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Comunale
19/10/1986
h.15.00
TORINO - ROMA 0-2 (0-0)
Torino
: Lorieri, Corradini, Francini, Cravero, Junior, Ferri, Beruatto (al 75' Lerda), Sabato, Kieft, Dossena, Comi. A disposizione: Copparoni, Rossi E., Zaccarelli, Bellatorre. All.: Radice.
Roma: Tancredi, Oddi, Gerolin, Boniek, Baroni, Righetti U., Berggreen, Giannini, Agostini, Desideri, Conti. A disposizione: Gregori, Lucci, Di Carlo, Impallomeni, Baldieri. All.: Sormani e Eriksson.
Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa.
Reti: Berggreen 75', Agostini 84'.
Spettatori: 27.117 di cui 9.893 abbonati e 17.224 paganti.
Note: Ammoniti Beruatto, Gerolin e Cravero.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 ottobre 1986]
I copioni scritti da Eriksson e Radice sono validi, abbastanza simili, la partita è equilibrata e molto battagliata a centrocampo, ma la differenza sta negli interpreti. Gli attori giallorossi (per quanto mancassero Nela. Ancelotti e Pruzzo. un titolare per reparto) non fanno un errore a parte l'evanescente Conti e - ma in una sola occasione - Gerolin. I granata - Kieft, Corradini, Beruatto e Lorieri in particolare - sbagliano più del lecito ed ecco la sconfitta che brucia, doppiamente perchéarrlvata alla fine di una partita giocata complessivamente e tatticamente meglio di altre. Le conclusioni sono amarissime per il Toro, lo 0-2 pesa doppio alla vigilia della partita di Coppa con il Raba Eto, mercoledì al Comunale. Contro una Roma quadratissima in difesa, dove ovviava all'assenza di Nela con la atletica coppia centrale Baroni-Righetti (troppo scattanti e attenti per il lento Kieft). che avevano a fianco il puntualissimo Oddi ed un Gerolin pronto a sganciarsi, ed efficace nella ''zona''del centrocampo (Desideri buon vice-Ancelotti, ed anche duro quanto basta, Giannini in re già, Boniek a scavallare con lucidità. Berggreen soprattutto buon corridore ma per questo pronto all'appuntamento col pallone decisivo)al Torino non è bastato lasciare a lungo Lorieri disoccupato, e attaccare con cross senza destinatario (e molti senza misura). La notevole spinta di Junior, alla miglior partita della stagione, ed il dinamismo di Dossena, non sono bastati, come non è bastata l'attenta guardia di Francini ad Agostini, per altro ignorato a lungo dalla sua squadra. Radice con un ripensamento in extremis aveva rinunciato a Zaccarelli dando spazio a Cravero (il quale non ha fallito la prova, ma è stato bloccato in zona dagli sganciamenti dei difensori) ed aveva riportato Sabato nel vivo del gioco, proprio per fronteggiare meglio il blocco centrale giallorosso. Sulle fasce dovevano marcare, e lanciarsi. Beruatto e Corradini: dieci in condotta, un disastro in profitto. Palloni persi maldestramente in fase di appoggio, nessuna fantasia, non pochi i cross fuori misura, disattenti ripiegamenti difensivi. Delle punte (di maglia, non di vere attitudini) Comi ha lavorato per il collettivo con la solita applicazione, Kieft ha offerto le giocate migliori triangolando a centrocampo. Comi non è mai riuscito ad andare al tiro, e Kieft (quasi sempre anticipato) quando cerca lo stacco di testa anche con co | raggio, colpisce la palla senza forza e mai dall'alto in basso. Tocchi di appoggio, mai da gol. E l'invocato (dal pubblico ed anche da noi) Lerda entrava a frittata fatta, quando la squadra di Eriksson chiudeva ancora di più gli spazi. Quindi Roma a tratti pressata ma mai in affanno, e pronta a rovesciare la situazione con gli «strappi, di Boniek soprattutto, Torino che manovra e preme ma non infastidisce Tancredi. Il tutto, da ambo le parti, ad un buon ritmo, cresciuto ancora nella ripresa. Alla distanza, la voglia di vincere (ai giallorossi lo zero zero bastava) risucchiava in avanti centrocampisti e difensori granata, e la Roma in contropiede arrivava al vantaggio. Per poi dilagare, di rimessa, ma la partita ormai era decisa. La svolta al 74'. Nel momento della loro maggior pressione, i granata si facevano clamorosamente sorprendere da un'azione partita da una rimessa laterale. Giannini appoggiava il pallone a Desideri il quale scattava sulla sinistra e faceva partire un lungo lancio. La palla spioveva sul vertice opposto dell'area del portiere granata. Beruatto recuperava in ritardo e non saltava, lo faceva Berggreen che toccava di testa inarcandosi. Completava l'opera Lorieri che. già in ritardo nella posizione, volava alla disperata ed arrivava solo a sfiorare la palla senza riuscire a cacciarla fuori. Entrava Lerda, che stava già riscaldandosi, ma la Roma accentuava lo schema difesa contropiede ed aveva buon gioco su un Torino ormai sbilanciato in avanti. Al 77' Giannini proiettava Agostini oltre la sbrindellata di. fesa granata, e la terribile botta del centravanti rimbal zava contro la traversa. All'83' il 2-0. Partiva ancora sulla sinistra Oddi sul quale, in assenza di altri, tentava un disperato recupero Dossena. Sul centro del terzino. Agostini era di nuovo solo ma stavolta non falliva il facile tocco in rete. Al Torino, l'avvertimento ricevuto al 46' da Gerolin (contropiede sulla destra, palla-gol sciupata con un passaggio fuori misura per Agostini) non era bastato. Nel magro bilancio offensivo granata due colpi di testa di Kieft fuori misura ed uno, di Sabato dopo corner, respinto da Tancredi pronto a chiudere. Ed a due minuti dalla fine Agostini, anche lui in difesa, respingeva sulla linea un angolatissimo rasoterra di Kieft in mischia. Ma anche un gol. a quel momento, non sarebbe più servito ai granata.