empoli sostituisce Kieft e lo fa con molta buona volontà, perfino con coraggio, con l'egoismo che occorre ad una punta e con ottimo profitto, visto che è proprio lui, al 46', a deviare in porta un assist stupendo di Junior dalla sinistra. L'esecuzione del giovanotto non è fra le più disagevoli, ma Lerda èil, pronto a colpire di testa ed a riportare un po' di fiducia in una squadra forse demoralizzata dagli insuccessi registrati con l'Ascoli e con il Napoli. Il numero nove del Torino, inoltre, è l'unico a dimostrare una pericolosa vitalità quando l'avversario tenta carte disperate per recuperare quella rete subita al 46'. Dunque gloria a Lerda, anche se nella fase finale dei primi 45' si nasconde a volte come dentro un cono d'ombra. Con il rientro di Kieft si prospetterà un problemino per Radice, che deve rispettare legittime priorità in base all'esperienza ed a certi valori, ma che non può ignorare l'alternativa consentitagli da un giovane di buone speranze. Lerda. dal canto suo, farà male se si illuderà di essere arrivato già in paradiso, il calcio non perdona chi si rilassa. Il Torino merita il successo al di là del punteggio molto esiguo, ma registra deboli miglioramenti, e, soprattutto, una volta in vantaggio si fa paralizzare dai peccati confessati la settimana scorsa da Junior. Leo ha dichiarato che in certe situazioni la squadra non sa gestire il risultato. Ha ragioni da vendere. Ma andiamo con ordine. Il primo tempo è noioso, un libro che non ha pagine gradevoli da offrire. l'Empoli ha limiti precisi e non gli giovano l'agilità e la rapidità di alcuni suoi elementi (Della Monica, Urbano. Gelain. Osio e Zennaro). Il Torino non è nella giornata più ispirata, solo con Junior (punizione fortissima deviata molto bene da Drago all' e conclusione a lato al 13') cerca di creare problemi all'avversario. Le conclusioni successive di Sabato al 34' e di Comi al 40' non hanno la convinzione necessaria. Lorieri è in vacanza, si gode fra i pali un pomeriggio di inattività, anche perché Francini (il migliore del Torino insieme con Lerda, Dossena, Sabato e Junior), Corradini, Zaccarelli e Beruatto non danno spazio ad un Empoli che ha già difficoltà costituzionali a trovarne. E', questo, un dettaglio che non procura però giovamenti offensivi ai granata, i quali devono dimenticare il primo tempo di ieri, una fase di gioco senza personalità, senza schemi ''aperti'' sulle zone laterali, senza mai liberare in maniera efficace un uomo al tiro. Comi comincia bene e Lerda deve molto al movimento del collega, poi finisce in un duello sterile con Vertova. L'Empoli è rapido, abbastanza aggressivo quando il Torino ha la palla fra i piedi, ma non ricorre mai a schemi ostruzionistici e ad un gioco cattivo. Non è dunque difficile, almeno in teoria, superarlo. Ma il Torino non morde. Però questa volta è un Torino che non perde lucidità, che non si ostina a battere con cocciutaggine la testa contro un muro finendo per chiudersi dentro il fondo di un sacco. Ha invece pazienza e distribuisce bene le energie nell'attesa di trovare il gol. Sabato spinge a destra, Beruatto a sinistra, ma non partono che palloni scontati. L'Empoli, del resto, si guarda bene dall'aprirsi e regge benissimo nel gioco aereo. Solo a tratti Dossena sente nelle gambe la fatica della nazionale, mentre Junior corre troppo e spesso paga un pedaggio alla.. qualità. La gente si chiede fino a quando durerà la noia e spera che il Torino rientri in campo con maggiore convinzione, n pubblico è accontentato. All'inizio della, ripresa un bel fraseggio fra Comi e Junior mette Lerda nella condizione di andare a segno. E' di nuovo festa. Sono sette minuti di fuoco, durante i quali l'Empoli rischia di bruciarsi. Al 49', infatti, un colpo di testa' di Dossena su corner di Junior scavalca Drago, ma sulla traiettoria interviene Urbano ed evita il 2 a 0. Al 50' è ancora Dossena a superare, con buon tempismo, la difesa dell'Empoli ma la conclusione al volo è fuori quadro. Beppe, al 63', meriterebbe il gol, ma dopo essersi liberato dell'angelo custode con azione a percussione non dà sufficiente spinta al pallonetto che finisce fra le mani di Drago. Sfumata per cattiva sorte e per imprecisione la possibilità di arrotondare il punteggio fino alla tranquillità, il Torino non si gestisce più bene e corre rischi ad opera di Casaroli (52'), che calcia con prontezza ma a lato, e di il Urbano (66'), il quale, invitato con un ottimo suggerimento da Della Monica, invece di tentare il calcio diretto scarica la responsabilità (pallone spedito molto, troppo indietro) su Casaroli. Al 69' Lorieri si mette in luce deviando un forte tiro diagonale di Della Scala. E non c'è altro. |
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