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Comunale di Bergamo |
26/10/1986 |
h.15.00 |
ATALANTA - TORINO 0-2 (0-0) Atalanta: Piotti, Osti (al 20' Gentile), Barcella, Bonacina, Progna, Pasciullo (al 54' Francis), Strömberg, Prandelli, Incocciati, Magrin, Limido. A disposizione: Malizia, Perico, Icardi. All.: Sonetti. Torino: Lorieri, Corradini, Francini, Cravero, Junior (all'87' Bellatorre), Ferri, Rossi E., Sabato, Kieft, Dossena (all'80' Lerda), Comi. A disposizione: Copparoni, Di Bin, Lentini. All.: Radice. Arbitro: Mattei di Macerata. Reti: Comi 52', Kieft 55'. Spettatori: 21.776 di cui 9.193 abbonati e 12.583 paganti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 27 ottobre 1986] Dopo diciotto mesi, il Torino ha finalmente partorito una vittoria in trasferta, a spese dell'Atalanta, firmata dai ''gemelli'' Comi e Kieft, ma ottenuta da tutta la squadra, compreso Lorieri, autore di quattro parate decisive. Una vittoria netta, meritata, indiscutibile. Era dall'aprile 1985, a Verona, che i granata non tornavano a casa con i due punti in campionato anche se a Bergamo non perdevano da quattordici anni. Hanno definitivamente sconfitto anche il ''mal di trasferta''? Sicuramente si sono sbloccati psicologicamente e sono sorretti da una buona condizione fisica generale. Ieri la squadra di Radice, pur avendo nelle gambe la fatica del mercoledì di Coppa Uefa, ha dimostrato di non temere il fattore-campo né l'Atalanta, di assumere l'Iniziativa, colpendo al momento giusto e di difendersi in modo razionale dalla veemente reazione dei bergamaschi Dopo il poker con il Raba Eto, il 2-0 di Bergamo. Il Torino è uscito dal tunnel della crisi e l'ha fatto alla grande, ritrovando umiltà e corsa, concentrazione e sacrificio collettivo, i suoi connotati più veri verso la completa identità e un rendimento costante. L'uno-due che ha messo k.o. i nerazzurri è arrivato nella ripresa, ma già nel primo tempo il Torino aveva dimostrato di saper ''tenere'' meglio il campo, come organizzazione e tasso tecnico, rispetto ad un'Atalanta che presentava il nuovo acquisto Progna, come libero, ma era priva dell'infortunato Cantarutti, sostituito da Incocciati. L'ex pisano Progna, che ha rivaleggiato in bravura con il suo dirimpettaio Cravero (ottimo) sotto gli occhi di Sergio Brighenti, braccio destro di Vicini, non è bastato ad evitare gli svarioni difensivi di Piotti e Barcella che hanno determinato la quarta sconfitta, la seconda di fronte al proprio pubblico (ieri inferiore alle previsioni ma sempre troppo ''caldo'' come dimostra la guerriglia con feriti nella curva Nord fra tifosi locali e carabinieri) che aggrava la posizione in classifica degli atalantini. Radice aveva rinunciato a Beruatto, sofferente per una contrattura all'adduttore sinistro, inserendo Ferri (su Prandelli) e confermando la formazione di Coppa, con Francini decentrato sulla sinistra su Stromberg, Ezio Rossi stopper su Incocciati e Corradini su Limido o Pasciullo. Junior era opposto a Magrin, Dossena a Bonacina e l'inesauribile Sabato si alternava su Pasciullo o Limido. In avanti, Kieft era a contatto con Barcella e Comi con Osti che dopo 20 minuti, per uno stiramento, ha ceduto il posto a Carmine Gentile. Il contropiede manovrato del Torino avrebbe potuto produrre grossi problemi al all'Atalanta già in apertura di gara (3'), quando Junior, servito da Comi, s'è fatto intercettare da Progna l'assist-gol per Kieft. Era a centrocampo, grazie a Sabato, Dossena, Junior e Ferri, che il Torino esercitava la sua supremazia, mentre l'Atalanta, malgrado l'impegno di Magrin e Prandelli, non riusciva a servire decentemente l'attacco. Un Torino vivo e vegeto, insomma, che costruiva con intelligenza il successo. Mentre nella curva Nord s'accendeva una rissa tra pubblico e carabinieri che, essendo in numero esiguo, dovevano ripiegare prima di tornare alla carica con il moschetto a mo' di clava, il Torino proponeva una bella azione di rimessa alla mezz'ora con Junior e Comi, ma Kieft sballava la conclusione. Radice effettuava una inversione di marcatura, temporanea tra Corradini e Francini e solo al 40' Lorieri effettuava la prima parata su ''volée'' di Magrin. Replicava il Torino con un tiro di Ferri fuori bersaglio e si andava al riposo su una conclusione di Limido, neutralizzata senza difficoltà dal portiere. L'Atalanta ripartiva a testa bassa e veniva trafitta al 53'. Ferri apriva sulla sinistra verso Dossena il cui cross, malamente intercettato da Gentile, trovava Comi pronto ad insaccare di destro approfittando di Piotti, rimasto come impietrito sulla linea. Bella azione anche se favorita dagli errori di Gentile e Piotti. Sonetti, vista la malaparata, giocava la carta Francis togliendo Pasciullo (55') ma il Torino un minuto dopo tramortiva l'Atalanta. Bonacina perdeva il dribbling su Dossena e Barcella, in anticipo su Kieft, commetteva una grossa ingenuità: l'olandese lo superava, evitava Piotti in uscita e depositava nella porta sguarnita. Il caschetto di capelli biondi di Kieft svettava tra un nugolo di compagni corsi ad abbracciarlo. Il Torino (60') costruiva la terza palla-gol, la più nitida, ispirata da Dossena con astuta finta di Sabato, ma Comi, da felice posizione, alzava troppo la mira. Come una tigre ferita ma non ancora domata, l'Atalanta dava fondo a tutte le sue risorse. Ed era Lorieria diventare protagonista evitando il gol su colpo di testa e poi di piede da distanza ravvicinata di Incocciati (62') e concedendo il bis al 75' su folgore di Prandelli e botta di Limido. L'ex juventino non si accorgeva che era stata la mano di Lorieri a respingere e pretendeva il rigore. Veniva ammonito dal bravissimo Mattei che vedeva giusto anche al 71' negando un penalty ad Incocciati che s'era buttato a terra. In area, dopo l'impatto con Corradini. Dagli spalti piovevano in campo bicchieri di carta riempiti di sabbia che sfioravano Lorieri. La folla gridava ''venduto'' a Mattei. Un esagitato penetrava sul campo per destinazione ma veniva subito bloccato. Tutto ciò costerà una multa salata all'Atalanta. Ancora Lorieri bloccava un'incornata di Stromberg (l'unico spunto decente, oltre ad un assist per Francis, dello svedese) e all'80' Radice inseriva Lerda al posto di Dossena, contuso alla testa del perone. Il finale vedeva il Torino, pilotato da Junior, autore di una spettacolare rovesciata liberatoria alla Parola nell'area granata, resistere ai furibondi assalti dell'Atalanta che sprecava il possibile 2-1 con Francis. A due minuti dal termine per consentire a Junior di rifiatare, dopo un secondo tempo tiratissimo e brillante, debuttava in Serie A il centrocampista Paolo Bellatorre, torinese, classe 1967. Appena entrato, Bellatorre neutralizzava un pericoloso affondo di Incocciati che pretendeva il rigore. Mattei, anziché indicare il dischetto, lo ammoniva per simulazione. |
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